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MDXVIII, GENNAIO
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     piombo, quale, subilo pigliato in mano, ritornò in foza de la letera. Lo Imperatore, vedendo questo, stete molto sopra di sè, et disse : « Veramente questa le-lcra non ha da lezer altri se non me ». Et cussi lo Imperatore lesse ditta letera solo, et senza saputa de alcuno suo secretano, et meno de altri, quello la di-cea meno io lo posso intendere. Se ragiona die per questo lo Imperatore ha dimandato danari et aiuto a li signori di le terre franche per fare uno certo suo desegno, et li prefati signori lo socoreno di luto quello pono. Et questa è la nova qual mi ho sforzato descriverla meglio ho saputo.
        Domenica passala, de qui fu fato una giostra et pasto et festa dal signor Federico figliolo dii signor Marchese a lutti questi signori et signore. La festa è stata belissima, con infinito numero di signore geu-tildone et cortesane con habiti fantastici, ori, rasi, veluti stratagliali.
       Data Mantuce, 12 Januarii 1518.
123" Copia di uno capitolo di letere di Zuan Jaco-
       mo Caroldo secretarlo nostro a Milan, date
        a dì 12 Zener 1518, drizate a suo fratello.
        Di quello è aparso in bergamasca, nulla è con verità. Alcune simplice persone hanno veduli li fumi di sopra alcuni ledami, et hanno, per elgran timor, existimalo che siano homeni d’arme. E1 baron di Berna ha mandato alcuni di soi ; el qual è governa-dor di Trezo, et nulla hanno veduto, et quelli propri che prima dicevano aver veduto, confessano essere slà delusione et non essere cossa alcuna. Sichè non è da prestar fede a simel cosse.
        Vene il Legato dii Papa, al qual li fo mandato a dir di queste- noze dii dueha Lorenzo concluse; et vene a ringratiar la Signoria di l’aviso dato.
        Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consulen-dum.
        A dì 21. La malina, nulla fo di novo. Solum vene il Legato dii Papa in materia dii degan di Treviso domino Bonin, per la lite ha con quei da Unigo, et parloe sopra questa maleria eie.
       IH Milan, dii secretano Caroldo, di... Come monsignor di Lulrech lo ha instato aver il resto di ducali 25 milia il Chrisliani4imo re ha pagà per nome di la Signoria a l’impe’ador per quella paga passata, perchè bisogna dar (piesti danari a’ sgui-
           (1)	La carta 122' è bianca.
           (2)	La carta 123 * è bianca.
           I Diarti di XI. Sanuto. — Tom. XXV.
zari, li quali vieneno da GOOO a tuor li danari e con spexa, et bisogna non l'alar di darli eie.
   Di Franza, di Ambosa, dii Justinian ora-tor nostro, di 8. Avisa esser stalo dal He alegrarsi di la conclusion di le noze, qual sarà a proposito per li comuni Siali. Soa Maiestà rispose esser certa, et quello è ben di Soa Maiestà è di la Signoria nostra. Poi parloe zereha l’Imperador e le trieve vien a spirar questo Zugno, e ancora non si ha parlato di pace
o	perlongazion di trieve. Soa Maiestà disse, 1’ è do mexi non ha auto aviso dal suo oralor è a l’Impera-dor di questo, che li ha parso molto di novo; dubita ch’el sia morto, perch’ el suol esser solicito a risponder a quanto Soa Maiestà li comete. Il qual orator
è chiamato.....Et che voi expedir uno orator e
altro per questa causa, perdi’ el voi saper quello el dia far e come si balliamo a governar con ditto Im-pcrador; et che sempre el voi esser con la Signoria nostra; con altre parole, ut in litteris.
    Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta, per trovar danari da mandar a Milan per compir questa paga, e desubligono cerli danari di dacii dii sai erano ubligati a l’armar, el questo per il bisogno si ha di danari da mandar a Milan.
    Et se ave, la nave Semitecula, patron Polo Bian-cho, vien di Soria carga di cenere, gotoni e altro, esser zonta in Histria, e il scrivan vene in questa terra con barcha di peota, el portò le letere a la porta dii Consejo di X, qual fono lede; et referì a bocha come era stato a la Valona, dove si preparava l'onlegi per far biscoti, e se dicea l’armada si fa a Conslanti-nopoli veria a tempo nuovo in Slreto. La qual nave partì di l’isola di Cypri, a dì 24 Novembrio. Et se intese la morte di sier Antonio Malipiero qu. sier Domenego, castelan a Zerines. Item, che sier Alvise Mozenigo el cavalier, vien orator nostro di Costantinopoli, era zonto con la galia sotil al Zanle, a dì... Dezembrio.
   Di Cypri, fo letere di sier Vicenzo Capello capitano di Famagosta, di 21 Novembrio. Di la morte di sier Antonio Malipiero castelan di Zerines, posto lì sier Nicolò Bragadin castelan in Famagosta con la metà dii salario, l’altra milà a la fameja dii morto, e in castelan a Famagosta sier Lorenzo Minio qu. sier Bortolo, era lì. Item, nove di Damasco: il Signor è pacifico, e le zente mandale in la Ca-ramania, da 15 milia cavali, tornavano a le stanzio, perchè dii Sopliì più non si parla; par sia retralo. Scrive poi zereha quelle fabriche. Item, vien rele-nuti a Barulo lutti i navilii per turchi, per mandarli in Damiata a tuor biave.
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