291 MCCCCCVI, FEBBRAIO. 292 di Hongaria, et ha mandato questi oratori, et uno altro, qual morì in camino, nominato domino Bernardo, per comprar zoje e panni d’oro e di seda. 1 qual, mandati a levar di la caxa dove alozavano, a San Lio, da uno Gregorio, per li cai di 40 el savij ai ordeni, venuti in colegio, sentati a presso el principe, presentono do letere di credenza, una dii suo signor, l’altra dii re di Hongaria, in sua recoman-datione; et presentono poi do mazi di pelle di zebelini, et do mazi di armelini, e do lovi zivrieri al doxe. Et il titolo di la lettera di credenza è questo : Bogdanus, Dei grafia hteres perpetuus domi-nusque ac vayvoda regni moldavensis, da tee in arce nostra Zuchaniensi, 8 octubrio 1505. Et nomina oratorum sunt: dominus Hieremias, tliesaurarius, Bernardus, castelanus, qui obiit, et Georgius Thavernicus. El principe li charezò, oferendossi in ogni lhoro bisogno; et cussi starano in questa terra alcuni zorni per far dilli servieij. Da poi disnar fo colegio di savij. E fato festa a caxa di sier Zacharia Contarini, el cavalier, per il sposar di sua liola. A dì 4. Poi disnar fo collegio, et 0 da conto. A dì 5. Da poi disnar fo pregadi. Leto queste letere : Di Hongaria, dii secretano nostro, date a Buda. Come vien uno honorevele orator dii signor turco. Item, la serenissima regina è graveda ; e lei medema à ditto al secretario nostro, che la voi il nostro doxe per compare, perchè spera far uno fiol. IH Franza, di V orator Mocenigo, da Bles. Come il re stava a Lusato, non ben sano, ma amico di la Signoria nostra. Di Boma. 0 da conto. Da Corfù, di sier Bernardo Barbarigo, capitanio e provedador. Dii suo zonzer lì; et serive quello à trovato di le fabriche, e altre occorentie, ut in litteris. Dal Zante etiam fo letere di sier Dona da Leze, provedador, 0 da conto. Da Constantinopoli, di sier Lunardo Bembo, baylo, di X novembrio. Come el signor siegue pur l’armata lentamente; e altre occorentie, ut in litteris. Fu posto, par li savij, scriver in Franza, et in Hongaria, come libenti animo il doxe saria compare di la raina. Fu posto, per li consieri, che la Pietà, atento la impotentia soa, fusse asolta di decime di quello hanno d’intrada ; e presa. Fu posto, per li consieri e savij eli colegio, la gratia di sier Antonio Zulian, che si brusò le volte a Rialto, di darli ducati ... al sai, per refarle etc., ut in ea ; et non fu presa. Fu posto, per sier Antonio da Mulla, provedador di comun, sollo, certa parte di tuor alcuni danari, qualli è stà tolti di raxon di le cavazion di rij, acciò si possi cavar li rij ; et sier Anzolo Contarini, provedador, suo collega, andò in renga, per contradirli ; et fo rimessa tal parte. Fu posto, per li savij ai ordeni, tre galie al viazo di Barbaria, con li doni, ut in incantu; et fu preso. A dì 6. La matina, in Rialto fo incantà le galie di Barbarie, e trovò patron: sier Zuan di Garzoni, quondam sier Marini, procurator, per ducati 1, sier Vetor di Garzoni, quondam sier Marin, procurator, per ducati 26, sier Piero Michiel, quondam sier Pollo, per ducati 1. Et poi in gran consejo fu fato il suo capitanio, sier Antonio da Mulla, fo provedador di comun, quondam sier Pollo, qual vene per 4 man di eletion. Da poi disnar fo consejo di X. A dì 7. Fo da poi disnar, fo colegio di la Signoria e savij. A dì 8. Fo gran consejo. Fu posto, per li consieri e cai di 40, la parte di perlongar il tempo a sier Piero Foscolo, va provedador a la Zefalonia, che non cora, non obstante la parte ; et li avogadori fè lezer le leze; e parlò sier Francesco da cha’ da Pexaro, quondam sier Hironimo, parente dii Foscolo. Andò la parte: 326 di no, 1028 di sì; iterum: 328 di ho, 1071 di sì, nihil captum, voi i 4 quinti. in questo zorno a San Stefano, sul campo, fu fato certa festa di fuogi, e uno castello in mezo il campo, e soleri a torno serà il campo etc. Fo assaissimo numero di persone, compì a bore 24; et volendo seguir altri dì, fo fato disfar per li cai di X. A dì 9. Fo pregadi. Fo letere da Constantinopoli, dii baylo, di 18 novembrio. Come fo a la Porta da li bassa, con la poliza di damni fati per turchi a li confini etc. Item., di quelle occorentie et armada, per enigma, ut in litteris. I)i sier Marco Orio, prexom in castel di Mar Mazor, una compassionevele letera. El qual è stà in gran pericolo di esser tajà per mezo, per certa taja. Par che quelli presoni per ultimo si to-lesse taja ducati 1310; et il signor dimandò che uno li pagar (sic) ; li fo dito; et par fosse ordinà ducati 23 milia ; et lhoro non potendo, disse il signor: Falli tajar, tamen par si removesse poi di opinion, e non seguì altro. Da Cataro, di sier Alvixe Zen, retor e provedador. Zercha i salii con turchi etc. Item, è ve-