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 Signoria nostra sera conoscilo. Item, per uno aviso auto di la Cania, si ha come a di 23 di questo mese di Zener, a bora cerclia di terza, fu un gran tere-molo in Candia e minò la cuba di San Dimitri; qual durò però poco. E che per lettere di Rodi, haveano di hora in hora si aspelava l’ambasador Conlarini, e indicavano presto dovesse esser de lì.
 Sumario di la lettera di sier Alvise Mocenigo el cavalier, orator, data in Negropontc a dì 23 Zener 1517, drisata al Provedador di V armada.
     Come harìa voluto aver Irovà esso Provedador in le aque de Schiati; del che la sua legalione saria stala felice da ogni canto, esortandolo a venir, po-sendo. Carga quelli di Schiati, a li qual chi non provede presto moverà ad indignatone questo unico et potentissimo Signor, come li è sta protestato per el bassa. Scrive, al Cayro essi oratori sono sia ben visti et supra modum honorati, et expedita la co-mission ad vota, et mota proprio da la exeelentia dii Signor refermala et jurala la pace. Fono vestili et expediti. E ne la partila di Soa Illustrissima Signoria da sè, ordinò con admiration di tulli i bassa che lui orator signanter dovesse andar in Constan-tinopoli in compagnia di Curlogoli; sopra il qual mandato è sialo fato giose de mala natura. Il fin è sia, che comandando cussi el Signor, a Conslanti-nopoli fu molto honorato et vestito, con summa ale-greza dii nostro Baylo e rnerchadanli e admiration di tulle le allre italioti; et etiam comandato per el Signor, cossa nova e mai più fala, clic li l'usse dato compagnia di fuste o altri legni aziò l’andasse securo. E cussi parli con la sua galia e due fusle dii Signor armate a questo cflecto, capitano uno di pri-
*	mi liomeni di la Porla, da mar. Et hessendo zonti nel porlo di Schiati; hessendo esso capitano slà avi-sado che Peri rais et Tachialis Suliman el Bronzus se haveano fallo rebelli del Signor, metendo in terra apresso Syo da liomeni 800 per haver da vele 24 fra loro, et preso uno castello a palli e tolto da anime 400 subdite dii Signor, e tolto la palati-daria del passazo di Metelin; et hessendo avisato diti corsari haveano l’aio disegno sopra la galia di esso orator e su la sua persona, con animo di laiar a pezi
 dito capitano...............se lo havessè difeso,
 si messe in gran fantasia e fastidio, dicendo: « Am-basador, si me incontrarò in costoro e non le delenda, el Signor me farà impalar con luti di queste fusle; e si le difendo, senza dubio et vui et nui insieme
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lutti saremo tagliali a pezi, per esser costoro da fusle 24, benissimo in ordine e fatti lutti rebelli ». Deliberò, non havendo rispelo a fortuna ni a tempo che mònslrava contrario, et si veneno a salvar in quel porto di Negroponle, el ha deliberato esso capitano andar iu persona per dechiarir e cridar a la Porla a CoiJslanlinópoli conira questi rebelli et corsari, et manderà do olachi fin al Caglio a ritrovar el Signor si non el sarà impedito da malalia o da altro caso di fortuna, dove era ultimamente Sua Majestà.
El qual ha mandalo per tulli i soi regni olachi, et etiam qui sono venuti, aziò per tulio questo mexe siano preparati et electi per l’armata asapi a remo 60 milia; la qual nova è da esser tenuta secreta, benché tien la sia puhlica, el intendasi. Scrive, voy c-xortar quel rector di Corfù non si meli in fuga, nè mostri timidità o diflidenlia di questo Signor, nè di la sua armala. Scrive, voi andar per terra a Napoli, et la galia ha posto in libertà vadi etiam lei perchè il sopracomito è necessitalo andarvi per conservar le zurme; et si melerà a questo pericolo. Prega esso Provedador vadi lì: lo leverà. Poi si potrà far compila provisione a le isole el a Schiati. Scrive dilli corsari 1’ à aspelà fra Syo, Metelin, et quelle aque.
Dice dove habia ad ferir questa potentissima armala non se intende ; ma ben spera, imo lieti certo, queste saete e furor non loeherano a nui, si nui medesimi non andiamo irritando e provocando la sua ira,
o	con dimostrazion de ditidenza o con altri mezi che suoleno ofender i veri amici.
    Et esso Provedador, di ultimo Zener, li rispose scusandosi non poter venir. Ila sotum con lui la galia Marzella; el scrive, s’il dubita di le fusle, poi venir per terra a la volta dii Zanle, e la galia vengi sola, et cussi sarà secura la soa venuta.
Malborion Jarson (sic) per la providentia del 157 summo Idio et alturia del grande propheta Maliometo Impera tor de li Turchi, a Leo X summo sacerdote de li romani salatevi ut meretur.
    Sono alcuni zorni che è pervenuto a le oredtie noslrc, tu, non provocalo dà alcuna injuria che a le habiamo fato, insieme con quel zovene dal grande animo Re de lì Galli, haver ordinalo uno grandissimo exercito de liomeni delti cor.tra noi et la genie nostra, et mandale lelere per tutta la signoria de li cristiani, cum le quale dinoli et sei consio, clic li pc-cali de tutti quelli quali contribuirano facilità el alluno conira li combatcnli mei non colpevoli siano
MDXV1I1, FEBBRAIO.