293 MDXVIH, MARZO. 294 El sier Alvise di Prioli savio dii Consejo, messe si dovesse far la procession Limi per non si scontrar con quella farà il Papa a Roma, et parloe per la sua opinion ; li rispose sier Nicolò Dottili, savio a terra ferma. Andò le parte : 35 di no, 32 dii Prioli, il re-slo di Savii, e fu preso. El admonili lutti di Pregadi venisscno a lionorar la Signoria. 72 Fu posto, per i Savii ai ordeni, essendo spazà la galia soracomito sier Alvise Loredan qu. sier Luca, e in boni termini di expedir, che Domenega melino banco do alil i soracomiti, sier Nadal Marzelo qu. sier Nicolò e sier Bernardin Taiapiera qu. sier Zuane, eleti per Gran Consejo, e siano espellili e mandali a Gorfù. Fu presa : 108, 0, 0. Fu puslo, per i Savii, una lelera al Baylo di Co-stantinopoli in risposta di sue. Prima, come aeete-vamo le spexe fate per lui, qual non havia libertà di farle; et dovendo venir Synam bassa, li demo licen-lia, in presentarli e in quello li par, possi spender lino ducati 300 e trarli di qui. Fu presa. Fu posto, per sier Gasparo Malipiero e sier Marco Foscari censori, una parte, clic havendosi a far li Savii ai ordeni, et è molli che si l'ariano tuor, ma non potendo procurar, sia preso che tulli quelli vorano esser nominali si vadino a dar in noia a la Canzelaria; li qual siano ledi a li elelionarii, aciò volendo alcun luorli sapi di tuorli, nè possino parlar a più di 5 di dito Consejo che li toy, solo le pene etc. El che questo inslesso si observi in li altri scurtinii si l'arano, ut in parte. Fu presa. La copia di la qual scriverò qui avanti. De Sibinico, fo leto una teiera di sier Francesco da dia’ Tajapicra, conte e capitano. Avisa aver mandalo uno nontio con letere di la Signoria a Mustala sanzaeho di Bossina, per veder di recuperar le anime fono depredale da turchi su quel territorio. Il qual zonlo, recuperò solum 5, tre liomeni e do femine, dii resto dando bone parole. Il qual è mollo sdegnalo contra la Signoria nostra per li danari dice dover aver da sier Nicolò Juslinian baylo olim nostro a Gonslanlinopoli, per li tormenti li dete per ducati 1400; dicendo: « Quando mandai el mio messo a la Signoria, uno vilan da 1’ ocbio sberlao usò parole con dir doveva vardar a chi deva la mia roba » et che li era fato torlo. Questo vilan voi dir sier Hironimo Barbarigo el consier, qual usò dite parole etc.Item, disse: s Quel vilan dii Papa con cristiani fa liga e la vostra Signoria, e missier Andrea Griti è slà slraveslio a Roma ; ma il mio Signor non li stima » etc. Di Moina, vene letcre, di 7, di V Orator nostro, spazate per uno messo dii cardinal Adriano. Scrive, come, poi fato li Legati, il cardinal Egidio fu acompagnato a caxa da 27 cardinali. Item, come lui Orator era sialo a visitazioo di tulli 4 i Legali eleti, pregando, dove andasseno, le cose di la Signoria nostra li fossero racomandale; quale promesseno lutti far optimo oficio. Scrive, Domenega, a dì 14, si farà la publicalione ili la cruciala el processione a piedi; et ¡dire parlicularità scrive, ut in litteris. Et che il signor Alberto di Carpi, con uno agente cesareo venuto noviter, era slà dal Papa a dirli non nominasse niun in questa Irieva, perchè 1’ Imperador non pretende esser in trieva con veniliani. Il Papa disse per questo non si ft'va alcun danno; il re di Anglia ha diferentia con il re di Franza ; tamen farà, e che lui a daterà ora. Fu posto, per i diti, che uno milanese nominalo 172* .....qual fo tansado, e non era qui, et ha pagato le lanxe, suplicha sia realdito, però messeno sia co-messo ai X Savii sopra le decime lo aldano, el fazino quanto per justicia li par. Sier Gasparo Malipiero censor andò in renga per contradiría, per non averzer sfa porta; e soravene letere di Roma, e non fo mandata la parte. In questa sera zonse qui domino Seraphieo e li altri cubicularii dii Papa stali a Lordo, et alozono in caxa di sier Zorzi Corner, qual li Irata honorata-menle. Fono mandati a invidar a la processione. Si scusono esser travestiti, et però non vegnirano. Si partirono lìn quatro zorui. Vano a Colalto, poi qui, e tornerano a Roma. A dì 13. Fo la malina uno aviso, dito per la terra dè uno vien di Andernopoli, parti a dì 25 Zelici’, dice il signor Suliman, fiol dii Signor turcho, mandava zelile suso dal padre in la Soria, e questo perchè ’1 Soli li dava fastidio; imo quelle zente Uir-chesche erano a li conlini aver auto certa rota, e che (per la costruzione de) l’armata a Conslantjnopoli si era leva man, e come veniva uuo gripo da Ragusi con letere dii Baylo. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonla. Copia di la parte messeno i Censori a dì 12 173 Marzo 1518, in Pregadi. Sier Gaspar Maripelro, sier Marcus Foscari, censores. Ilessendo statuito per leze, che nei scurtiuii di questo Consejo non se possi parlar al più de Ire per esser lolli ad alcun oficio over rezi mento, soto le