601 HDXVIIT, AGOSTO. e decapilato, e la testa sua posta sopra il castello del Zier (Algieri) siehè è estinto tutta quella parte e rimesso nel regno di Tremissen il fìol dii Re era prima, e a cui perveniva quel regno. Et ritrovò gran summa di oro, et poi ditto Arcaito morite di febre, in loco dii qual il tiol rimase al governo; sichè dita arrnada ritornerà presto in questi mari, nè più a-vanti procederà. Scrive come, atorno quel regno di Sicilia sono fuste assai, et fin 3 mia lontan di Palermo sono state verso el Faro; sono numero 6, et fanno danni assai. Itemi, lo do nave di Zenoa ritornarono da Syo molto riche, e con le nave sue armade da Messina partir dovea. Etiam è zonto le sue tre galie in quel porto, con aver preso una fusta in Calabria di turchi. E per ditte nave, che partino a dì 27 di Syo, riporta letere el Signor turco tornava a Conslantinopoli con haver lassato validissimo exercito conira el Sophì, capitano uno suo bassà, e che molti stimava fusse stà roto dal ditto Sopiti. Scrive, de qui si va proseguendo il processar li baroni si trovono in consultar la expul-siou di lo illustrissimo don Hugo era viceré, et do baroni principal, 1’ un de Caslel Vitrano et l’altro di Pietra Perda, sono andati da la Catolica Alteza senza licentia di questo signor Viceré, per il che è ditto esso Viceré aver mandato a tuor il possesso di ditte baronie. Fermenti tari 14 e roezo di fuora. Avisa, le galie di Barbat'ia dovea star a Valenza fino a di 20 dii preterito, et farà benissimo. * Da poi disnar, fo Colegio di savii ad consu-lendum et dar audientia a persone a loro comesse. A dì 20. La matina non fo alcuna cosa di novo. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonta, non fu il Principe. È da saper: per trovar li ducati 20 mila per mandar in Augusta, justa la forma di capitoli di la trieva prima di primo Septembrio, lo trovato di far sier Antonio Capello e sier Luca Ven-dfamin dal Banco facesseno la promessa, atenlo sier Alvise Pixani proeuralor dal Banco non voi più prometer per la Signoria alcuna cossa come banchier fin non sia revisto i loro conti luti. Però la Signoria Irala col dito Vendramin ; et sier Polo di Prioli e sier Pandolfo Morexini si oferseno in-terloquendim di trovar loro senza danno li ducati 20 mila con ubligalion e partida dr ducati 20 mila di banco, termine 6 mexi ; et cussi fu preso in Consejo di X, che li diti do avesseno tal cargo et ubligar al banco i sali di veronese eie. Et diti do si faticono per trovarli. 11 Principe oferse ducali 2000 e alcuni altri, ma pochi, imo il forzo recu-sano servir la terra, maxime i richi, vedendo il torto vieu falò a loro che imprestono in Gran Consejo. Copia di una 1etera seri fa per uno Joseph da i 362 Urei nuovi, se ri fa a dì primo Avosto 1518, drizata a sier Lodovico Querini qu. sier Jacomo, ricevuta a dì 20 dito. Magnifico el onorandissimo patron mio. Se rare volte io scrivo a la maguificenlia vostra, quela di tale silentio non voglia prendere ad-miratione alcuna, per non procedere da negligentia, però che non resto per fatica, se ben la fusse grandissima reputeria minima per far cosa di piacere ad vostra magnificentia ; ma solum procede il scriver raro per non mi occorere subieto degno di no-litia di quella. Zà qualche zorno fu vociferalo de qui che sul teritorio bergamasco a certo luogo foresto si feva fatto d’arme per zente che ussiva fora di una gesia armati, et poi ritornavano dentro che niente se vedeva, né morti, nè vivi da poi (ali conflitti; il che reputandolo più presto fabula che istoria, non lo vuoisi scriver a vostra magnificenza. Hora cli’è acadeslo cosa che la brigala li dà alquanto de più fede, de questo ho deliberato scriverne qualche parola ad vostra magnificenza, per essere cosse nove ed inaudite, nè da Medea incantatrice fin hora forsi più audite, con tanta frequenlia et numero di persone di ogni sorte quod vix credibile est. L’è una valle in capo del teritorio brexano a li confini verso li todeschi, dove vanno li nostri beceari ogni anno ad fornirsi per la terra nostra de castroni, la quale per nome publico se chiama Valle Camonica; luogo però più montano che pianura, luogo più slerile che frucluoso, et abitalo da gente per la mazor parte più ignorante che altramente, genie gozuta, quasi tutta deforme al possi-bele senza alcuna regola del vivere civile. De costumi più presto rusticani et silvestri, dove rari sono che sappiano, non dirò che servano li comandamenti de Mio, dove se puole quodammodo dire che tanta differentia è da questi vallicoli a li altri brexani, quanto da portogalesi et queli de Colocut, dove fama è che zà qualche anno sono stati strioni et slrie, le quale solevano esser al tempo de Medea in Tessaglia, come scriveno gli auclori. Et pare che da quel tempo in qua siano Iransferite le strigane de Albania in questa Valle Camonica; tanto li è mul-tiplicata de tempo in tempo tale maledizione, che se ora non se li fevà condigna provisione, el morbo de tale peste andava tanto avanti che tutta quella