291 MDXVin, MARZO. alleali et confederali, ni prcsenle scrivervi et significarvi, come !’ lin piacesti) al Dio nostro creator donarne un fiol ; el qual la nostra carissima et amatissima compagna la Regina ozi ha partorito, el hanno per la grutia de Dio nostro creator la madre et fiol honissima ciera. Dirissimi et grandi amici, il nostro grande Dio vi babbi in la sua sanla guardia. Scrita in Amiosa, l’ultimo de Fevrcr. Francesco Huhertet. A tergo: Alli nostri carissimi et grandi amici il Duca et Signoria de Venelia. I Vene il legalo dii Papa episcopo di Puola, over oralor residente in questa terra, con uno brieve dii Papa, avisava la Signoria la creazion di 4 Legali cardinali a li principi cristiani, per la cruciala contra il Turcho etc. Vene il signor.lidio di San Severin, fo fiol dii signor Ruberlo San Severin olirti signor di Citadela, qual sta a Milan el è fradello dii Gran scudier clic è in l’ranza, il qual Gran scudier novitcr si ha mandalo ne la fìa dii marchese dii Final sorela dii.... ; et era vestilo damaschili novo, con uno robon d’oro solo. Senio apresso il Principe, et era con lui domino .... dolor, podestà di Cremona per il Cliri-stianissimo re, il qual fece, per nome di dito signor .lidio, una oratimi latina e cristianissima, commemorando li meriti palerai, qual fu morto conira tedeschi apresso Rovere. Questo, par voy Cittadella che li fo tolta, dicendo lui non liaver contesso alcuna cosa contra questa Signoria per la qual meritasse esser privo, havendo il privilegio datoli a esso suo padre, tioli el heriedi. Il Principe li le’ bona ciera, el dillo si conferina di questo. Lozoe a cha’ Spinelli per mezo Rialto. Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria et Savii. La sera fu fato fuogi el soni a la casa dove sta l’ora-tor di Pranza, a San Moisò in dia’ Dandolo. A dì 10, Mercore. Fo diio una solenne messa in chiesia di San Marco, vice dose sier Stefano Coniarmi vestito di veludo cremexin. Disse messa lo episcopo di Chisamo: erano li oratori Papa, Pranza, Ilongaria el Ferara, el signor .lidio di San Severin, et quel domino........podestà di Cremona, non solilo a vegnir con la Signoria, ma vene per esser nalo il suo re di Cremona. Eravi quel nonlio di Pranza ha portà la nuova, di sora di cavalieri, vestilo di veludo cremesin fodrà di dossi, che la Signoria ge 1' ha falò, et i procuratori Grimani, Ga- briel, Trivixan, Orili e Loredan con allri assa’ pa-Irici, parie vestili di seda, parie di scadalo et alcuni di paonazo. Da poi disnar, fo Consejodi X con Zonla. E, tra le altre cosse, se intese preseno che sier Mario Ma- li pi ero qu. sier Perazo potesse venir in Pregarli, in loco di sier Francesco suo fradelo eli’ è morto, qual prestò ducali 1000, fino li siano resliluidi, havendo il titolo, sicome ad allri è sta falò. A dì 11. La malina vene in Colegio sier Limar- 1 do Emo eleclo luogotenente in Cypri, el usò molte parole, dicendo, dovendo andar in Cypro, volea 1500 fanti e altre cosse. Li fo dito se li provederia. El qual tolse rispelo acetar, poi a dì 13 dito aceloe, con certa condition, voleva 1500 fanti eie. Da poi disnar etiam fo Consejo di X con Zonla. Veneno zoso a bona hora. In questa sera, a la dia’dii Marchese dove sta il Legato dii Papa, per l’anniversario dii Papa, di la sua creazion al papato, fece la sera fuogi di ferali et lumiere, e soni di tromba. A dì 12. Fo Icterc di Franza, di l’orator nostro Justinian, di ultimo, di Ambosa. Dii na-ser il fiol maschio al Cristianissimo re, e il piacer ha auto Soa Maestà e tutta la corte ; qual a bore 3 e mezo, tornalo il suo messo da corte, li ha portalo (al nova. E scrive coloquii auti col Gran Maislro, qual li disse la Signoria farà grandissima festa per questo, e le campane di Cremona sentirà quelle di Brexa di alegreza eie. Queste lelere fo relenute a Milan, et monsignor di Lulreeh spazò quel Jacomo di Santa f portò la nova. Dii Christianissimo re fo la lettera scrita a la Signoria nostra a Bles, a dì ultimo, sotoscrila di sua mano, la copia di la qual qui avanti ho scritto. Da Milan, dii Caroldo secrctario, di..... Avisa questa nova, e le gran feste fate a Milan per la letizia di esser nalo uno fiol maschio. Et in Franza era slà fato, la malina che ’1 nacque, procession in Ambosa, dove il Re vi andò per terra con soa sorella madama di Lanzon, e altri signori, tulli in fango, seguendo la procession. Da poi disnar, fo Pregadi. Et leto le dite lelere di Franza, e di Constanlinopoli, et di Roma. Fu preso, Domenega proxima, far una solenne procession a San Marco, e far dir una solenne messa et si fazi fuogi la sera quivi, et soni di campane, e cussi per le len'e nostre il Luni. Item, donar ducati 100 a quello portò la nuova, domino Jacomo di Santa Croce, e ducati 140 in robe da vestir; qual era stà zà fato. 149, 19.