213 MDXVIII, GENNAIO. 214 Famagosta, di 20 Novembrio. Scrive a la Signoria il suo zonzer lì con li fanli de. e aver ben consideralo la terra et fabriche si fa, qual continue si lavora. E sopra questo dize la opinion sua, ut in lit-teris, e alcuni casteleti propinqui lui voria minarli, e di quelle piere fortificar la terra, che saria con po-125' cha spesa. Item, alcuni laudava il minar il castello di Zerines. Lui è di contraria opinion, et s’il non fusse, saria di farlo; ma ben fortificarlo un podio più. Item, quanto a far venir la reai ad habitar lì in Famagosta, non lauda perchè veria etiam baroni e cittadini ad habitarvi, et cussi il populo di la terra fariù più di soldati eie. Di Tripoli, di sirr Bortolo Contarmi ora-tor nostro, di 11 Novembrio. Come ho scriplo di sopra, avisa il suo zonzer lì con li danari e biave, et di quelle biave il defterdar dii Signor turco, eli’ è a Damasco, non voi luorle a conto dii tributo per lo precio, ma voi pagar come si havessc manda a comprar le biave in Cypro esso Signor turcho. Et scrive, al suo partir di Cypro, scontrò in uno oralor dii Signor turco, veniva in Cypro per solicitar dite biave, al qual li parloe, et fo quello fo un’ altra volta in Cypro, e vien perchè fu ben presentalo da quel rezi-mento e iterimi voi averne uno altro. Item, manda una lelera di sier Andrea Arimondo consolo di Damasco, di 11. Li scrive el Signor turcho esser lì, e di la sua partila nulla si dice; poi parla sopra dille biave eie. dicendo saria bon adatar questa cossa avanti il Signor si parti, che la sua partila sarà più presta che altri non pensa. Poi dice, non vi posso scriver altro. Le qual lelere son di 9. In dite letere è uno capitolo, come le zelile lurchesche, qual fo mandate verso il Sophì in la Caramania, erano ritornate su Aleppo, et le mandava a li loro alzamenti verso Adna, però vicini ad Alepo, et che dii Sophì nulla si parlava, et che il Signor turco era pacifico. Di Franza, di V Orator nostro, di Ambosa. Oltre le nove ho scrite di sopra, par, a dì 5 Zener fo concluso il matrimonio di madama Madalena in el nepole dii Papa, e olirà l’intruda lei ha dì franchi 10 milia, il Ile li dà allra lauta a l’anno. Et ch’el Gran canzelier che comunichò queste nozze a l’Ora-tor, disse è a proposito di comuni Stadi ad haver 11 Papa con nui, ancora che di forza el possa poco. Item, esso Orator poi, per ledere di 8, fo dal re Christianissimo e li comunichò le nove lurchesche. 11 Re disse certi coloqui, e che lui furia ogni cossa; e quanto a li capitoli dii Papa, dice di andar in persona che saria meglio con la beuedizion che andar ____e la Signoria fa ben non esser quella si mostri, perchè, havendo lei tanlo tempo mantenuto la guerra con turchi, adesso il Turcho si volteria contra lei, e lessi o rosti ne sorbiria. Altri coloqui, ut in litteris. Item, il Ile havia roto 10 lanze con li soi, in certo bagordo over joslra fala. Da Corphù, fu letere, di 21 Desembrio. Il sumario dirò di soto. Di Hongaria, di sier Alvise Bon el dotor 120 orator nostro, date a Buda, a dì 4 Demnbrio ; et nel Consejo di X ne sono di 20 dito, in materia tnrchescha. Hor per queste scrive : come è stato indisposto esso Orator nostro, et come erano stà electi alcuni oratori per le noze dii re di Polonu. Item, P Imperador è partito di Vienna per venir in Augusta a certa Dieta. Item, che l’era morlo il Voy-voda transalpino, et per non haver heriedi, quella facullà vien al Re; qual è assai. Item, dii zonzer lì dii Cardinal di Ferara per esser al suo episcopato di Agria etc. Di Verona, di rectori. Come haveano inteso esser zonti 400 fanti a Trento, et però bisognava più numero di fanti a la custodia di Verona eie. Et nota poi scrisseno aver mandato a intender lai aviso; trova non era tal numero eie. In questo Prcgadi non velie il Principe, per non farsi cosa da conto. Fu posto, per li Savii tulli, col nome del Spirilo Santo, comenzar ad armar, et do soracomili metino banclio il zorno di Nostra Dona, a di 2 Fevrer per 6 inexi tantum, con questa condition, si stessono fuora più, habbi et siano a la condizione di quello fu preso, fusse sier Alvise da Canal el sier Alvixe da Riva, zoè che in cao di mexi 12 che siano stati fuora, siano fati creditori di ducati 400 per uno, da esser pagati di danari che si trazerà dii filo di le poste di magazeni e burchi vendeno vili a menuto el malvasie, da esser pagali ogni mexe per rata, ut in parte: 169, 1. Fu posto, per li diti, alento che al conte Mercurio fosse deputà il pagamento di le zente soe a la camera di Verona, qual è molto angarizata per le fabriche, sia deputa a la camera di Brexa, ut in parte: 140,20. Fu poslo, per li Savii, che havendo il cavalier di la Volpe, domino Zuan di Saxadello et il conte Mercurio Bua più numero di zente d’arme di quello hanno in conduta, li sia dà per uno laxe di 25 cavali di più, ut in parte. Et leta questa parte, il Pregadi mormorò lutti, nè si dovea aprir questa porta. El andò in renga sier Zuan Vilturi, è di la Zon-