439 MDXVIII, GIUGNO. 440 in qua con.....et cussi i Savii e molli jmtricii an- dono a caxa a visitarlo. A dì 4. La malina vene in Colegio il prefato Orator vestilo de raso cremesín e con la barba cli’el porta, el era acompagnato con molti parenti e altri, et referí con ¡ Cai di X, mandali tutti l'uora ; e dii publico, referirà ozi in Pregadi. Fo lelo le lettere di Roma, Napoli, et una dii conte eprovedador di Liesna sier Zacaria Va- larcsso, date a dì.....Avisa di 7 fuste di turchi venute al......sicoine più difuso scriverò il sumario, etc. Da poi disnar fo Pregadi et loto le soprascrite lettere. Fu posto, per li Savii ai ordeni, in bona gralia, do galie per viazo di Alexandria a partir per tulio Avosto, solo pena eie., con don ducati 2000 per ga-lia, zioè ducali 1000 di le Cazude, et ducali 1000 di debitori sora i olìcii e cosse dii regno di Cypri, di quali tolti, le galie si possi servir eie. dando fìde-jusson, e haver debino li noli e inezi noli di la Romania bassa di I’ anno 1518. Item, noli e mezi noli di tulli navilii parlili di Alexandria e partirà poi la muda capitano sier Hironimo da Canal in qua; con altri capitoli ut in parte. Ave 156, 11, et fu presa. Tamen, la malina sequenle li Consieri andono a Rialto a incantar le dite galie, e non trovaron patron. Fo poi mandalo in renga sier Alvise Mocenigo el cavalier, sopranominato, qual rimase di la Zonta, et comenzó a referir la sua legatione stata insieme col colega, el dir la sua navegalion in Cypri et Dannata, et di l’audientia aula dal Signor turco, dove introno se non loro oratori e il turziman d. Tho-daro Paleologo, e volendo parlar non fono admessi ma remessi ai bassà, e cussi tolseno licenlia e veneno a caxa. II qual Signor turco, volendo mirar de persona et bona fortuna et bono animo, era di anni 49, homo justo, prese el fiol dii soldán Cauri bellissimo e la fiola dii soldán predilo era mandata nel signor di Damasco, a li qual à l'alo bona compagnia, e mandati in Constantinopoli, e voi maridarla; leze la vita di Alexandro Magno et voi imitarlo; spera esser signor dii mondo, voi Africha, Asia et Europa solo di lui; con il qual si starà in paxe quanto si vorà, purché da nui non manca, perché e! .... slima la Signoria molto. Ila via in la Soria 40 mila cavali; à de intrada tre milioni et 130 mila, senza quello ha acquislà in la Soria e lo Egipto eh’è gran numero 265* de intruda; ha miorà la sua intrada di quello liavià il padre un milion di ducati, poi ha intrada su quel era dii Soplii 800 milia ducali ; ma tulli questi li spende in la guardia e custodia lien a qualli confini. Disse aver concluso con li bassà insieme con il suo collega li capitoli di la paxe, era col padre, azonlo li ducati 8000 dii tributo di Cypro, e li voi in contadi a Constantinopoli. Disse, el Signor era di stalqra picolo, ochi grossi in lesla, somejava, a judicio suo, a sier Andrea Loredan fo provedador a Corphù ; e che uno conza diamanti, era venilian, li ha dito aver più volle parlà col Signor famigliarmente, che el ditto Signor non è lussurioso, ni di done ni di maschi, pur a le volte usa con qualche maschio : et non fu vero eli’ el losigasse el padre, ma mori di sua morie : non voi più lioli, à uno solo di anni 20 nominato Suliman, stà in Andernopoli. Disse di la condition di la sua armada. Et come, poi vestili e tolto licenlia dal Signor, il Signor mandò a dir a lui signanter l’andasse a compagnar la sua armada a Constantinopoli, capitano Curtogolli, che era velie N.°.....galie.....et cussi convene. E zonlo a Conslanlinopoli, fo honorato da quel bassà Peri, qual li domandò 5 cosse: prima, di danni fati a queli subditi dii Signor per quelli di Sehiati ; 2.° che Dimitri Spandolin sia pagalo di quello tolse i Miani e altri dii suo a Venezia ; 3.° sia restituito i danni fati per quelli di la Suda eie. ; 4.° non si dagi recapito a corsari ; 5.° che sia pagà il debito di sier Nicolò Juslinian fo baylo lì et è ancora a Constantinopoli, dicendo la Signoria dia star ben con il mio Signor, ne li valerà il re di Pranza nè il re di Spagna si ’I ge vorà far guera. Disse poi, il Signor turco fe’ ama-zar Janus bassà per Ire cause : l’una avia gran seguito e bufava danari via, unde dubitò di lui ; 2.° non avia dà li do aspri di più a li janizari come li commisse; el una altra, zoè . . ; al qual fo trovato 4 mulli cargi di danaro e tulli fo dii Signor. Questo Selim prima fe’ morir Muslazi bassà suo zenero a Constantinopoli, perché non avia fato si non manzarie. Vernimi disse dii suo viazo, e di Candia bisogna fortificarla; di la forteza di Corfù non vai nulla, si buta via i danari. Laudò sier Sebaslian Moro provedador di P armada e il suo.....sier Alvise da Riva. Disse turchi non biaslemava, né tra loro si amazava. Si scusò il suo star tanto in viazo, dicendo la causa per conzar la cossa di Sehiati, el a Negro-ponte pagò ducati 500 dii suo. Laudò il suo secretano Daniel di Lodovici et il suo lurziman d. Tho-daro Paleologo. Fu posto, per i Consieri, scriver a Roma per la 2G6 confirmalion per pre’ Francesco Coniarmi eleeto da