191 MDXVIII, GENNAIO. 192 zuoba ¡11 mezo le do Colone sopra uno soler sia corona et bandita eie. A dì 5. La malina nula to di novo. Vene il Legato dii Papa per cose dii Cardinal di Mantoa, per l’a-balia di Pontida e Fontanella. Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria e Savii, per aldir li Provedadori sora il regno di Cypro, mediante quel Aguslino Gatalan, in conlradilorio con li Provedadori al sài e soi scrivani per li debitori dii sai clic esso Agustin scrivano à trovato; et sleleno fin bore una di noie sopra questa materia, e lermi-norono diti Provedadori sora i oficii facesseno il suo ofìcio; nel numero di qual è sier Mariti Contarmi qu. Borlolo, sier qual al certo in Colegio, si l’averà favor, la Signoria recupererà debitori per più di 100 milia ducali ; et in questo numero è assa’ dazieri, i qual dieno dar avanti la guera e apar per i libri, tamen a l’oficio dii sai non erano fati pagar, perchè li reporti non è stà portà justi. Fo terminalo, per Colegio, che Lorenzo di Re-dolfo condulor dii dazio dii sai di Verona, dii 1508 et 1509, clic per le fraude fate li tre Savii expe-dissa, e questo alditi diti 3 Savii sora li officii e cosse dii regno di Cypri in conlradilorio con li Provedadori al sai. 1 * A dì G. La malina fo il zorno di la Epifania. La Signoria fo in cbiesia di San Marco a la messa, vice dose sier Crislofal Moro el consier, con li 4 oratori, ben acompngnala la Signoria da li patricii ubligali jasta la parte. E 11011 fo alcuna letcra, però da poi Colegio non si reduse. Da poi disnar, fo Colegio di savii ad consideri-dim. A dì 7. La malina, fu termcnà far ozi Pregadi, el questo per meler alcune parte, lezer lclere; ma non tralar più dar don a le galie di Barbaria, le qual con ducati 4000 di don per una non ha trovà patron, unde li 3 savii ai Ordeni, che sono, mancha sier Jacomo Similecolo è andato a studiar a Padoa, et sier Andrea Grioni è amalato, lerminono non le meter più e sparagnar quel don. Fo lelo le letere di mar venute questi giorni, et dii segretario da Milan di primo, zercha i danari dati per conto di 25 milia ducali. Poi sopravene le-lere di Milan, Franza et lngallera. Di Milan, dii Secretario nostro, di 4. Come sier Zuan Badoer dolor et cavalier, oralor nostro, vien oralor di Franza, zonse lì a dì primo, andò a visitar monsignor di Lulrech. Scrive coloquii auli insieme, el che la Signoria voy mantenir la lianza col re Chrislianissimo. 11 qual Badoer era partilo per venir a repalriar. Item, manda una lelera aula da Chiavena di pre’ Corado, qual lo avisa le cose di sgui-zari e le diete fate, et come el Cardinal Scdunense era a Zuricb, et fato certe diete, dicendo il Papa, il re di Franza e la Signoria di Veniexia si sono acor-dali insieme; et altri avisi ut in litteris. II qual Cardinal par sia ritornato in repulazion con parte di quelle lige di sguizari. Di i'ranza, di sier Antonio Justinian dotor orator nostro, date in Amiosa, a dì 24 Dczem-brio. Scrive coloquii auti col re Christianissimo in materia lurchesca, et che Soa Maestà era ben disposta e havia scripto al Papa era da pacificar li principi cristiani. Item, che monsignor di Seul, qual fo a Roma e come scrisse per le allre era zonto a la corte, tratava di dar moglie al magnifico Lorenzo duca di Urbin, nepole dii Papa, una francese parente dii Re, ut in litteris, che era sorella di la reina di Navara, et madama sua madre voi dar una al duca di Savoia, et 1’ altra poi nel dito ducila Lorenzo. Item, zercha li avisi lurcheschi, il Re disse averli auli dal suo orator, e di più cerli progressi dii signor Sopliì cantra il Turclio; quali però non era in li nostri sumarii mandati a lui Oralor nostro. Item, come il Re andava a la caza, et li havia ditto aspe- 112 clava li falconi; et cussi quelli altri signori ne voleva per seguir la bona uxanza. Fo terminato, per Colegio, mandarne subilo ne zonsezeno qui. Di Anglia, di sier Scbastian Justinian el cavalier orator nostro, di 30 Novembrio, da Londra. Solicita sia electo il suo sucessor. Et come non havia potuto monstrar ancora li sumarii dii Turcho al Re, che era per l’ixola, el al Cardinal, perché la peste non è ancor cessada; e altri avisi, nulla di conto. Fu posto, per li Consieri, una laia a Crema di uno amazò uno altro, ut in litteris dii reclor, et posto darli laia, et li loro beni siano confinati jusla la parte presa. 123, 4. Fu posto, per li dili, dar libertà al podestà di Brexa, per alcuni excessi seguiti de lì, come apar per sue lelere di 13 Dezembrio, prima dii 1516 a dì 22 Zugno, apresso i Orzi nuovi, fo amazà domino Francesco da Bergnan dotor ciladin di Brexa da uno, datoli libertà melerlo in bando con taia. Item, do altri casi sequili, darli libertà e taja ut in parte, et confiscazion di loro beni. 110, 0, 1. Fu posto, per i Consieri, Cai di XL e Savii, una gratia di Antonio de Agustin debitor di le Raxon nuove di carati do dii dazio di la grassa dii 1516,