125 MDXVII, DICEMBRE. 12G come si dice, ha fato amazar Janus bassa primo homo l’avesse, perchè l’era amico di nostri. Conclude, certissimo questo Marzo la soa armata, qual si fa a Constanlinopoli, e questa soa uscirà e darà bota contro cristiani. Dio volgia non tocha a nui; ma è bon far ogni cossa, non darli causa siamo li primi, perchè vedendosi un bel tralato, non sparagnerà a niun, perchè voi dominar el mondo, se la morte non se li opone. Di Rodi, non l’ama luor quella impresa; à fato trieva per do anni, ina voi tor tal impresa contra cristiani che da se Rodi li mandi ubidienlia, per non perder tempo a quella impresa, come fe’ so avo. G8* Dii Sophi dice li par cosse di Urlando, assae fama, ma non si vede effecli. Dicono si voi con-zonzer con quelli de le barde verde over rosse, e venir; ma mai non vien. Turchi dicono sophiani è valenti homeni, ma che non vegnirano contra il so’ Signor, perchè hanno prova il so’ valor fino in caxa soa, perchè el Signor turcho andò lino in Tauris. Dice, il Signor è di statura picolo e ochii grossi, color livido e terreo, non par però crudo nel volto. Non dà audientia a niun se non con gran reputation, ma vestito di certo panno con . . ... d’oro.............. G9 A dì 8. Fo la Conception di la Madona. F’o grandissima pioza la note, la malina e tulio il zor-no; la qual festa si varda per la terra da pochi anni in qua, et ai Frati Menori et a la Misericordia si fa solenissima festa. Vene in Colegio sier Tomaxo Venier tornato consolo di Alexandria, et referì di quelle cosse, et zerclia colimo et mandar galie più a quel viazo non lauda, perchè non si farà nulla lino le cosse non si conza; ma ben mandar nave; e altre parti-cularità. Di la qual relazion, di parie di quella, fo sagramentà il Colegio, e comanda grandissima credenza. Di Roma, fo letere di l’Orator nostro, di 3. Come il Papa partiva per .... et coloqui auli insieme. El risponde a le letere scrileli per il Con-sejo di X con la Zonta, drizate ai Capi: come el Papa si scusa non ha messo in quelli capitoli ve-' neliani nominati per mal ; et altre parole ut in eis, et andava de catterò riguardoso. Item, il vescoado di Toledo par sia sta dato il titolo al cardenal di Chievers nepote, et l’itrtrada, eh’è ducali.... mila a l’anno, parlida per lerzo : una parie a esso cardenal, una parie al prior di Chastiglia, et una parte al cardenal Santa f, che è a Roma ot negocia le cose di Spagna. Nè altro se intese esser di novo. A dì 9. La matina nulla fu di conto, ni letere da conto. Da poi disnar, fo Colegio di Savii, jusla il consueto. In questa malina, fu scoperto et compilo el fuso dorato novitcr dii vollo di la chiesa di San Marco, a la porla granda, dove sono figure. Et è bello, che prima era di picra solmn, al presente li Procuratori l’ha fato dorar et fa bellissima vista; sichè si fa bella dita fazà. A dì 10. Se intese questa malina, come eri sera a bore do di note, davanti la soa porla a San Stin, andato a caxa, fu dà de un fuselo a Man-lelin capitano di le barche di Cai di X, et a bore 5 morite. Vene in Colegio domino Lodovico de la Torre dolor, orator di la comunità di Verona, venuto per certe ville è solo Lignago, qual la comunità di Verona voria fusse solo Verona. Fu commesso, per la Signoria, ai Savii ad aldìrlo eie. Vene uno cugnado dii capitano Rizan, che è in preson in li Cabioni, qual è todesco, insieme con sier Zuan Antonio Dandolo è sora i presoni, el fe’ oferla a la Signoria donar 2000 roveri è su quel di Gorizia per bisogni di l’Arsenal et si lassi suo cugnado in libertà; qual darà piezaria di ducali 8000 di non si partir di questa terra senza licen-lia. El alcuni di Colegio voleva acctar, altri non li parse. Da poi disnar, fo Colegio dii Principe, Signo- 69* ria e Savii, per aldir le cose di l’Arsenal, che imporla assae a melerlo ben in ordene. Et parloe e referì sier Ferigo Morexini patron a 1’ Arsenal quel- lo ha operato zercha legnami in Hislria, et come ne resta gran numero, che bisogna farli condur eie. Parlò ctiam sier Alvise di Prioli, fo provedador a l’Arsenal, che bisogna danari per mdcr in ordene almen 40 galie sotil. Et fo lermenalo darli ducati 4000 dii sai, da poterli obligar eie. Questo è nulla. Bisognaria far provision di 100 mila ducati e meter qualche angaria, tamen niun voi me-terla. Di Milan, fo letere dii Caroldo secretarlo, di 4, qual manda letere di Franza. El come era zonto de lì, a dì. ., lo illustrissimo monsignor di Lutrech, intrato in Milan con grandissimo triumpho soto l’ombrela come Locotenente regio. Et coloqui auli col dito secretano, come el voi venir in questa terra insieme con il marchese di Monferà, che doveva venir, et quello di Salucia ; et altre parti-cularità.