27 MDXVIi, OTTOBRE. 28 dato a far residenza in questa terra apresso la Signoria nostra, et prima li mandava la beneditione fìlial, et cussi al Do.xe e tutto il Colegio dete la beneditione per nome dii Papa; poi disse staria qui, e negolierà quello achaderà per zornada. Il Principe li fe’ gran careze, dicendo el fusse ben venuto et lo vedevamo volentieri, et acelavamo la benedizione dii Pontefice molto alegramente, e per l’avegnir si frateria quello ocoreria etc. E cussi tolse licentia, aeompagnato da diti zentilliomeni lino a la sua habi-tation preparata, che è a la caxa fo dii Marchese. Li oratori dt Polonia vanno a Bari, non veneno a la Signoria; ma l’altro eri fono mandati li Savii ai ordeni a visitarli. Disseno voleano di Treviso andar a Padoa, ma sono capitali qui; ringratia la Signoria de le oferte e vuolse certe letere di passo. Fo expedito, per Colegio, Zuan da Como era conteslabele di fanti in Verona, et è sta fato venir e va a Treviso in luogo de Zanon da Colorgno, che za più di uno mexe a Treviso, dove era con fanti.... a custodia, morite. Hor questo conteslabele fo expedito solum con fanti 30, e vadi a Treviso. Da poi disnar, fo Colegio di Savii per dar au-dientia. A dì 13. La matina si reduse la Quarantia criminal in Colegio da basso di la Signoria, dove era il Principe, a requisitimi di sier Gabriel Venier, sier Borlolo Zorzi e sier Marco Antonio Contarmi avo-gadori extraordinari. Et reduti, cazadi i parenti di sier Piero Antonio Morexini qu. sier Zuslo fo podestà e capitano a Bassan, sier Gabriel Venier predilo andò in renga et lo menoe, facendoli oposition aver tolto per mal muodo, in questa sua podeslaria, di ducati 800 aspetanti a la Signoria, et aver posto la man, di voluntà sua, dii suo libro tenuto a Bassan, qual è viciado in molti luogi, e azonlo più summa di danari, come moslroe el dito libro, et mete aver mandalo a Treviso, non nominando il cavalaro, ducali 300, et tamen non par sia slà mandati. Item, altri danari mandati a Udene a sier Lunardo Emo luogotenente, tamen dito sier Lunardo depone non averli auti ; et è il libro suo viciado con depenar summa e azonzer parlide, che non si sa li tempi. 13 Poi messeno di retenir il predilo sier Piero Antonio Morexini per aver.....colegiandolo, etc. et non lo potendo haver, sia proclamado. E fu presa: 31 de la parte, 11 di no, 2 non sincere. Et era alcuni XL che ’1 volevano difender; ma visto le cosse cussi sporche, non li parse, el fu preso di relenirlo. Et cussi el predilo sier Piero Antonio mandò a pregar a li Avogadori indusiase a chiamarlo, e poi chia- mato a di 27 dito, si apresentò in camera di Signori di note. Non fo letera alcuna in questa malina da conto, solum da Milan dii Caroldo, zercha danari à auto a conio di quelli dia aver il He, per la exbor-sation fata a Nmperalor, justa i capitoli. Di sier Antonio Justinian dotor va orator al re di Pranza, date in Alexandria di la Paia, a dì... . Come ha ricevuto la sua comissione, et va seguendo il suo viazo per passar i monti e andar a la corte dii Re. Da poi disnar, fo deputalo andar alcuni Savii di Colegio a l’Arsenal; i quali fono sier Antonio Grima-ni procurator savio dii Consrjo, sier Beneto Dolfin, sier Pandolfo Morexini savi a terra ferma, sier Ale-xandro Boli, sier Piero Morexini qu. sier Lorenzo, sier Jacomo Simitecolo savii ai ordeni, et sier Stefano Contarmi e sier Alvise di Prioli provedadori sopra l’Arsenal. Erano solo 2 patroni, sier Polo Contarmi e sier Lorenzo Badoer. Et veleno il numero di le galie sono, et altre cosse, et di quello ha bisogno la caxa; la qual è molto desfornila. Li legnami lutavia si taja, et ogni di ne vien conduti. Sier Michiel Mali-piero patron è in trevisana, e sier Ferigo Morexini l’altro patron è in Histria a Buie a questo effeto di legnami : si provedi di canevi e altro; ma sopralutto bisogna danari e danari. A dì 14. La matina se intese esser zonto a Lio uno orator dii serenissimo re di Hongaria, venuto per via di Segna, qual è domino Filippo More stato do altre fiate orator qui, et è con persone 12, et è homo da ben. Si saveva dii suo venir. El qual zonto, mandò le letere di sier Alvise Bon dotor, orator nostro in Hongaria, di... Septembrio da Buda, il sumario de le qual scriverò di soto. Et dito Orator fo mandato per la Signoria a riposar a Santa Lena, e preparatoli la caxa da cha’ Dandolo in cale de le Rasse, dove slava la fameja dii conte Christoforo, et fo-mandata a preparar, et ordenato che alcuni dotori e zentilliomeni zercha 20 vadino poi doman a levarlo et condurlo a la sua habitatione. Vene in Colegio l’orator di Franza, et stete assa’ con li Capi di X, con la Zonta. Da poi disnar, fo Colegio di Savii, et nulla fu di novo. A dì 15. La matina, fo letere di Verona, di sier Alvise Contarmi podestà, e sier Daniel di lìenier capitano. Come il vescovo di Trento li haveano scrito una letera, qual mandono inclusa, per la qual li avisa esser zonti de lì a Trento do Consieri cesarei nominandoli, i qual insieme con lui dieno ve-