619 MD.WIll, AGOSTO. 620 371 durissimo missier Lunardo patron osservandissimo. Ho rezepulo una de V. S. zercha del restante de la paga dii mexe passato. Io dico che sono el dover che quelli abbino la sua paga mandisi a dire a Bortolo che la venisse a tuor; ma ben dico che anche sono il dover che me sia falli boni li denari che ne sono sta intartenuli per mandato del magnifico podestà di Chioza, qual mi ha portalo ancora da ducali 10 in zerca dei burchi che sono passali per vigor di quel mandato, perchè quel che scode per mi non voi far pagar alcun fina ch'el non vede la revocatoli del mandato, et mi par abbiano fato ben, perchè lui non voi esser messo in galia; di sorte che a quest’altra paga, intertegnirò lutto quello chè per lai causa ne sarà slà interlenuto, come porta el dover. Del resto degli altri danni patiti io lasso lo impasso a Luca el a Martin. Io mandiedi li debitori al (ilarissimo missier Antonio, che giera a la somma de L. 11002 e questi sono L. 5296 che soli in lutto 16898, li qual relegnerò questo mese presente prò 371* portion, né mai si scoderà fin che nui non avetno una chiareza de starvi a difender da ogni danno che per tal causa possiamo patir. Sichè V. S. hanno inleso il tulio, el penso che quella non vorrà nome solum quello che porterà alla onestà; et poi del lutto me riporlo al voler suo, et a la vostra signoria come suo bon servilor me ricomando. De Padoa, a dì 15 Aprii 1555. Di vostra signoria servitor Pellegkin Cacho. 372 Dii mexe di Avosto 1518. Aviso a la Signoria Vostra come la Cesarea Majestà voleva cavalchar a’24 dii prexenle Aguslo incontro la noviza, che era a Fridburg cinque mia laliani lontano de Augusta, zoè la fiola de la sorela de la sua Cesarea Majestà, el in quel zorno piovete forte, per cui la sua Cesarea Majestà li mandò a dir che per quel zorno la dovesse restar di li, e cussi la non venne. El al 25 dii sopra dito, da poi il disnar, la Sua Majestà se mise in bordine con el novizo, che è el illustrissimo signor Chasmiro mar-chexe di Brandiburg, uno di la chaxada dei Elelori ile li imperatori, similiter tuli li Elelori de l’imperio et altri prinzipi seculari e temporali i eha-valchorno contra la novizza, la quale si vene con 7 chareti puliti e indorati, el con doi soi fradeli, si- gnor Vietino e Lodoviclio principi di Bavaria con 400 cavali luti in nove devise. E intronino nela tera d’Augusta con grandissima pompa e beleza, et con tanto hordine con le trombe e nachare che è una gloria de veder, e dismontoreno a la chiexia di Santa Maria, et lì la fu spoxada, et su la piaza si aspe-tava la joslra a feri moladi e charoneii. Da poi spo sada, montorno in le charele le done, e li homeni a cavalo e veneno a la jostra e lì sleteno a veder. Da poi fornita la joslra e pasalo 4 hore da poi mezo-zorno, la noviza si lo menata a disniontar ne la caxa di Fucher, uno di primi cìtadini di la terra, e’I 110-vizo al suo alozameulo da per se; e da poi la Cesarea Majestà fo acompagnato al suo alozamento ; e da poi fo aparechiato Io banchelo zoè prima colazion nela caxa dii sopradito Focher, e lì andorno a cena; da poi la zena a baiar, e da poi baiar fo menato la spoxa a dormir, con carri a caxa. A dì 20 dito, fo acompagnato el spoxp e la spoxa a la chiexia de Santa Maria, zoè al domo, chiexia ca-tedral, con grandissima festa e pompa. El reverendissimo Cardinal de Magonza cantò la messa e benedisse la spoxa segondo lor usanza. Da poi la messa, la Cesarea Maieslà si menò la spoxa a disnar con la Sua Maieslà, con alguni Eletori di l’imperio; et el reverendissimo Cardinal di Magonza menò il spoxo e li duo reverendissimi Legali e alcuni Elelori di P imperio, el la ambasaria del re de Franza. Li 3 ambasatori dii re de Polonia et altri, che erano tre laole, et lo resto a caxa del sopradito Focheri a disnar: li qual disnari si dierono per in tino una bora da poi mezozoruo. Et da poi se andono a guardar la joslra, quale durò hore 4. Da poi quela si andorno a cena, dopo la zena a baiar, per in fine una ora da poi inezanole. A dì 27 dii dito, a bora de terza fono a cavalo perché el spoxo con la spoxa se ne andavano via ; li quali fono in grandissimo honor acompagnadi a pie’ et a cavalo, et infine passono per la cità fino a le porte. Erano a piedi apreso le carete 20 principi 4 conti zoveni a compagnar, et la Cesarea Majestà a cavalo l’acompagnò un bon pezo in campagna, con li signori Eletori d’imperio, et con li ambasadori et molli altri signori et baroni. Da poi lornono in drielo in la cità de Agusta, et li atendono a le fazende di la dieta. Magnifico messere Mariu Sanudo, desiderando 372 vedere lo inserto de qui, recto qua ve mando solo brevità scrilo le nove in questi zorni in Augusta, successe allo Illustrissimo marchexe Casitniro mio