691 MDXVIII, ACOSTO. 692 poter andar in loco de mori, altramente le galie non poriano navicar nè smaltir le sue merze. Avisa, tutti li ori si traze in Barbaria li 4 quinti restano in beneficio di le terre di la Catolica Maiestà, come è Ma-licha, Almeria, Valenza et Saragoza di Cicilia, sichè le galie è a molto beneficio dii Re, et volendo le navigano, è bon possino tocar tute le scale consuete de mori. Per tanto è da obtenir questo da Sua Maiestà di poter navicar per tutte le scale di mori co-menzando da Oran verso ponente, dove a le galie parerà, non nominando però Zerbi e Tunis che sono più a levante, ch’è i primi lochi, e non tocando questi, la Signoria non manderà le galie, per esser le prime scale dii viazo. Quanto a Belles de la Gomeira, si ha auto grandissima dificultà di contratar, rispeto al re di Fessa che non voleva soi mercadanti venisseno a contratar in dito loco rispeto al Pignoli; et havendo “^0 a tocar le galie una scala sopra dito regno di Fessa per utele di la mercadanlia, sarà forzo vadino a Lara-chi fora del Streto. Item, avisa come in li lochi di la Catolica Maiestà, con le galie è stà contratà in Saragoza de Sicilia dove feno tutta la terra grandissima alegreza per la venuta di le dite, perchè zà tanto tempo non è stà galie ivi, e fo lassa da ducati 3000 in vini, ogli, formagi e altre cosse per le galie, e cussi si lasserà di ritorno a Dio piacendo, che serà a la summa di ducati 10 milia. In Almeria è stà facto poche facende rispeto li altri anni. Si à lassato cerca ducati 26 milia et più tra sede, panni e altre mercadantie tolte di quel loco, e cussi etiam in questa scala di Valenza molto più summa ; sichè queste galie danno la vita a queste citadi di Sua Alteza. Sumario di letere dii dito Capitano di le galie predite, date in spiaza di Valenza, a dì 20 Luio 1518. Come non è partilo ancora come scrisse doveva partir. La causa è stà li patroni e mercadanti, quali non erano expediti. Et in questo mezo zonse de li don Alons de Cardona corsaro con due barzote, dove che per aviso di questo signor marchexe di Zanet e di sier Alvise Tinto consolo nostro, li fo dito esso corsaro voleva intrometer queste galie; per il che li ha parso meter le galie benissimo in ordine con in-garidar tutte do le galie e tuor 25 schiopetti per galia, zanetoni e altre cosse necessarie al bisogno. Scrive, non dubitar di quelli do barzoti, ma di qualche armata che si potria intender con detto corsaro, ancora che nulla se intenda. Et ha fato la cercha sopra dite galie et quelle armade secondo si parti da Puola. E in questa hora si mette a la vela con el nome di Dio per andar a la volta di Tunis. Sumario di una letera di Franza, data in Nan- 111 tes a dì 9 Avosto 1518, recevuta a dì 13 ditto. Come a dì 6 zonseno lì con l'orator nostro. Il Re non vera in Italia, ma potria esser, stante le cosse in pace tra tutti li cristiani come se spera, Sua Maiestà venisse questo altro anno, et è opinion uuiversal che venendo in Italia, Sua Maiestà anderà omnino a Ve-necia. Dominìca passata il Christìanissimo re fece l’intrata subito da poi disnar di qui, et li andò incontra tutti li principali di la terra che avevano seco da 200 balestrieri a piedi. Fu incontrata da tutte le chieresie, Sua Maiestà vene soto il baldachino, et davanti li erano tuti li soi zentilomeni et guardia de la justicia, et apresso lì sguizari et drieto tutti li baroni de Franza, et finalmente la guardia sua de li arcieri. Le strade de sopra erano coperte de lincioli, et da le bande de razi et spaliere con alcuni solari per qualche loco, sopra li quali erano diverse fantasie come omeni selvatici, re, signori, pastori et similia, che nel passar dii Cristianissimo re dicevano versi. Vi era una fontana ancora che bulava aqua, et avendo fatto due sirene che cantavano, tamen tutte cosse goffe. Sua Maiestà andò a la chiesia principal molto bella ma non è finita, et de lì poi in castello. Da poi cena fece l’intrata la serenissima Regina che fu fiola dii duca di Bertagua, la qual era in letica con la illustrissima madre del Re, la fiola di la qual, videli-cet madama de Lanson, veniva drieto sopra una chinea, et poi madama de Nemors. Drieto sequita-vano gran quantità di donzele, et finalmente due carete carge de esse. Molte erano vestite de drapo d’oro e soprarizo et in testa molte zoglìe de grosse perle, rubini et diamanti. Si starà qui, per quel si parla, 10 over 12 zorni, poi si anderà ad una terra grossa dita Renes e de lì avisarò etc. B. Canal. (i) La carta 410* è bianca FINE DEL TOMO VlGESIMOQUINTO.