275 MDXVJII, MARZO. 27G mar lo fusto o dar lo page; sicliè, scrive, andcrà sicuro; o le fusle a ili Ili orano driedo Tenedo, come Ita inleso per incontrar esso Orator. Scrive, per Ire zorni continui che non è stato fortuna, ha visto passar le genie de la Grecia che parlino ultimamente di Damasco, e dicono, lutti quelli che hanno soldo over limare da aspri 10 milia in zoso, aver auto licenlia dii Signor di andar a li limarati sui. Jtcm, scrive poi, a dì 20 dito, parlilo di Galìpoli zonso a Tenedo, dove stole lino a dì ultimo dito. Dii (litio, da Negroponte, date a dì 29 De-zembio. Scrive, come si ’I navegava per la via drela capitava in mane di Peri rais corsaro, qual con 11 fusle et quelle di Curtogoli, clic acompagnò di Roselo lino in bocha di Strelo, le expeclava fra i porli di Tenedo el Syo; et era un’ allra compagnia di corsari turchi, confederali con dite Pori rais, et, si ’1 fesse andato allrove ch’a Schiali, capitava in le loro mano; ma chi va con animo sincier verso la sua pairia, Dio è in la sua prolezion. Avisa, nel zonzor in porlo di Schiali sopravene una nave ili turchi, comici* batula da diti corsari di le fusle el fuzita per forza di fortuna e di vele; per il che esso Oralor fece in-lender a Talaisman rais elio dilli corsari erano dichiarili rebelli del Signor, e haveano messo in terra su quel di Syo, e dato bataglia a uno castello e quello preso, el disse che lui Orator si vedeva star in pericolo. Et cussi esso Talaismano concluse c deliberò che presto si dovesscno levar da Schiali. Et li ja-nizari non si contentò dii processo fato per il Pro-vedador di l’armata, mostrando uno di quelli di Schiali, dicendo : « Questo ini prese » ; unde lui Orator fece relenir 4 di essi di Schiali, el li lo’ me-tcr su la galia. Avisa, vero è che diti di Schiali andavano pubìice in corse in quelli canali di Negro-ponle, el scrive longo di questa materia. Unde lui Orator scrisse al Bayle il tulio, c come ritornava dito Talaisman rais, per narrar al Bassa di dili corsari turchi, e se li provedi; c lui Oralor scrive al Gran signor una lettera o al magnifico Peri bassa di questo, e al capitano di Galipeli e a quel in loco di Pori bassa; et il titolo di la letera al Capitano di l’armala è cussi: «Al magnifico el potente Zallir Agi sanzacho di Galipoli c capitano zeneral di l’ar-mada dii Gran Signor ». Et in dite /etere scrive. Come li 4 di Schiali fe’ condur in galia, fuzileno c rilornono a Schiali, et lui Orator, di 30 Dezembrio scrive al r'elor di Schiali voy prender dili homoni e mandarli a Negro-ponte da lui. Scrive che quel episcopo di Schiali gre- * co, ha grandissimo poter su dila isola. Hor a la fin, esso Oralor conzò la cosa con dili janizari, con darli per il danno auto ducati 450. Et a dì 8 Zener lo’ una patente a sier Alvise da Riva soracomito di la sua galia, vadi a Napoli cl lì le aspecli, clic osso Orator vegnirà por terra. El a dì 10 diio, mandò per terra domino Tho-daro Paleologo a Napoli di Romania per aver danari, c scrive al Provedador et domino Piero Dilenda et a uno Caopena e Dominico Busichio et Nicolò di Nassiuo, lo vogliane servir di danari, ole. Copia di la letcra scrisse el dito orator 1 Moccnigo al Signor turco. • Al Serenissimo et solo Signor al mondo. Serenissimo et solo Gran Signor al Mondo. Mi exislimava esser felice et securo per la bona expe-ditionc et grandi honori o comodità fatimi, et al Cayro el a Gonstantinopoli, per comandamento di la Serenità Vostra, tamen è sta tanta la audalia cl sì grande la rebelione di alcuni patroni di le fusle di Curtogoli, elio per fuzer la servili! et morte mi è sia . forzo redurmi qui; et se non fusse stalo il governo et virtù di rais Talasumano datomi per seeurlà et compagnia per comandamento di Vostra Maiestà inspirala così da Dio, le rimauiva o presone o morto. Non mi par conveniente dir più parole; ma basando la terra con tutta quella rivcrenlia et Immilla si poi, mi ricomando. In Negroponte, a dì 29 Dezembrio 1517. Soloscrila il suo schiavo Alvise Mocenigo cavalier. ambasador di la Signoria di Venezia Dii dito Orator di la Signoria nostra, data in Negroponte, a dì 11 Zener. Scrive il successo sopradite, c dii partir di lo tre fusle lo acompagnò per Constanlinopoli, con ordine lui Oralor con la galia venisse a Negroponte per soa seeurlà, c andono al Signor per dir di diti corsari; il qual di Damasco è zonlo in Gonstantinopoli. E alozava nel borgo di Negroponte, et non si teniva securo; ma di notte non si apriva le porle di la terra si ben fusse il Signor. Avvisa dite fusle di corsari tolse la palandaria dii Signor era al pasazo di Melelin per tragetar; si-che si dubita una nolo non vengino lì a Negroponte. Avisa, è nova certa il Signor, partito di Damasco, esser venuto al Gogne, el esser venuti li a Negro-ponte dei olachi con comandamenti efficacissimi, che