335 MDXV11I, APRILE. 336 195” Sumario di una 1 etera di Roma, di 24 Marzo 1518. Narra te noze dii signor Alberio di Carpi. Le noze dii signor Alberto, sono sia celebrade molto honoralamenle a dì 8 dii presente. Tulli li signori ambasadori andorno con molli zentilhomeni romani a casa del signor Alberto, et poi tulli de compagnia andò a levar la sposa che era da suo padre, et quella ncompagnorno a caxa del ditto signor Alberto. La sposa era vestila di pano d’oro, et aveva molte zoie; era sopra una chinea dii Papa con una bela coperta de panno d’oro, Cornila di perle, et con lei in compagnia ne era altre 8 (Ione vestile de pano d’oro et molte altre vestite de diversi pani de seda, et lutto havevano de bele zoie. E zonli a caxa, se baiò zercha do ore, da poi andorno a cena. A una tavola era tulle le dono et lo signor duca de Urbino et el duca de Gravina; a un’allra tavola erano 18 reverendissimi Cardenali, et a un’allra tavola erano i signori ambasadori et alcuni zentilhomeni romani. Il pasto l'u belo et de gran spesa per la gran varietà de pesce. Fornita la cena, fu recitala una comedia mollo piacevole; la qual fornita, fu data una bella colalione con gran numero de presenti de confecione de ogni sorle, et compiila, si vene a caxa. Era bore 10 de note. 1962 Copia di uno capitolo di Ietera da Napoli, scrive un frate Canonico Regolar a Veniezia ai frati de la Carità. Novi ter, a Roma si è venuto missier Vincenlio Spintila genuese, el qual vien di levante, et dice aver veduto l’armala dii Turcho, la quale è grandissima, et esser Ira nave, barche, gaiioni et navilii numero 400 et tra fuste et gripi 300; et ivi non se senle al-iro che Italia, Italia. El perchè lutti li dieli legni hanno li stendardi soi (ulti rossi, et in mezo è una croce negra depilila, et lulte le vele de dicli legni è una croce pur in mezo depinta de negro, et in una galia grandissima, qual è fuori de ogni misura, sopra qual va il Turcho, dice che è tutta riegra, zoè le vele, remi et fune, salvo li stendardi, li quali sono tutti aurati, el in mezo hano una croce rossa volta per il contrario, zoè 4., et ha uno breve intorno qual dice così : spero. Dice ancora missier Vincenzo sopraditto Che hanno de molle croce de legno gran- dissime longe più de piedi 15, le quale porlano in una nave da per se, el non se sa ad che effeclo. Lo predillo missier Vincenlio arivò a Napoli la vizili» di Natale, dove per la sua venuta ha posto in spa-venlo lutto Napoli mirando le predite cosse, e cussi lì a Napoli si è imo comenzalo a fare la procession granila de liomeni, donne, fanziuli et fanziule seapil-lale, che vano cridando misericordia, et ne le chiese vanno cantando omnes sancti intercedile prò no-bis. Et dice che la prima fiata che andorono in processione, aparve una croce sopra il mare in aere, la quale era rossa, et ivi siete per spazio di bore 10, et fu veduta da tulio el populo et poi disparve in grandissimi fulgori, toni el pioze, in modo che (ulto Napoli è in grande spavento et terore. Et queslo è sialo scriplo edam dal nostro procuratore di Roma. Dii mexe di Aprii. j 97’) A dì primo, fo il Zuoba Santo. Inlrò Consieri nuovi a la bancha sier Piero Capello et sier Francesco Bragadin, el sier Lucha Trun non inlroe per esser alquanto indisposto. Cai di XL: sier Marco Antonio Fosearini di sier Almorò, sier Alvise Donado di sier Matio, sier Antonio Zorzi di sier Fantin. Cai dii Consejo di X: sier Polo Capelo el cavalier, sier Zuan Venier et sier Donado Marzelo. Li Savii non introno, perchè Colegio non si reduse per non esser nulla di novo. Da poi disnar, la Signoria fo a l’ofìzio in chiesa di San Marco, con l’orator di Ferara solo, quel dii Papa è a Padoa et quel di Franza non fu, vice doxe sier Piero Capelo più veehio consier. Di Udene, vidi letcre di sier Lazaro Moce-nigo luogotenente di la patria di Frinì, di 29. Como, la noie era seguìdo, che l’arma di sier Jacomo Corner stato suo precessor, posla .. .., era stà de-spegazada et sporehada con gran vergogna dii magistrato e di la Signoria nostra, per il che quella comunità chiamò quel zorno il suo Consejo el prese darli (aia lire 1000 a chi acuserà il malfaclor, con altre clausole, per haver la verità. Et cussi la dila comunità scrive iti bona forma questa cossa a la Signoria; la qual letera esso Luogolenenle la mandò al diio sier Jacomo Corner aziò lui la presenti. Ozi è zonla ; quel sarà scriverò. Da Ragusi, se intese esser 1etere in sier Andrea Fosearini el vecliio, di 17 Marzo. Di uno li avisava, come uno bassa dii Turcho con 3000 (1) La carta 194* è bianca. (2) La carta 195 * è bianca. (1) La carta 196 * è bianca.