MDXVir, NOVEMBRE. 04 Dii mese di Novcmbrio 1517. A dì primo. Fo il zorno di Ogni santi. La Signoria vene in chiexia a messa: vice doxe Cristofal Moro el consier più vocino, vestito di voluto creme-sili c barda di raso negro, e li oratori, legato dii Papa episcopo di Puola, monsignor di Pin oralor di Pranza, domino Filippo More orator di Hongaria el domino Jacomo Thebaldo orator dii ducila di Ferrara, el Procuratori G solamente : sicr Antonio Gri-mani vestito di pano nero per la morte dii lìol D. Pietro, sicr Nicolò Michiel, sier Domenego Trivixan, sier Zacaria Gabriel, sier Zorzi Corner et sior Andrea Grill; et li Avogadori e do soli Cai di X: sier Zuan Venier et sier Vetor Foscarini, mancava il terzo sier Anzolo Trivixan. Etiam li do Consieri aveno il suo luogo drio li Cai di X. Vi fu etiam sicr Lu-nardo Mocenigo fo dii Serenissimo e altri imbosoladi per la parte, gran numero di vecliii, c ben scompagnata la Signoria. Eravi il conte Mercurio di sora li cavalieri. L’ultimo fu sicr Pandolfò Morexini savio a terra ferma; manchò sicr Nicolò Magno qu. scr Ma-tio qual è Cao di XL, nè vien fuora di caxa per debito eie. Poi aldito messa, il Colegio tutto si reduse, non vi andò il Principe, etalditeno certe letere dri-zatc a li Cai di X. Etiam fo lettere di Milan dii secretano Caroldo, nescio quid. Da poi disnar, non fo nulla per esser la vizilia dii dì di morti. Et comenzò il pordon a Santa Maria Mazor di colpa et di pena, concesso per questo Papa, et se finisse domati, per poter compir el mo-nastier e far la cbiesia. Etiam fu il perdon a Sanla Trinità, per poter compir la cbiesia clic si rinova. A dì do. La malina fo el dì di morti. Nulla fu da conto. Da poi disnar fo Colegio di savii. A dì 3. Vene in Colegio sier Piero Marzello venuto capitanio di Brexa, in loco dii qual andò sicr Lorenzo Capello, et refori di quelle cosse et di le lubriche di la terra, c quanto era slà fato in suo tempo. Item, che havendo uno altro arcolto, si poi dir Brexa sia richa come mai, e che brexani spendono largamente nel viver loro, ma in dar fuora danari ni a la Signoria ni in altro per bisogno di la terra sono molto duri. Et referi zercha la camera et altre parlicularità. Fo dal Doxe laudato de more. Di Sibinico, di sier Francesco da dia’ Ta-japiera conte et capetanio, di .. . Ociubrio. Come il sanzacho di.......per quanto ha inteso, voi andar a luor Scardona eli’è di l’Hongaro; qual tolta si poi dir Sibinico sia preso, el fa armar 5 fusle a la Valona, et dovendo venir in quel colpho di Sibinico et tra le lorde volendo andar suso la fiumana conira Scardona, desidera saper come el si habbia a governar. Prceterea voi certe artellarie, polvere eie per il loco di Sibinico, et quella lerra è senza custodia in ogni caso. Fo parlato in Colegio Ira li Savii di questo, che si il Turcho tolesse Scardona, di’è mia.....da Sibinico, Sibinico sarìa in pericolo ete. et perhò balotono mandar a Sibinico certe monizion de. Di Roma, di sier Marco Minio orator nostro, di 28. Come il Pontefice arivò lì a di.... Item di la morie di domino Marco Muxuro episcopo dì Gierapelra et arziepiscopo di Malvasia, homo do-tissimo in greco, slato amalato assai, et il dito arzie-piscopato ha auto uno Manilio Rali servitor dii Cardinal Modici, homo doto etiam lui in greco. Item, come il Papa daria il capello a li cardinali Colona et Vidi hispauo. Da poi disnar fo Colegio di Savii ad consulcn-duni. Et perchè l’ambasador dii Turco havia mandato a dir a la Signoria voleva venir in Colegio da matina, fo mandato a comandar alcuni dolori, zercha 10, che lo acompagnaseno a la Signoria. È da saper, in le lelere di Roma notate di sopra, di 28, è questo aviso : dii zonzer lì monsignor di Seul fradello di monsignor di Lulrech, qual è slà molto honoralo dal Papa, et alozato in palazo. L’O-rator nostro è sialo a sua visitalion, et coloqui aulì insieme. A dì 4. Di matina se intese, le nave di pelegrini, zoè una patron Toma Duodo prior di san Piero e san Polo era zonla in Risina, et sopra questa sarà sier Donado Marzelo vien luogotenente di Cypri; et 4 schierazi con vini vien di Candia. Siehè in Risina è zonle tute le nave che c.Qn gran desiderio erano aspetate e con gran richeze. ‘Non voglio restar da scriver cossa aeadula questi zorni, che ’I si ritrovava nobele sopra una nave patron Gabriel Damonle, sier Vicenzo Zuslignan qu. sier Nicolò 'da san Barnaba, qual*vene aviso era morto, et sier Zuane Francesco suo fratello levò mantello, e questo è za 3 mexi. Al presente si à aulo sue lettere, è vivo, et poi è zonlo in questa terra, adeo si alegrava con suo fradelo, il qual «i laiò la barba et butò zoso il coroto. Di Roma, di V Orator nostro, di ultimo et primo di l'instante. A hora li corieri vien e va per la via dreta di Romagna, per non vi esser più guera. 11 sumario scriverò di solo, e l'audienlia aula