43 MDXV1I, OTTOBRE. Corcr, sicr Hironimo Bnrbnrigo, sier Polo Trivi-xan, sier Hironimo ila dia’ ila Pexaro consieri, sier Zuan Alvise Badoer, Cao di XL, li allri erano ab-senli, una parte de grandissima imporlanlia, de questo lenor. « Essendo tanto cressuta la scelerità in molti (risii et facinorosi, che le pene ordinate per le le/e nostre non li sono più bastante, pcr/.iò che de ogni atroce caso e asasinamento,.fuzendo in loci alieni non temono esser banditi de le terre et loci de la Signoria nostra, nè taglia per grande che se le dia, come per li casi clic de zorno in zorno ocorreno nel Stado nostro se conosse chiaramente, et hessendo necessario, per honor de Dio et del Stado nostro, et per et pacifico vivere de li subitili nostri, reprimer con ogni severità tal scelerali, secondo che etitini in Dominii alieni tal atroci casi vengono puniti; et però l’an-derà parte: che in ogni caso atroce od asassinamen-lo, olirà le taglie che li saran date per questo Con-sejo ai delinquenti, sia azonlo che al delinquente et delinquenti li siano confiscati tutti li beni soi de qualunque sorte, et siano obligati tulli li reclori nostri, quamprimum sarà seguito tal atroci casi et asassi-namenti et proclamadi li delinquenti, non comparendo, far tuor subito in noia tulli li beni si mobeli come staboli dei dilli delinquenti, et il residuo resti per conio de la Signoria nostra. Et de la presente parte ne sia dà notitia a lutti li reclori et jusdiecnli nel Dominio de la Signoria nostra si da terra come * da mar, quali la liabino a far publicar. Et fu presa, i Ave 130 de si, 21) de no, non sincere 2. El noto, dita I parte è de grandissima imporlanlia, et li Savi doveva meter la soa opinion ; poi si doveva prenderla in Gran Consejo, et se ’1 fusse stalo in Pregadi, la con-tradiseva, perchè filius non portavitiniquitatem patris eie. che per sta parte voi i fioli siano privi de’ beni dii padre delinquente. Fu posto, per sier Lorenzo Corer, sier Hironimo Darbarigo, sier Polo Trivisan et sier Hironimo da cha’ da Pexaro consieri, sier Antonio Grimani pro-curalor, sier Zorzi Corner cavalier procurator, sier Francesco Bragadin, sicr Francesco Foscari el cavalici1 procuralor, sier Piero Landò el sier Andrea Tri-vixan el cavalier savii dii Consejo, sier Zuan Trivi-xan, sicr Antonio Condolmer, sier Marin Sanudo, sier Benelo Doifin el sier Pandolpho Morexini savii a terra ferma, una parte de queslo lenor : Si vede per chiara experienlia, quanto proficua el honore-vole sia siala la creatione de li Censori al Stato nostro. Et perchè, per la forma de quella, l’autorila loro non se extende salvo a le cose dii Consejo di Pre- gadi, non sarà mancho a proposito comeler a queslo magistrato etiam de le altre, con ferma persuasion che li hubiano da esser da qu- Ilo ben et legilima-mente administrate. Et però l’anderà parte: che tutta quella auctorilà et comissione che per la parte de la creatione de li Censori nostri li è data ad inquerir ne le eleclione et scuriini che si fanno per questo Consejo, quella ¡stessa haver debano in quelle del nostro Mazor Consejo, con tulli li modi et forma in essa parie contenuti; ma nel condanar i contrafacenli et trasgresori de li bordelli el leze nostre de Gran Consejo, debano proceder con P autorità et modi come fanno li Avogadori de Comun ; l’autorità de quali sempre sia et esser se intenda riservala in ogni caso. Et habiano essi Censori il loco suo etiam nel Mazor Consejo sopra il banco destro apresso la renga, da qual banda che a loro piacerà. El la presente parte meter se deha nel primo Mazor Consejo, et non se intenda esser presa se etiam in quello la non sarà presa. Ave 149 de si, 32 de no. Poi a di 25 dito fu posta per li Consieri in Gran Consejo. Ave 988 de si, 224 de no, et 25 non sincere. *■ In questa malina, in Colegio, fu preso che, hcs-sendo tornà Martin Dallan alemano captivo, qual non ha potuto impetrar el conlracambio di Julio Manfron ; che refermando la piezarìa de non si partir de qui, resti, et cussi etiam Zorzi Bosichio capo di slratioli, è de qui, resii ut in parte: 22 de si, nulla de no. In queslo zorno, fu falò un paio di noze: sier 24 Marin Falier qu. sier Hironimo vedovo, in la fia de sier Zuan Alvise Duodo qu. sier Piero. Tamen rare noze si fa, queslo perchè li danari è mancali. , Fo principia a baler iii.Zecha una moneda di valuta desolili 4 l'una d’arzenlo, molto soli). Da una banda, uno Chripsto in maestà senlado con letere; l'ibi soli Gloria, e da l’altra San Marco e il Doxe in zcnochioni con letere S. Marcus et Leonardus Lauredanus dm. Et queslo per deliberation dii Consejo di X con la Zonla, et vien date a chi li porla monede venctiane, et danno di don a chi porla mo-cenigi a raxon di 5 per 100. Questo si fa per rimo-vcr la gran quantità di monede forestiere si spende in questa terra, che altro non si spendi, et è di basso arzenti). Etiam si baleno in zecha soldi a furia. Et questa tal moneda, di valuta di soldi 4 I’ uno, è fata per forma che non se poi slronzar et con gran stento falsifichar. A dì 25. La matina, Domenega, vene l’orator di Franza. Poi vene domino Nicolò di Cavali dolor, oralor de la comunità di Verona, et li fo ledo la