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MDXV1II, MARZO.
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175 A dì 14, Domcncga. Da matina. Redula la Signoria in cliicxia, vice doxe sier Stefano Contarmi, con li oratori Papa, Franza, Transilvano et Ferrara, et il Patriarca disse la inessa, erano i procuratori Grimani, Gabriel, Trivixan, Oriti, Foscari, Loredan c Pixani, poi Avogadori, Cai di X, e Censori, e altri zentilhomeni, 120 per numero, parte vestili di seda, parte di scarlato, et alcuni di paonazo; e fu fato la procession con reliquie, et le Scuole ne porlono solcri, et steteno tardi. Et sopravene uno gripo da Ragusi con letere :
       Da Constantinopoli, dii Baylo nostro, di 22 Zener, e li Savii andono a lezerle in Colegio. Il sumario scriverò di solo.
        Da poi disnar, non fu fato Consejo per far questa processione; e la sera fu fato lumiere su li campameli, et campano, et atorno il Palazzo fu posto lumiere a le colono per tutto sonando trombe e pifari dimostrando grande alegreza, e cussi fo fato l'uogi e soni per li campameli e campi di le chiese, e fo fato per questa sera solamente.
        Era questa malina con la Signoria lineilo domino da Santa Croce portò la nuova dii nascer dii (iol al Re, vestito di veludo cremexin, e andava avanti il Patriarca. Eravi et ¿am l’abate di Borgognoni episcopo di Cremona, in mezo dii signor Julio di San Severin e quel podestà di Cremona, e altri zenlilho-meni, come ho diio di sopra.
        Quel domino Seraphico e li altri cubicularii dii Papa, andono per Piaza et poi a caxa di sier Dome-nego Trivixan procurator a veder passar la processione. I). Brandino fo a visitar il Principe, qual porta f di ferier di Rodi. Doman da sera cenerà con sier Alvixe Pixani procurator, et poi Marti dicono partirà per Colalto, poi qui e per Roma.
      Vene etiam in questa terra uno domino.....
    di Medici, fo fiol di la madona di Forlì madama Catarina, zovene di anni . . .
        Fo il perdon ozi a San Tornado, contrada di sier Marco Minio orator nostro in corte, et tfovooo zer-cha ducati 50.
        Queste letere, da Constantinopoli, dii Baylo, di 7 et 22 Zener, questo è il sumario. In le prime di 7, come si divulgava Sopiti era potente, e però tulavia si mandava exereilo al campo dii Signor in la Soria, et l’armada era assà alenlada; ma per quelle di 22 scrive, come l’armada tulavia si solecilava et quelli sachi di lana e bombaso, tamen non si leva preparation di biseoli. Et quello fo ditto dii Sophì non reense, imo fu che quel capitano over-bassa è a le frontiere dii Sophì, scrisse al Signor come in-
tendeva il Sophì esserli propinquo e li mandasse altre zenle per agumenlar il suo campo, et però il Si- 175 * gnor scrisse di qui li fosse mandato zente in pressa, dubitando non sariano a bora. Tamen che poi ditto bassa ha reserito non esser niente dii Sophì, et che sophiani erano retrati fino in Tauris, adeo lì a Constantinopoli l’armada si continuava a lavorar etc.
    Da liagusi, di 4. Come si feva a Constantinopoli la preparation di l’armata solita con diligentia, e si solicitava le zente per inviarle a la volta di la Soria, dove el Signor si ritrova.
    Et a boclta il patron dii gripo da Ragusi : dita armala si alentava, e le cose dii Soffi erano in non medioere favor, siconte lì a Ragusi l’invia inteso.
   Da Ragusi, fo una letera di Jacomo di Zu-lian, scrive a sier Andrea Oriti procurator. Come a dì 23 Zener da Constantinopoli il Sophì si sentiva, e l’armata si alentava. Avisi conlrarii 1’ uno di l’altro.
    Noto. Come in questi zorni, dovendose far, per il Consejo di X con la Zonla, Ire Provedadori sopra il fisco in loco di questi che sono che compieno, ma non cussi in pressa tulli, el voleno anticipar il tempo, molli palrici si messeno a procurar con gran furia, perchè !e parte di Censori e di le procure non si estende al Consejo di X.
    A dì 15, Luni. Fo letere di Zara di sier Andrea Malipiero e sier Agustin da Mula rectori, e di sier Francesco Taiapiera conte e capitanio di Sibinico. In conformità di. .. come il Bau di la Croalia, nominato domino ... si era in bordine con zente, ara 4000 cavali, G00 schiopelieri el fanli.... con artelarie, con ajulo di hongari, et voleva andar in Bossina a recuperar una terra prese novi ter il Turcho, chiamata . . . , et queslo perdio adesso è il tempo di far facende. El mandano certe relalione ili questa materia. Forse il sumario di dite letere noterò qui avanti.
    Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria e Savii per le becharie, intervenendo li Governadori, Provedadori di Comun eie.
    Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria e Savii, 170
    A dì 16. La malina, vedendo il Colegio la nave patron Francesco da Corfù si partiva, el sier Lu-nardo Emo elelo luogotenente in Cvpri, Ucci ha-vesse aceptalo e fosse eleclo con condizion di andar con questa nave, tamen non si pensava di andar, unda fu terminato ozi in Pregadi expedir tal materia.
    Da poi disnar aduneha, fo Pregadi, e ledo le le-lere di Constantinopoli e di Dahnalia.