linXVII, NOVEMBRE.
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  Santità disse è contento, sicome fu pratichalo per domino Petro Bembo : sichè, se diti zentilhomeni vorano, le potrano ino’ haver, che ’1 Papa è contento darle. Scrive, el dueha Lorenzo, eh’è lì, si trala mandarlo. Li vien oferto una spagnola et una francese ; non sa ancora a chi si atacherà. Et monsignor di Scut è ogni zorno col dueha Lorenzo, e si strave-sleno insieme et giocano. El come vidi lelere parli-cular, havia perso ducali 2000 con dito lì in Roma. Scrive altre particularità zercha el signor Renzo, qual voria tornar a soldo de la Signoria nostra.
      Fu terminato ozi in Golegio: che al dazio dii vin, quelli prima sarano stimati siano li primi expediti, e cussi si observi de cceiero. Et lo notado in questo modo se observi, in lo Nolalorio.
     Di Napoli, dii Consolo, di 31. Dii zonzer le galie nostre di Fiandra a Messina, a dì 18, et scrive havia falò ben; et come don Pietro Navaro, stalo in Africha conira mori, havea auto danno de la sua armala per discordia tra francesi e spagnoli.
    Di sier Andrea di Prioli cnpitanio di le galie di Fiandra, date a Messina, a dì 17 Oc-tubrio. Come a dì 10 zonse lì, et non hanno conlratà nulla, et a dì 17 partiriano per seguir el suo viazo. Scrive quello cosso di Sicilia di quelli (umulli stati si va quetando, et il capitano don Pietro Navaro di l’armata francese, stato in Africha,,dove era stato malmenato, è partito de lì e veniva a la volta di Sicilia, et si dice era zonto a la Fichagnana ; per il che lui capitano stava riguardoso etc. Item scrive, a Me-sina esser sta ben visto, el non si ha fato nulla, come ho dito di sopra.
     Da poi disnar, lo Pregadi. Et vene sier Nicolò Bernardo, el Consier, a la bancha ; qual è varilo, nè avanti non è inlrà Consier.
      Fu posto, per li Savii d’acordo, una lelera a sier Antonio Zustinian dolor, orator nostro al Chrislia-nissimo re, in risposta di sue, zercha coloquii abuti col Chrislianissimo re. Et come ringratiemo Sua Maestà de lo amor et cavedal ne porta, et cussi fe-mo nui verso la Sua Maestà, et sempre volemo esser unidi con quella. Quanto a quello si Irata con la Cesarea Maestà, havendo tediato per ditte letere che, concludendo la trieva, si voria darli qualche danaro a l’Imperador, a questo li dissemo che, facendo la paxe, siamo ben contenti, overo trieve longlie per anni assa’; ma facendo'per podio tempo, non è bon dar danari. E altre particularità, ut in litteris. Fu presa.
41 Fu posto, per tulli li Savii, elezer el primo Pregadi uno ambasador al Serenissimo re de Ingaltera,
 in looho di sier Sebastian Zustinian el cavalier, qual è sialo assa’ tempo el richiede liccntia: babbi ducati 120 al mese, meni con se cavali et do slafieri, nel numero di qual sia il secretario con el suo fameglio, ut in parte. Et fo presa, ave tutto cl Consejo.
     Fu posto, poi lelo una gralia di sier Jacomo Arian debilor di perdeda dii dazio de la grassa dii 1516, de pagar di prò’ e cavedal de impresledi, et quello fusse creditor di altri daci fusse posto a conto, ut-in parte; la qual fu posta por i Consieri, Cai di XL e Savii. Ave 132, 48, 1. Iterimi, 176, 44, et fo strida esser presa.
     Fu Iota la gralia di sier Marco Coniarmi qu. sier Lorenzo, sier Bernardin Zustinian qu. sier Marco, sier Andrea da Molin qu. sier Bernardo caratadori el creditori dii dazio. Ave 133 poi 102, 39, 2, voi i quattro quinti, non fu presa.
     Fu volesto far li 5 sora la merchadanlia che ve-neno zoso, quali non meleano balota, tamen non fo fato nulla.
     Fu posto, per sier Zorzi Pixani el dotor el cavalier, sier Marin Zorzi el dolor sora el Studio di Pa-doa, de condur a lezer POrdenaria di raxon canoni-cha al primo loco lo excelenlissimo dolor, domino Antonio Francesco di Dolori padoan, con ducali 300 a l’anno, perchè per la leze un padoan non poi aver più di salario ut in parte. Et conlradise sier Gasparo Malipiero el consier, dicendo questo dom. Antonio Francesco di Dolori è padoan, stato in preson, lieet sia sta absolto, tamen non è da darli seguilo di scolari in Padoa etc., con altre raxon. Li rispose sier Zorzi Pixani; poi parlò sier Francesco Bolani, fo a-vogador,.qual etiam non lauda sia conduto. Li rispose sier Marin Zorzi dotor. Andò la parte: 59 di no, 88 de sì et fu presa, et steteno lìn bore 3 de note.
     Fu poslo, per i Savi lutti di Colegio, essendo venula in questa terra la galia candiota, soracomilo sier Daniel da dia’ Greco, per mudar galia, però sia preso che ’1 sia dato di sovenzion a li ofìciali e zur-me. come aparerà al Colegio, fin ducati 200, con questo, in Candia, quel rezimento babbi a lenir dili danari se li darà, da esser spesi in quello li sarà or-denalo per la Signoria nostra. Et fu presa, 126, 6.
    Fu lelo una (etera di sier Zuan Friso podestà di Ruigo. Di alcuni quali hanno fato certi insulti conira el suo cavalier e contra de lui ut in lit-teris, et fu posto darli licentia di chiamarli et darli taja, bandizarli di terre e lochi, ut in parte. Fu presa 123, 9.
     Fu posto, per li Savii ai ordeni, absenle sier An-