183 MDXVI1I, GENNAIO. 184 cesso. De li assarali se dieca esser sta rescatali a Schiro, e parte licentiali e restavano ancora altri rctenuti, ha trovato che, ad instantia dii flambular di Negruponte, quel retor lene qualche dì cl bregan-tin rodioto, che prese dicti turchi, lino che ’1 mandò suo messo a posta con li danari a riscalar dicti suo’ assarali, e tuli in un tempo furono liberati. Et ha de questo do lelere dii dito flambular scripte al retor per il rescato di questi ; al qual esso Provedador li ha mandato el suo navilio recuperò di man di.corsari, e scritoli in buona forma. E scrive, uno Troylo corsaro frequenta de lì più di allri corsari rodioti et ponentini. AI suo arivar era in quelle acque, ma inteso la sua venuta si slontanò assae, qual è sta causa dii forzo di rechiami facti, et desiderava de trovarlo. Ila scripto al reverendissimo Gran maistro di Itodi in bona forma, dolendosi di manchamenti fano con cargo de la Signoria nostra. Ila scriplo dii tutto al Baylo nostro a Gonstantinopoli aziò justifichi la verità con quel magnifico Bassà le querelo facte esser false, e dechiaritoli la grandissima preda fata per turchi in dite insule, e non alcun di loro non sia stà preso da diete fusto turchesche 3 et 4 fiate, et con danari reschatati, in modo restano in ultima calamità c non ardischono pur andar a lavorar i soi terreni, oltra le strage de animali che di continue li vengono tolti. Dii dito Provedador, date apresso il Zante, in galia, a dì 29 Novembrio. Scrive, partito da Schiro et Schiati, vene in Andre, posto mia 8 al largo di quel castello, per non li esser stantia sicura più vicina, e cussi ha convenuto far in le altre insule, e cavalchò dal signor di Andre, qual era amalato in ledo, e li fece intender Tordelle datoli perla Signoria nostra. Et prima, sopra li schiavi c cristiani tolti de li dui schieraci di turchi, et de li 4 turchi in quel loco retenuti, come per il processo fato per domino Alvise Contarmi govcrnador di quel loco a loro apar. Hor fo trovato dicti schiavi, fo fati smontar de diti schierazi per ordene dii dito govcrnador Contarmi, et li 4 turchi, auto relation erano stali con fuste di corso e danificata l’insula, li fece retenir, e questo fo avanti esso signor arivasse de qui. Et esso go-vernador licenliò li cristiani de diverse nation, e tre * soli più zoveni li restono, computà una garzona. Et che in tempo de dido signor, non hessendo partito esso governador, sopravene uno lurcho diceva esser patron de li dicti 3 schiavi; con il qual turco domino Scbaslian Zanlani che lì se trovava si acordò, e con ducali 30 che li dele rescatò li prefati 3 cristiani. Li 4 turchi trovali impresonati esso signor li fece li- berar, e per la via di Carisio passò in Turchia. Et per il navilio di tormenti si dolea cl magnifico Bassà era stà compralo da corsari in quel di Andre, tolto da turchi, el signor e altri confessono la verità, dicendo esso navilio fo conduto da uno Zorzi Moro corsaro, con moza 150 Tormento vel zercha a tempo de penuria, e per instigalion dii populo fo comprà dito navilio con li formenli dal ditto corsaro per ducati 240. Esso provedador insistè el signor volesse satisfar turchi. Ancora li paresse duro pagar do volle, fu contento questo Septembrio pagar li dili ducali 240 e fece mstromento; et ctiam uno altro navilioto di moza 60, compralo l’anno passalo da uno Orlando Grimani citadino, el qual si era absenlà de l’isola, unde esso Provedador si fe’ prometer al signor, volendo la Signoria nostra dillo Orlando pagasse dili formenli, faria pagar ducati 30 over quel sarà liqui-dà. E tamen turchi si lamenta di uno navilio solo ; ma li parse far cussi, nè di questo ha scripto al Baylo nostro. Et ha facto le debile admonizion al signor presente el vescovo e allri citadini, non lenisse pra-licha con corsari anzi quelli cazar via. Vene poi in Athene per intender el sueesso de li 28 schiavi che fuziti da Galipoli capitono a Micone con uno gripeto. Ila verificaio veneno al tempo di sier Nicolò da Molin reclor, e cussi parlino, lassato il suo gripo, el qual fo venduto dal rector insieme con certi fusti di legne da freze che fono brusale ; el qual gripo poco da poi andando in Candia fo preso da fusle furche-sche. El dito rector è a Vencxia, la Signoria comandi eie. Poi andò a Pario et a Nixia per li richiami de li navili presi da corsari de turchi conduti e comprali de lì, e facla inquisition, trovò solo che, zercha uno anno, fo conduto da corsari uno navilio con formenli a certi scoglieri deserti apresso Pario, e auto notilia, li populi de queste insule circostante, che, erano in grandissima penuria di formenli, corseno a comprarne che non se li potè proveder. E didi signori non amano dicli corsari, e si portano bene. Li à lau-dà e confortà a perseverar. E cussi ha adempito in le insule de l’Arzipelago la commission datoli per el Senato; et è stato in breve termene, el è stalo in 106 persona a tutti li casteli, e le galie conveniva lassar ne li porli remoti, et non havendo modo de andar a la Fraschia per la cossa dii schierazo di turchi dannato in quel loco, per non aver biscoto in le galie a suficientia, et in questi tempi raliiosi è continue fortune aferar in quelle bande, replichò da Nixia al Baylo di Constali ti nopoli quanto havea facto, et per via di Syo mandò letere. Et avisa ogni artefìzio col ducha di Nixia a indurlo a la total satisfation dii