■411 MCCCCCVI. SETTEMBRF. 415 Accursio, tiralor dii re ili Franza; el non fu il re, per non se contaminar. Noto, va secrelario in Hon garia Vincenzo Guidoto, loco questo Zuan Francesco eli Beneti. Poi fo leto le opinion, d’acordo, di savij di colegio, di risponder a le proposition di oratori dii re di romani, et comandato stretissima credenza ; et perchè molli volevano parlar et l’hora tarda, fo rimesso a doman. A dì 5 septembrio. Fo pregadi. El fo leto poche letere : Di sier Zacaria Loredan, capitanio di le galie di Aqua Morte, date a Porto Venere. Narra il suo navegar, stato in Cicilia ; et à ’buto nollo le galie, di lire 70 di zucari, et altro, fino a Porto Venere, ducati 1000 e più. Item, che a Marseja è la poste, perhò non sa si anderano. Item, che à inteso Camalli è pur in le aque di Barba ria, con pocha armata, adco non è di aver paura di lui. Di Franza, di V orator, date a Tors. Come il re era tornato di Nantes di Berlagna, dove è stato a compir il volo, in zorni 8; et esso orator li comu-nichò zercha l’impresa il papa voi far contra Bolo-gita, e si se dia obviar; ait rex, li par lassar il papa faci quello li par. Item, bisognando, il re di romani venendo in Italia, soa majestà averà le zente di qua da’ monti in ordine, et perhò vien a Bles per redur-se poi a Lion, più propinquo a Italia. Item, che el re à inteso il gran capitanio à rebelato al re di Ragona, e si dice con intelligentia di venitiani, tamen esso orator justifichò la Signoria non impazarsi. Item, zercha il duca di Geler, come per le altre, che el roy lo ajuta. Fo poi leto le opinion di savij, di risponder a li oratori, ut supra, videlicet quanto a passo e vitua-rie per li soi danari, che soa majestà I’ averà, ma vengi con poche zente, e sarà honorato et aeompa-gnalo lino a Roma, come fu fato al padre. Item, che quanto a li denari, che fato li conti et visto le raxon, soa majestà resta aver ducati (3000, et se li darla, con altre parole, ut in risposta, ma questa è la subslanlia. Orcontradisea tal opinion, e risposta, sier Domenego Morexini, procurator, di anni 88, et fo aldilo con grande atentione; voleva si respondesse darli passo a suo piaser e tuorselo antico; li rispose sier Pier Balbi, savio dii consejo. Poi parlò sier Lunardo Grimani per l’opinion dii Morexini ; et li rispose sier Alvise da Molin, qual perhò non è di colegio. Poi parlò sier Francesco Trun, non li fu risposto. Andò la parte e risposta, et fu presa, comandà et sagramentà il consejo con stretissima credenza. Nota, che za ntexi... esso re di romani mandò qui pre’ Luca, suo orator, con 4 proposilion : la prima, si ’l dovea far paxe con il turco, la 2.a si a la guera voi far contra il re di Hongaria, la Signoria darà ajuto a’ hongari, la 3*passo per le so arlilarie e lapezarie voi mandar in Italia per vegnir a incoronarsi, et la quarta.......... • A le qual proposition ex senatus consultu li fu ri- 18‘J ‘ sposo, che li consegliavemo facesse pace con il turco ; 2.° che non ze impazessemo contra soa majestà con hongari ; 3.° se li daria passo, come el dimandava ; 4.°, venendo per mar, galie et tutto quello pareva a soa majestà, per la observanlia li aveamo. In questa sera fo im pregadi chiamati molti pa-Irieij e cavalieri, per mandar la matina contra li piati per li oratori dii re di romani prediti, e condurli a la Signoria a dirli la risposta. A dì 6. Con pioza fonno mandati per diti oratori, e fu domenega matina. Qualli veneno, et li fo de more lecta la risposta, qualli a la parte di danari par atendeseno più; et cussi parlino. Et dieno partir a dì... per Ferara, si dico voleno dimandar danari al ducha, videlicet ducali 100 milia ; 9.“ aver di la sua dola, che ’l duca promesse, zoè il duca Hercules, padre di questo duca etc. Da poi disnar fo gran consejo. Fato avogador di comun sier Marco Dandolo, dotor, cavalier, savio a terra ferma ; et podestà et capitanio a Rintano, per ■4 man di elction, sier Zuam Griti, fo provedador al sai. Fo publicato, per Zuan Jacopo, secrelario dii conseio di X, Ire parte, prese nel conseio di X. videlicet una a di 10 avosto, che quelli che so padre non sarano provati dii mazor consejo, o ver il fra-delio dii padre, non possi provarsi si non per balo-tation dii serenissimo, consieri e eai di iO, havendo li do terzi, il resto vengi a provarsi, al colegio deputato, juxta le leze, sub pcena chi altramente (trovasse etc., ut in parte. Item, a dì 27 avosto, una allra parte, pur presa nel consejo di X, che de estero, olirà li piezi si strida in gran consejo, cadauni camerlengo, oficial o qua lunque rezimento, clic manizano li danari di la Signoria nostra, debino dar uno piezo di ducali 500, da esser balotado nel colegio da XV in suso, et habi balote..., et hessendo balotadi.... et non romasi, sia fuora di l’otìcio. Item, che cadaun è al presente in diti oficij, siano ubligati dar, in termine di zorni 8, ut supra, li piezi, sub pcena, ut in parte, e chi andasse in rezimento contra questo ordine siano pri- X