613 MDXVIII, AGOSTO. 614 sfiati di Piti, e datoli danari feno la compagnia e an-dono via. Da poi disnar fo Gran Consejo. Fu posto per li Consieri dar lieenlia a sier . . . podeslà di poter venir a Venecia, et fu presa. In questo Consejo, Provedador a le Biave et Ca-(aver niun passoe. Da Ragusi, fo letere a sier Andrea Grifi procurator, di .3 Avosto. Acusano letere di Ander-ttopoli di zorni 17, conte non sapevano dove fusse il Turco. Scrive la nova di Roma non è vera; poi sier Zuan Batista Foscarini di sier Andrea veniva con le galie di Baruto, par capitasse a Ragusi a dì 8 di questo, dove ha da far, e intese nulla sapevano dove si fosse dito Signor turco. A dì 25. La matina il Doxe fo in Colegio, e non fo letere da conto. Vene sier Zorzi Emo procurator e sier Lorenzo Capello qu. sier Zuan procurator, su-plicando la Signoria e il Colegio volesse nieler al senato, o dove lì paresse, la sua gratia di suo fiol sier Zuan, zoè li sia fato salvoconduto venir e star con custodia dove parerà, et coniar, et suo padre voi pagar tutto quello l’avea auto, o altri medianle lui e poi tornar al suo contiti ; et il Principe consultalo col Colegio li disse domati si consulteria. Et fo mandato a chiamar per domalina l’Avogador presente, che solo uno è lì, olim extraordinario, e li ex-traordinarj presenti, e si consulterà si se poi tneler lai gratia. Da poi disnar, fo Colegio dii Principe et Signoria e Savii. Et vene domino Mariti Grimani patriarca di Aquileja, a justifìcar non poi esser aslreto a contribuir il Patriarca ad alcuna angaria eie. Il qual Patriarca par, per via dii Papa, ahi lato scomunichar lutti quelli hanno fato pagar al clero di la Patria etc., atento il Patriarca è signor lui di la Patria, e in questo si comprende sier Jacomo Corner, fo luogotenente in la dita Patria, et parloe .... In questa matina fo deliberà il dazio dii vin per uno anno, per li Governadori de l’Intrade, a sier Beneto Badoer qu. sier Orso, per ducali G4 tnilia e 410, e l’anno pasato l’avea Nicolò Lanza per ducati 68 milia. A dì 26. La malina in Colegio reduto con li Cai di X, mandali li altri fuora, erano questi Avogadori : sier Gabriel Venier, perchè sier Nicolò Michiel dotor è amalato, sier Beneto Zorzi è a Vicenza per 1’ ofì-cio ; li Avogadori olim in questo caxo sier Zuan Doliìn, sier Lorenzo Orio dolor, sier Marco Foscari; el li presenti Extraordinarii, sier Francesco Montini, sier Malio Lion el sier Marco Antonio Coniarmi, el leta la dita suplication et leta la condanason fata contra sier Zuan Emo, per il qual suo padre dimanda salvocondulo, ch’è indireclo conira la parte presa, e chi voi meter parte ¡licore in pena di ducali 1000. Al durissimo missier Lunardo Mozenigo di 368 * domino missier Antonio. (1) Venetia A san Marco in le caxe di la Frocuratia. Di sier Alvise Mocenigo el cavalier, orator 360 al Signor turco, date in Constantinopoli a dì 7 Novembrio. Come era dii tulio expedito e fallo venir la galia di Pera lì per partirsi ; ma si messe vento e fortuna, linde fu necessario restare iti terra. Poi vene a trovarlo Talaiman rais, omo per inzegno acuto e versato, qual penetra tulli i secreti di questa corte, con il qual contrasse familiarità in Cypro, e li disse come el veniva dal magnifico liassà per de-chiariiii, il Signor Io avia mandato qui a Constanli-nopoli acciò intendesse li erori el danni per nostri l'ali a so’ subdili et facesse provisione, c non al modo dii Baylo e di altri oratori, dicendo, il suo Signor, per onor suo e per la justilia avea in tempo passato tanti monti quodammodo insuperabili el inaccessibili, transversalo tanti diserti con pericolo di consumarsi di fame con i soi eserciti, et passalo profundissimi el rapacissimi fiumi, combatuto con tanti populi el gente viril; sichè s’il Signor vederà vui orator tornar a la patria al modo de li altri, averà justa causa de tirarsi con I ra la Signoria e destruzerà Scyro, Schiati e altri lochi, e come Signor polente farà dii resto quello el vorà, e chi averà mal sarà suo dallo.; dicendo, el mezo avete trovato di andarvi e offerirvi di menar in galia questi janizari che dicono esser stali prigionieri a Schiati, e a quel retor aver numerato i danari del suo rescato, et questo 1’ ha molto satisfato, e disse poi : « Io son asignalo con doi fuste grosse di venir con voi per asecurarvi dai ladri corsari. Sera etiam boti a referir non sohm al bassà ma al Gran Signor le provision avete fatto », dicendo « el Signor ama la pace con la Signoria vo- 369* stra, e il bassà vi fa intender qui è spioni di ogni loco, e quando sia lempo, intrate in galia con trombe come seti venuto, per esser el comandamento dii Signor che ’1 venir e partir vostro sia onorevole et in vostra libertà. » Esso Orator lo ringratiò, el li rispose ut in litteris, acetando la so compagnia. (1) La carta 368 è bianca. Quest’indirizzo collocato qui per errore di legatura del volume, appartiene alla lettera che sta in capo alla col. 619. Anche le lettere e-le votazioni seguenti sono fuori di posto; raa si vede che furono dall' A. stesso aggiunte prima di finire il volume. Nota degli Editori.