549 MDXVIIIj LUGLIO. 550 Da poi disnar, fo Gran Gotisejo. Fato elelion di capitano a Vicenza, in luogo di sier Tonni Mocenigo ha refudado essendo in reziinento, e niun passoe. Tolti sier Cristofal Morexini, é ai X Savii, qu. sier Nicolò, sier Domenego Ruzini, fo di Pregadi, qu. sier Ruzier, sier Hironimo Diedo, fo conte a Traii, qu. sier Andrea, et sier Andrea Lion, fo podestà a Chioza, qu. sier Jacomo. A dì 19. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonla, et fu preso di tuor uno per 100 di dacii ub-bligadi a Pimpresledo per PArsenal, et uiezo per 100 di diti dacii a la cassa dii Camerlengo. Di Pranza, fo ¡etere di V Orator nostro, di Angiers, di 9. Come aspeclavano le nostra risposta in materia dii quarto di beni di rebelli. Noto. Eri in Gran Consejo fu posto, per i con-sieri, che sier Domenego Capello, qual ha aceptado Provedador in l’armada alacri animo, in questo mezo che l’armi, possi esser halotado in ogni ofìcio, reziinento et consejo, non obslante alcuna parte in contrario. Ave 290, 130, 4; itcrum 611, 187, 8, et lu presa. A dì 20. Nulla fu di conto. Da poi disnar fo Co-legio di Savii. È da saper, in questi zorni vene in Quarantia criminal uno caso, che sier Lorenzo Orio el dotor, el zorno che ’1 compite intromesse molti processi etc. come si consueta a far. Hor parse a sier Zuan Doliìn, sier Nicolò Michiel dolor e sier Gabriel Venier avogadori di Cornun, che ’1 non abbi potuto inlrometer. Et parlò la malina sier Lorenzo Orio predito, dicendo averlo potuto far come altri Avogadori ha facto. Poi disnar, iterimi reduta la Quarantia, parlò sier Nicolò Michiel dotor; li rispose sier Lorenzo Orio et fece una bona renga, et andò la parte: 10 di Avogadori, 29 di no, et che ’1 abbi posuto ben inlrometer. Li qual casi sono questi zoè: Tutti li munegini; questa ave 28 de si, 10 di no. Tulli li zudei danno usura; ave 29 di si, 9 di no. Tutti quelli che usava arme in san Marco e Rialto; ave 28 di si, 9 di no. Tutti quelli ha fatto piezaria di azalli ; ave 28 di si, 8 di no. Noto. In questo mexe, per deliberation dii Cole-gio, fo mandato Thodaro Paleologo, fo capo di slra-tioti e stato con li oratori al Signor turco interprete, con presenti alsanzacho di Bossina, e datoli la comission, ut in ea. 329 * A dì 21. La reatina non fu nulla da conto. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta, et fo preso et obligà a l’Arsenal ducati 4000 di sali di Brexa. Item, ducali 4000 dii don di veronesi a la Signoria nostra. A dì 22. Nulla da novo, e poi disnar fo Cole-gio di Savii. A dì 23. Fo Intere da Constantinopoli, di sier Lunardo Bembo batjlo nostro, di 20 Zugno. Dii ritorno dii Signor turco su la Natòlia, lassando a li confini di la Soria Peri bassa con el fior di le sue zenle ; et altri avisi, come in li sumarii apar. I quali fo mandati a li oratori nostri a Boma, Pranza, Spagna, Iugallerra e Ongaria, e al secretano a Milan, li comunichi con quelli principi. Da poi disnar, fo Pregadi. Fo ¡etere di Pranza dit Justinian orator nostro, di Angiers, di 13. Come il Be, con lo agente cesareo qual à ampio mandalo, et l’orator nostro, avia prolongalo le trieve per G selimane tra la Cesarea Maestà e la Signoria nostra, fino zonza la risposta di le letere aspelavano da noi etc. Di Spagna, di sier Francesco Corner orator nostro, da Saragoza di Ragona, di 6 Zugno. Come erano sia fati 4000 fanti per mandarli a Fonte Bahia, et dii zonzer di le galie di Barbaria a Valenza el dì dii Corpo di Cripsto; et come era stà electo Gran canzelier uno parente di monsignor di Cle-vers. IH Napoli, di Lunardo Anseimi consolo nostro. Come quelli de li non aveatio asenlido a certa imposition portò el conte di Cariati, tornato di la corte dii re Catolico. Item, la morie dii fiol dii signor Fabricio Colona. Dii re di Pranza, fo leto una ¡etera scrita a la Signoria nostra, fo scrita di sua mano, di 13. Come exortava a far la triéva con l’Imperador, et non si vardasse al capitolo dii quarlo di beni di rebelli; e come l’havia prolongato le trieve per allre 6 seplimane: per tanto exortava la Signoria volesse esser contenta di far observar questo tal ordine, ofe-rendosi etc. Fo posto, per li Savi, una letera al Chrislianissi-mo re in risposta di sue: come aveuio zà risposto a quanto Soa Maestà ha via fato intender al nostro Orator zerca al quarto di beni di fora ussiti, e col Senato si avemo posti al voler dì Soa Cristianissima Majestà con la qual volemo esser in una fortuna; ma al presente, ricevuta l’altra di Soa Majestà, semo contentissimi observar la dila Irieva per 0 seplimane ancora, sperando Soa Majestà farà per le cosse nostre come si fusse soe proprie etc. Ave lutto il Consejo. E in consonantia fo scrito a l’Orator nostro. Fu posto, per tulli i Savi, la comission a sier