(163 MDXVIÍI, ACOSTO. 604 dò die ludo lo exercilo se metesse ad ordine, sichè tulli montasene a cavallo. La sua illustrissima Signoria con la sua regal presentía et con grandissima pompa montò a cavalo, et fece spiegar lo suo bello e grande stendardo bianco, et con li janizari et tulio 10 exercilo ordinatamente et con li schiopeli el bombarde comenzó a dare la bataglia a li zercassi, i quali desgraliali tornorno a li sui cridi, baiando come cani per le strade. El comenzala la bataglia, la qual fu cossi crudel et terribele che già mille anni non fu falla la simele, el la polvere se levò cussi grande che uno non se dicerneva da l’altro, et solamente si cognoseevano a la voxe, et da tanto strepilo pareva lusso la fin del mondo, el quelli che us-sirono erano coperti tutti de sangue che non erano cognossuli. Li mauialuchi combalevano vigorosamente, non facendo stima de oro e de arzento, ma solum de morir con la spada in mano, el dicevano parerli cosa vituperosa lassar tutto el suo a li nemici, el loro salvarsi lassando che li nemici entrino in caxa a posedere lutto el suo, et con le loro ino-gliere et figlioli, sapendo le done quello che sano fare li nemici, et uno valoroso più presto che veder simel cossa die elezer la morie. Dio guardi ogni omo da lale fortuna, et de veder una simel giornata. Dio guardi li boni mussulmani de lale disgrafia, che meglio è morir che vederla. Considerando lo illustrissimo Signor nostro che el non podeva combaler 11 zercassi, et meno amazarli, comanda che tutta la cita sia posla a saco, el li valenti janizari obedien-tissimi al Signor suo preparano molli fuogi artificiali, el posero da ogni parte de essa città i dili fochi, linde li rnamaluchi, vedendo tal cosa, cridorono : Misericordia, misericordia Signor, con voce più alte el compassionevole che se possa imaginar; et lo illustrissimo Signor mosso a pietà, comandò che se dovesse abstener dal fuoco, e lo per volontà de Dio che tutta la cità non brusasse el che li zercassi morisseno per fil de spada. Qual è quel omo che senza la volontà de Dio possa far una cosa al mondo? nè lo vento moverà una paglia senza volontà de Dio, sichè tutto quello se fa segue con la volontà de Dio e del Creatore, et se Dio non provvedesse ad ogni cossa, de tulio quello segue niente seguiría. Con volunlà de Dio se gioca a tulli li giochi ; sichè vogli esser obedientissimo a esso Dio et guardate a contradir a la volunlà sua, et non patir pena in l’altro mondo. Tu sai che esso Dio è guida de li boni el obedienli, el eliam misericordiosissimo a li calivi quando se penlano de li loro peccali. Esso Dio ha dato a tutti el libero arbitrio, et li ha fato cogno- ser el bene et lo male. Acostale a quello le piace, ma meglio saria lassar lo male el prender lo bene. Non te exusar esserle difficile acoslare a lo bene; vero è che a tutti esso Dio ha scritto in lo fronte lo bene et non le ha dillo che tu fazi male, et quando Dio te ha dato el libero arbitrio, ben sapeva quello tu dovevi far, el però esso Dio ha falò andare lo illustrissimo Signor a questa impresa, et ha posto in lo core de esso Signor de aquislar dita cità con tanta mortalità de gente et con tanta ruina el spesa, el aqui-star assai richeze. Zornata sesta, durò tre sorni. 397 Li zercassi hanno l’alo de novo tal balaglia che facevano cader le freze come pioza, et morti tanti de ambo le parte, che le strade del Cayro pareva uno mazelo dal corso del sangue, et tutto quel zorno fin a la notte hanno combatuto cussi virilmente che lingua non lo poiria esprimer, et la notte, essendo li circassi strachi et alquanto indebeliti se sono retirati in una grande moschea, zoè chiesia, et ivi fina a lo giorno come che fusseno dentro uno castello hanno combatuto senza mai riposar. Et per tre giorni continui, giorno et note, sempre combaterono, et lo 3.° zorno lo illustrissimo Signor con gran impeto con-slrense el nostro exercilo a combaler da ogni banda, el cazavemo li zercassi tagliandoli a pezi, unde lo gran sulla» Tumonbei stravestilo se ne fugi, et lo illustrissimo Signor, cenando al suo paviglione per riposar, et da ogni parie li valorosi det nostro campo conduceano presoni, i quali erano tagliali a pezi sopra la riva del Nilo. L’Algazelli se ritrovava fora de la cita per fare adunatone de arabi, con li (piali apropinquandose al Cayro et intesa la trista novella della loro strage, et che lo Signor illustrissimo avea fato le cride che a tulli zercassi se apresenterano fra termene de tre zorni li saria perdonalo, et che tutti li zercassi ascosi erano apresentali et aveano aulì presenti dal Signor, ancora lui se volse apresentar et inchinar a lo illustrissimo Gran Signor. Et fu presentali de richi doni, poi vii toriosa mente lo illustrissimo Signor, con el suo gran stendardo, tamburi, nacare et pifferi andò alla gran sedia del soldan, et ivi dimorando discoperse el tratalo de li zercassi che, alcun si apare-chiava per i'ugire. Li hanno fato prender el amazar, et fece meler lutti li altri a lo gran caravarsera de.....in deslrella, et da poi qualche zorm; ligati et incatenati per el Nilo se li ha manda in A-lessandria: et cussi hanno trovato lutto quello hanno