537 MDXVIII, IUOLIO. 538 vocnto di parlar, andò in renga dito sier Piero Antonio Morexini volendo juslilicar il fallo, e facendo ubligalion di pagar quello lui non justificherà : et non compile di parlar. Poi in questa malina dito sier Piero Antonio Morexini compile, et posto di proceder per li Avo-gadori eh’è nel caxo, fo 17 di si, 11 di no, 8 non sinceri: iterum 20 di si, 18 di no, el 5 non sincere. Fu posto poi parte di la soa condanalion. Fu posto le ilo parte di Provedadori sora la merchadanlia, quale ho noia al zorno di eri, ma fo ozi proposte, ergo eie. Di Roma, di l’Orator nostro, fo leto 1etere di 5 et 6. Come era letere di Fiorenza, avisa il Christianissimo re ritrovarsi in Aligere e non voler andar più in Bertagna, et il duca di Urbino avea lollo licenlia a dì 26 da Soa Majestà, partiva la ma-tina per Bles dove si ritrovava la sua sposa, con la qual venirà in Italia. Sguizari ne 1’ ultima dieia fa la a Zurich, non aveano falò risposta al Chrislianissirno re, perchè gli oratori cesarei aveano usalo molle parole contrariando a la volontà dii Christianissimo re, el a-spectavano de lì li oratori dii re Calholico el In-galtera. Si tien tegnirano con chi li tarano miglior parie. Di Verona, di reofori, fo leto letere. A dì 14. La malina nulla fu di novo. Eri sera fo spazà teiere in Pranza. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zoula, sopra materia di sali eie. Da Constantinopoli, fo letere di sier Lu-nardo Bembo baylo nostro, le ultime di lo et 16 Zugno. Come par habbi scritto a dì do, le qual lelere ancora non è zonte, come el Signor lurco veniva a Constantinopoli, e per questo avisa il zon-zer di lo agà di janizari de li, e altri avisi, non copiosi, riportandosi a le prime. Adeo queste nuove fe' star molto sopra de sì li padri di Colegio e altri, non sapendo la causa di lai tornala. In questo Consejo di X fu preso che li Provedadori a le biave, presenti sier Domenego Loredan, sier Antonio Bon e sier Vicenzo Valier, polesseno pagar le loro lanxe di danari dii Molile Novissimo, atenlo non hanno nulla di salario, et non ha va-dagnato nulla, et ancora non è compito il libro di la limilazion eie. E da saper: essendo venuto in questa tera letere parlicular di Brexa. diceva l’Inquisilor haver fato brasar da 70 strige di quelle vale di Valca- mollica e altrove, e tolto i so’ beni e messi a le chiexie, per il che sier Michiel Salamoi), sier Jaco-mo Badoer e sier Alvise Gradenigo cai dii Consejo di X scrisseno ai reclori di Brexa dolendosi che di lauta cossa non era sta dà alcun aviso, per il che dovesseno sopraslar a la execulion di altri, e dir a quel Inquisilor voy mandar il processo ai Cai di X, aziò vedino la cossa. Questa è la deposition leta eri in Pregadi dii numero de le galie sono in l’Arsenal. Calie solil in terra solo i volli . . . numero 43 Galie baslardele sodo i volti ... » 10 Galie baslardele in tera solo i volti . » 6 Galie baslardele in acqua..........» 5 Galie sotil, vechie, in acqua messe per arsili....................» 2 Calia Marzela di anni do..........» 1 Galie solil è di l'uora, fate di novo in armala e arsili..............» 14 Galia a Corfù, vechia............» 1 Calia dii Provedador di l’Arsenal e di do ambasadori al Signor turcho. . » 3 Galie di Candia................» 6 Galie » 91 Galie grosse fuora a li viazi, di nuovo fate..........numero 7 Galie grosse in lavoro di novo, com-putà le do galie depula je al viazo di Alexandria..............» 9 Copia di uua teiera scrita per sier Francesco 32 i 'Corner orator nostro in Spagna, data a Saragoza, a dì 25 Zugno 1518, drizata a domino Bernardo Loredan fiol dii Serenissimo. Magnifee et durissime tamquam frater honorandissime. Ancor che quanto io scrivo a la Illustrissima Signoria di le fesle fale di qui poiria etiam baslar a la magnificenza vostra, famen, per satisfar al desiderio mio, I10 voluto per queste dechiarirle el lullo più particolarmente, per dargli da lezer. Eri malina, molto per tempo, la Calolica Maestà mandò prima ad invitar tutti li oratori che siamo di qui ad andar iu la piaza dii mercado di questa cilà, el cussi facessemo,