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incursion lata su quel lerilorio per turchi, con maria lussi etc., cui) danni.
   l)a lConstati tinopoli, dii baylo, di 25 sep-tnnbrio. El signor era ritornato li. Item, esser morto alcuni patroni di nave; et che 1’havia operato, sì che ’l sperava non si perderia 1’ haver.
    Nè allro fu facto in queslo pregadi; veneno zoso a hore 23 ; e restò conseio di X, per expedir sier Hironimo Trum ; et stetenu lìn 3 borre di note, et preseno apicharlo damalina.
   A dì 30 octubrio, nwrcorc. Damalina, avanti terza, prima a la Marangona, lo sonato la campana dii malefìcio; et cussi redulo assa’ brigata im piaza, et za voxe era sparsa per la terra di queslo; et il palazo fu serato le porle, nè niun lassato intrar. Et cussi, avanti il sonar di terza, a le collone rosse fo apichalo sier Hironimo Trum, quondam sier Priamo; et li capi <ii X, sier Pollo Capello, el cavalier, era li, et sier Marco Antonio Loredan, l’avogador; el qual Trum stentò a morir, et disse alcune parole; et compito di apicharlo, fu aperto il palazo. El era con uno vestido negro sul zipon; e stete cussi fin a nona, poi fo despichato et mandato a sopelir.
    È da saper, la caxon di questo fo, perchè, hessendo caslelan a Nepanto, si acordò e patizò con turchi di darli la rocha, con provision annual ; et per pregadi fo condannato X anni in Cao d’Istria, ma lui andava a Ragusi a tuor la provision. Et accidit, che ivi havia uno so famejo, col qual vene a parole, e 1 ’l volse amazar, el qual fameio sapeva il lutto. Et partili di Ragusi, zonli a Zara, ditto fameio el volle-va acusar a li rectori di questo, el trovò le porle serali'. Et venuto il gripo di lungo, ari vati a la doana, ditto Hironimo Trun disse al fameio: Va a tuor una barella, che anderemo a caxa, perhò che el steva a Muran; et il lameglio andò dal principe, e li disse il lutto. El qual principe mandò a bona hora per li capi di X, et fo ordinalo mandar Zeooa a retenirlo al gripo. Et come Zenoa andò ivi, esso Hironimo disse: Tu me tuo’ in fallo, ho fato tanlo per la Signoria. Or menato in camera, et chiamato el consejo di X, a dì 25 preso di colegiarlo col colegio dopio; e datoli tre colegij, inteso la verità, a di 29 fu preso di apicharlo; el cussi fo apichalo. Et quelli lochò il colegio et fo dii conseio di X, sarano notadi qui sullo. Et intisi, esso havia provision dal lurcho ducali ... a l’anno e la scodeva a Ragusi.
    Et li fradelli, videlicet sier Nicolò, sier Vicenzo, sier Piero, non levono corolo algum, imo dicevano non esser Ihoro fratello, ma fiol di un’ altra madre, che fo grecha, el non volseno fusse sepulto in la sua
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archa. El è ila saper, à uno fradello |todeslà a Malvasia, nominati), sier Filippo Trun.
Questi fonno dii conseio di X in questo tempo. 34 ‘
  Consieri.
Sier Andrea Minoto, }
Sier Domenego Benedetti, S t®10 Sier Francesco Trum, cazado,
Sier Zuan Muzenigu,
Sier Andrea Venier,
Sier Lorenzu di Prioli.
 Avogadori.
Sier Bernardo Bembo, dotor, cavalier,
Sier Marco Antonio Loredan,
Sier Lucha Trum, cazado.
  Coìiscio di X.
    ÌSier Cristofal Moro,
 Sier Pollo Capello, el cavalier, i ^ . (
  Sier Francesco Foscari, el cavalier, \ " 'Wl°
Sier Francesco Bernardo, ) . . .. „ .
                             } inquisituri collegio Ssier NicuId di Prioli, $ 1
Sier Anzolo Trivixan,
Sier Piero Morexini,
Sier Zacaria Dolphim,
Sier Antonio Loredan, el cavalier.
Sier Francesco Ticpolo, era a Trcvixo.
    In questo zumo, da poi disnar, fu conseio di X ordinario. Feno li capi per il mexe di novembrio: sier Francescu Tiepolu, sier Zacharia Dolphim et sier Nicolò di Prioli.
    A dì 31. Da poi disnar fo etiam conseio di X.
Copia de una letera, scrita in Lisbona, adì 11 septembrio 1504, per sier Zuan Francesco Afaitado, a sier Fiero Pasqualigo, doctor et cavalier, orator nostro in Spagna. Ricevuta qui a dì 22 octubrio.
  Magnifico orator mio obscrvandissimo.
    Da poi de haver avisato la magnificencia vostra, de le nove havcnio de l’India ne li zumi passati, Iteri giunse uno navilio in questo porto, che viene del Capo Verde, il qual rel'erisse, come in sua con-pagnia partirno tre de le nave se aspettavano, le