Mnxvm, GIUGNO. 510 de queli altri che per qualche altra causa non pre-lendesseno esser obligali a pagar daje; le raxon di quali siano viste et giudicate per queli parerano a questo Consejo. Ma per remover ogni indebita controversia et non meter in dubio quello che è chiaro, sia preso et dechiarato che le infrascripte condilion de persone, da poi che averano obedito in dar in noia li beni sui ut supra, non debano esser gravale nè poste in estimo. Primo: tutti quelli che se hanno francalo de le sue daje cum esborsation de danari, in eseculion de la parie presa in questo Consejo a dì 19 Avoslo 1516, per quella parte però che se hanno francalo. Secondo : tulli quelli se atrovarano aver i sui privilegi over altri publici et autentici documenti de exemption et ¡munita oservali et exeguiti successivi!! temporibus. 308 Terzio: tutti i noslri sì nobeli come ciladini veneti che possedino beni de ogni sorta nel lerito-rio padoan et ne la cita aquistadi per loro, over per sui auctori avanti la parte del 1446 de di 7 Lujo presa in queslo Consejo, per lai beni non debano esser ubligati a l’estimo predelo. Tuli li altri veramente li quali alegaseno exemption de altra natura et qualità de quello che sono le 3 sopradicle, over pretendeseno quovis alio modo non esser subiecti, nè obligali ad estimo, siano remessi al ju-ditio de queli che per queslo Consto sarano eleti et deputati ad cognoscer et judicar tal materia, cum quel modo che parerà a questo Consejo. Preterea, perchè sono molli et molti anni che non sono slà fate le stime de le tere del padoan, quali per la lunghezza del tempo hanno mutalo condilion, ex nunc sia preso : che le tere del territorio padoan siano stimate da novo, aziò nel pagar de le gra-veze se osservi equaìiter. L’estimo veramente che sarà fato, durar debi secondo la forma degli statuti de Padoa, cum questa condilion però che non se deba restar de scuo-der le daje secondo lo estimo vechio, ma continuar cum ogni solecitudine fino a la expedition del novo estimo. Et per notizia de tuli, sia publicata la presente parte in questa nostra città et in Padoa, et siano obligali queli nostri reclori farla publichar in li castelli et vicariati del territorio padoan, aziò che la possi debitamente exeguir. A dì 20. Fo ìetere di Zara di sier Antonio 309'» Mar sello soracomito, particular a sier Francesco suo fradelo, di... Come, per uno gripo vien di Corfù, è zorni 10 si partì, par a Durazo abi trovà le fuste, qual li disse : « Il Provedador ne va zer-cando, l’ha torto, non li femo danni a suditi nostri e vostri, e si avemo fato vadasi a lamentar al nostro sanzacho » etc. Noto. In questa malina, sul inaran di Contarmi fo tocà segurlà à raxon di ducali 40 per 100, poi vene a ducati 25. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonla. Et prima simplice. Feuo li Cai per Lujo: sier Michiel Salamon fo Cao di X, sier Jacomo Badoer fo luogo-lenenle in la Patria di Friul, et sier Alvise Grade-nigo fo Cao di X, qu. sier Domenego el cavalier. Fo preso la grafia di sier Beneto Viluri qu. sier Alvise, fo bandito di Consejo per esser andà iu elelion in la quarta, dove in la prima era sier Francesco da Leze suo zerman, atenlo fe’ per inadver-tenza. Copia di una letcra di Pranza scrita per do- 3 IO4’ mino Galeazo Visconte, data in Arnbosa, a dì 19 Zugno 1518, et drizata a domino Carlo . . . in Milano. L’altro ieri, che fu Domenega, el Cristianissimo fece bancheto, et oltra questo una mirabile festa, come cognosarcte per le infrascrite parole. El logo dove fu facto è chiamato el Clous, belissimo palazo et grando. Prima luta la corte era coperta de panni del colore celeste con le stelle d’oro ad similitudine del cielo, poi gli erano li principali pianeti, el sole a uno lato et la luna per opposilo, che faceva un mirabile vedere, li cinque zoè Mercurio, Venere, Marte, Jove el Saturno erano messi al loro ordine, con li 12 segni celestiali. Cerca la corte de sopra et basso gli era uno circurn co-lunnio, quale similmente era adornato de panni et stelle, et tra loro architravi gli erano circuii di hedera cum li sui festoni in mezzo. F.I solo era coperto de asse et coperto de drappi a la divisa del Cristianissimo da un lato; ma fuora del quadrato de la corte, qual era largo cerea braza 30 el longo braza 60, gli era el tribunale de le done, adornato come ho dito de drapi et stelle, et cerio vi erano 400 doppieri illuminati talmente, che pareva fusse caziata la note. (1) La carta 308* è bianca. (2) La carta 309 * è bianca.