357 HDXV1II. APRILE. 358 non poi atender a ogni cossa, è bon dar di questo un cargo solo a uno oficio. Poi intrò in li deteslandi vidi di la biastema et sacrilegi, el il Patriarcha era sia in Colegio a dir li piovani li havia dito aver in confession di le scleragine si la in li monasterii etc. laudando la so parte, con altre parole. Poi andò sier Luca Trun el consier suso, et parlò facendo una optima renga, danando la parte, et che non si toy l’autorità di 1’ A vogaria, perchè si farà in questo oficio come quelli è sta sora le pompe, et che 11 munegini in Colegio fo nominati e li Avogadori volendo far il suo officio fu suspeso per il Doxe e Colegio, e sopra questo cargo il Doxe non dà favor a li Avogadori, et eri volendo parlar di cosse pertinente al Stado, li Cai di X lo fece venir zoso, dicendo li Cai di X non ha auclorità in Pregadi ; et che in questa terra era 3 sorte : grandi, mezani e pizoli, e che li grandi non si polca farli contra per li favori haveano, el ne era munegini iioli di Procuratori e altri. Et in questo sier Hironimo da Mosto savio a terra ferma disse : « Tutti senio eguali in questa terra ». Unde ditto sier Luca comenzò a car-gar ditto sier Bortolo, dicendo « I ve farà vui in questo oficio, ma non trovare compagno » cl altre parole, ponzandolo assai. Conclusive, fe’ una optima renga o per dir meglio rengon. Poi el dito sier Luca Trun e sier Nicolò Bernardo consieri rnesseno : sia commesso a li Avogadori tal cargi, quali debano far ogni diligenti:), et se indusii la prefata materia per do mexi ut in parte. Il Doxe nulla disse. Andò le parte: una di non sinceri, una di no, 92 di 2 consieri e alili nominadi, 117 dii Truri e Bernardo, c questa fu presa. Et sier Bortolo da Moslo andò davanti il Principe dicendo: « Per menor parole di queste sier Zuan Antonio Minio fo bandito, el sier Luca Trun meritava esser coniesso ai Cai di X ». E sier Luca Trun si levò e disse: « Che vi par? quello sier Bortolo voi sia comesso ai Cai di X? Andè a senlar ». E tulio cl Pregadi se la rise di questo. 209 Exemplum. 1518, 20 Aprilis, in liogatis. Sapientcs Consilii et Terree firmae. Sono comparsi questi superiori zorni li ambas-sadori de le fidelissime comunità da Ruigo, Lende-nara et l’Abbati,i, rechiedendo cum instanlia a la Signoria nostra clic li piacesse proveder talmente a la rolla Sabadina, che tutto quel territorio nostro non fusse in manifesto pericolo de affondarsi; el perchè fu altre volte del 1504 a dì 25 Aprii preso nel Colegio nostro de le acque, et deliberalo per benefìcio del Padoan et Polesene, a che modo doves-seno far le rote del Caslagnaro, Malonza, Sabadina el altri lochi, come ili ditta parte se contien ; cl perchè bora, per il tempo de le neve qual sono grandissime a le montagne, et se comenzaria a desfar cum manifestissimo pericolo de li predilli territorij, fu comesso al podestà nostro de Padoa el capitano de Ruigo che andasseno a li dilli lochi per exequir le parte predille, et non essendo slà d’acordo, come per sue lcllere se ha inleso, non bisogna più dille rii* a farli la conveniente provision; el però, L’anderà parte:,che per scurlinio de questo Con-seglio siano eletti tre nostri zcntilhomeni, excep-tuandoquelli del Colegio, quali non habino possession sì da Padoa in suso, come da Padoa in zoso verso il Polesene, nel sopradito Polesene, over nei lochi dove bora sono slà falle dite rolle; et debino esser cazali da la presente elelion non solimi quelli che balio le possession neli ditti lochi, ma quelli che de li prefati fusseno padri, (ioli o -fratelli ; nè possine refudar olirà le altre pene di refudandi, sollo pena de ducati 500 d’oro, el avanti il partir suo debano venir a la presenlia del Serenissimo Principe, et li sia dato solenne sacramento de exequir cum ogni sincerità le parte sopradille : trasferir immediate se debano sopra il loco de la rolla Sabadina, Caslagnaro, Malonza et altri lochi contenuti in ditte parte, el quelle far al lulo redur ne li modi et termini, che per dille parte è ordinato, et remover ogni obstaculo quali trovassero) impedir il corso de le acque, sicliè ad 209 * unguem le dite leze siano exeguile. In quelle parie veramente che per le dile leze vengono lassale in arbitrio de maislro Alessio inzegner, per non si poter aver il dito per esser infermo, li prefati eletti debano menare cum sì persone pratiche sufficiente et perite de aque, dummodo che non siano padoani over del Polesene, et possino cum conseglio de li diti periti, essendo lutti tre d’acordo, proveder et deliberar come li parerà ; nè possino menar aut permetter che vadi con loro persona alcuna e sia de che sorte se voglia, excepti li servitori, clic per la presente parte li vien concessi; nè possino aldir persona alcuna, excepli un o dui messi, che per cadauna de le dile comunità li saranno mandati per chiarir le rason sue. Menar debano cum si dui famigli per un. Item, un nostro nodaro de la Cancellarla cum il suo l'amilgio. Et liabia ducali ti al