33 MDXVII, OTTOBRE. 34 non se potria. Da poi, fìngendo esser un leone che devastava e! paese, Sua Maestà lo amazò, et aperto, sì vedero uscire alcune fictione molto belle et a li lor propositi de amore. Scrìve, zorno seguente, esso Orator parloe a Sua Maestà etc. " A dì 18, Domenega. Fo San Lucha. Vene in Colegio P orator di Hongaria domino Filippo More preposito Agriense, contra eì qual fo mandato alcuni zentilhomeni per menarlo a la Signoria. Et sentalo, apresentò le letere credential, dicendo esser venuto per tratar alcune cosse, et un’altra volta exponerà la sua ambassada. Et il Principe lo carezoe molto, dicendo fusse el ben venuto e lo vedevamo come nostro venitian per esser stado do altre volte ora-tor de quella Maestà a la Signoria nostra, et maxime a tempo de gran fastidi de questo Stado : et poi tolse licentia. Vene sier Tomà Marin, venuto provedador di Salò e capitano di la Riviera di brexana, vestito di scarlato, et referìte poche cosse. Fo compito di trar de l’Imprestedo nomi apon-to 600. Era tutto el debito ducati 480 mila; voi al presente per la paga e rata di 10 per cento ducali 24 mila, il primo, e senza cavar il Serenissimo principe nostro per li ducati 500 prestoe. Da poi disnar, fo Gran Consejo; fato più voxe, et sopra la sanità ni ai X Savi alcun passoe, ma di Pregadi et do di la Zonta riinaseno vechi. Fo tolto molti di danari, i qual cazeteno; siche el Consejo non voi per adesso alcun de quelli ha preslado. Etcazele di la Zonta sier Alvise Pasqualigo, fo Cao dii Consejo di X, qu. sier Filippo, per aver quel titolo per danari; e altre vose basse tolto con titolo di Pregadi e non passoe. Se intese in Hislria esser zonta una galia candio-ta, vien de cambiar la galia qui, su la qual è sier Hi-ronimo Corner di sief Zorzi el cavalier procuralor, mandato in Cypro; el che è una fusla etiam con le-lere di Candia. Sichè doman si tien sarano qui nove assae. È da saper: in questi zorni zonse a Padoa el reverendissimo cardenal Grimani, vien di Roma, alo-zato sul Prà de la Valle, dove stava el nepote episcopo di Ceneda et Palriarcha di Aquileja, al qual li renoncioe dito patriarchato riservandosi li fruii in vila Ivi a Padoa etiam è il cardenal Pisani, qual studierà. In questa terra è pur il cardenal Hadriano, in cha’ da Pexaro a San Moixè, videìicet dii vescovo dì Baffo domino Jacomo da Pexaro. (1) La carta 16* è bianca. I Viarii di M. Sanuto. — Tm. XX V. El cardenal di Ferara non è molti zorni partì di Ferara, per andar in Hongaria al suo vescovado di Agria. A dì 19. Fo eri et ozi grandissimo fredo rt 17* pioza. Fo teiere di sier Michiel Alali pi ero da Uderzo. Come, hessendo sopra l'opera de aver legnami per la caxa di l’Arsenal, et venendo a compir il suo oficio, non li par poter star fuora senza autorità ; per tanto la Signoria comandi quanto l’habbi a far. Et fo lermenato in Colegio darli autorità di Provedador, ozi in Pregadi, aziò compia tal opera a benefìcio dii Stado nostro. Da poi disnar aduncha fo Pregadi, et leto le letere, sopravene la fusla si aspelava con letere di Candia, di rectori, di 17Septembrio. Avisano, da poi lo ultime scrite, qual non si ha ’uto, con i’n-viso auto di Rodi, dii partirsi di l’armata dii Tur-elio di Alexandria per andar in Strelo, et mandò uno gripo per saper di la dita armala, el qual patron, nominato Antonio Vardalaqua portador de le presente, ritornalo, dice aver visto la dita armala passar per i canali di Rodi e andar a la Finicha, sichè la lien la volta dii Strelo, siccome dal dito patron si potrà intender el tulio ; qual ha vislo la dita armala da zercha vele 200 et più. Di la galia nostra di Alexandria, nè altri navili, non sano cosa alcuna. Noto. Io parlai col dito patron. Disse aver visto velizar la dita armata per i canali di Rhodi, et teneva la volta dii Strelo, el vete una galia grossa turchesca restò indrio et calò perchè non poteva andar de longo, et forse a la .... sichè poteva esser presa; et che rodiani, nel passar de l’armata, •havia falò redur tulli a la terra e slar preparati eie. Dice come a la Cania ave lengua con una nave partita 12 zorni di Alexandria, diceva el Signor havia licenliato tulli i navili fono retenuli in porlo di A-lexandria ; e che dito Signor era pur ancora al Ca-jaro, nè si voleva partir per li gran caldi era. Disse, come di sier Hironimo Corner di sier Zorzi procuralor, vien di Candia, non si polca saper nulla; qual è su la galia soracomilo sier Daniel Griego, vien a cambiarse de qui in un’altra galia, e questo perchè el dillo partì a dì primo Septembrio di Candia, e con uno bregantin vene a Cao Malio e de lì a Corphù, el con dila galia è zonto in Hislria. Da Corphù, di sier Alvise di Garzoni bailo et capitano, fo letere di.... Come de lì era nova zercha le cose dii Signor lurcho, che erano slà morti in la impresa dii Cajaro assa’ dì la sua zente e di principali, e resta con non molto numero etc. 3