481 MCCCCCVI, NOVEMBRE 48-2 darli passo per 500 cavalli, voleno andar a Pexaro; et li ha dato il passo, justa i mandati di la Signoria nostra. Di Udene. Avisi di le cosse di Eiemagna, per una letera abuta di uno prete di Coloreto. Li scrive di una gran dieta ordinata a Salzburg; e che ’l re à gran volontà di venir in Italia, ben è vero la morte dii fiol e la guerra dii ducha di Geler in Fiandra el potrà far mutar pensier. Item, dii zonzer a Venzon di lo elector di l’imperio con 60 cavali, et vien di longo, orator a la Signoria nostra. Di Napoli, di Lunardo Anseimi, consolo nostro, di primo. Di l’*intrar dii re di Ragona in Napoli, come apar per uno sumario di letere notado qui avanti ; e nota, che ’l re gionse a Pozuol con galie 17 e fuste 10. Erano lì la raina di Napoli vechia, la raina fo di Hongaria, e la duchessa olim di Milan, madona Isabella, e l’orator nostro non fu a l’inlra-ta; le nave non erano ancora zonte per ninnerò 18. 221 A dì 19 octiibrio. Avanti zorno zonse a Gaeta el catholico re, con tutte le gfdie, con molta festa sì de l’armada, come de la terra, di trombe et campane, et lutti li tecti pieni de luminarie, sì de la cità, come del contorno, per fino a Mola. La matina poi sua majestà, insieme con la serenissima regina consorte, descese in terra, recevuto dal clero et populo con grande reverenlia et honore, con uno rico palio d’ oro, factoli uno dono de ducati 2000 in zercha. El sequente zorno se partì, conducendossi ad Ischia, circondando quella isola. Poi in el descender se li apresentò la duchessa de Franchavilla, con le chiave, la qual da sua majestà commendata de fida custodia sua, exortata ad perseverar; similiter lassò a lei medesima le chiave. Et facta collatione in dicto loco se partì e andò a Puzuol, dove per la qualità del loco fo similiter receputo, stando il gran capitanio sempre a presso la majestà sua, con gran favore et chareze veduto; de la qual descesa dicto gran capitanio portò in gropa la prefata serenissima regina. El sequente zorno andorono a visitar sua majestà li doi cardinali, che erano in Napoli, insieme con tuti li altri prelati. El zorno da poi andorono tutti li zenthilomeni de Napoli, et simelmente el populo, quale à donato a sua majestà la gabella del mal danaro, che rende ducati 12 milia a l’anno. A dì 23 andò poi la serenissima regina de Hongaria, et illustrissima duchessa di Milano, con tutte le altre matrone de la terra, in grande numero. Nel qual loco ancor la majestà soa se ritrova, suplicato da tuta la cità di Napoli a soprasedere lì alcun zorno, fino siano forniti li preparatorij ad honorar la majestà soa 1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. VI. per l’ingresso de quella in dieta cità. A dì 27 poi, ad borre 11), se mosse sua catholicha majestà da Pozuol; et per non comportiir l’andata per mare a la serenissima regina consorte, vene per la via da terra, per la via de la grota. Et zonta a Santa Maria, smontò, insieme con tute le regine, et intrò ne la chiesia. Ivi, fate sue devotione, sequirono al camino suo, incontrate di passo in passo da molti cavalli de qui, acompagnando sua majestà lino el castello prediclo, dovendo poi la zohia far l’ingresso suo; ma per certe differentie tra nobeli et populo, circa el portar del palio, et etiam non hessendo in hordine li preparatorij, se è sopraseduto. Era deputata la zornata peri’ ingresso de 1’ ultimo giorno di octobrio, ma per el tempo turbato, s’è dill'erilo ancor qualche zorno. A dì primo novembrio, ad hore 19, la prefata 221 catholica majesià fece J’intrata in Napoli. Parlilo da Castel de 1’ Ovo con la galia se apresentò al muoio, dove era preparato uno ponte ornato el grande; dove etiam erano preparali uno cavallo liardo per soa majestà, el una mulla per la serenissima regina, con fornimenti richi et excellenli. Montati a cavallo, da poi una moltitudine andava a piedi, el signor Cou-salvo Ferandes, gran capitanio, et signor Prospero Collona, domino Fabricio Collona, con el stendardo, et don Antonio Cardona, con la spada; seguivano poi l’ambassator pontificio et Franza, alabardi 50, trombe grande numero ... ; el catolico re poi, e la regina, sotto la ombrella, quale chiamano el pallio. In portar le maze de dieta umbrella lu conlroversia fra il populo et nobeli, demum la nobilita sola le portò con mutarse de sezo in sezo. Seguivano il pallio li reverendissimi cardinali Ferentino (sic) et Borges, qualli stavano lì in Napoli; et ita eon festa et molto triumpho circuileno la cità, pervenendo in Castel Novo, in zerdi a una hora di notte. Fu stimato grandissimo peso d’oro le cathene de li signori et cavalieri ; vien preponuto questa solemnità a quelle de le mirate del re Carlo, el successori, per ornato et richeza. Stasse de lì con grande letitia et univer-sal contento de’grandi et picoli di quel regno per la venuta di questo serenissimo catholico re. Dì sier Cabriel Moro, orator nostro, date a Napoli, a dì 2. Gomme a l’intrala dii re non si trovò, ma ben zonse hore... da poi, perhò che montò su uno bregantino, perchè era su le nave, e lì dete ducati 50 per venir presto, ma non potè arivar a horra, si partì de........; sì che fallì di hore 5. E subito zonto, fo da sua majestà ; et poi si rallegrò, nomine Dominii, di l’intrata; e scrive longo 31