405 UnSVIII, MAGGIO. 406 241 Stimar io overo copia de una lettera di Franga, data in Ambosa a dì 26 Aprii 1518, senta per Bernardino Chioso, drisata a domino Fiero Antonio Bataia colatemi generai di la Illustrissima Signoria nostra. Signor inio observanlissiino. Aviso Vostra Signoria, come lieri ail una bora de noie, sive a le due, fu balezalo monsignor lo Delphino, el gli hanno messo el nome del He suo padre, zoè Francesco, el l’ha balezalo el Cardinal Boysi fradello dii Gran maestro, et era a li servicii el Cardinal de Burges clic è fradelo dii generai di Normandia, el etiam el Cardinal di Barbon qual è fradelo di monsignor di Vandomo. E fu faelo una strada aposla di asse larga 3 braza et alla braza uno, e comenzò tutta quanta involtata de ghirlande de bullo e bene adobbala, e tutto el solo coperto de lapezaria belissiina, el durava dieta da la camera de la maire dii He, dove era el Delphino, fino a la chiexia dove fu balezalo; et tulio quanto el castello era circondato da belissime tapezarie, el cosi luta la camera e la chiesa, salvo la camera di la prefata madonna dove stava el prefato Dolphin, era tutta coperta di brochato d’oro, di arzento et di armelino; el cussi in la chiexia, ultra la lapezaria, el gera uno certo pavion d’oro con le i cotone dorale et con le sue tende da due parto faele con le corone d’oro richamato deliamente; qual è una onorata impresa. Dove fu messo in mezzo della della chiesa, el sotto gli fu balezalo el prefalo Dolphino: et fu estimalo che sia costalo .... 1200, e gli era tulli i principi e signori francesi et gli arzieri. Se dize inai più se ritrovò tanti principi et signori ad uno tratto in corte. E lutti quelli zentilhomeni et arzieri havevano ogni uno una lorza accesa in mano; i quali teneano dalla dieta camera fino alla dieta chiexia, così da una banda quanto di l’altra. Poi gli era di tulli li soni siano possibile nomare; poi drieto gli era infiniti araldi; poi tulli li cavalieri di sanlo Mi-chiel vestili di brochato et colane bellissime al collo; gli araldi erano così di la regia Majeslà quanto di lutti gli prelati principi ; poi vene lutti li principi che portavano li fornimenti del balesimo, videlicet monsignor di Orvai portava lo cussino d’oro, monsignor S. Polo portava la badila d’oro, monsignor Geneva portava il bronzino d’oro, monsignor di Lescu portava una cuna d’oro, monsignor lo Con-testnbele portava una torza non accesa avanti al Bollino con uno certo vello, con uno groppo, qual se tiene eh’ el li fusse dentro denari per donare con la lorza al Cardinal Boysi che balegiò. Poi vene el ducila di Urbino con el Bollino sulle braze con uno cosinelto sollo el capo, el qual Delfino era con la lesta suso lo suo brazo sinistro con una seulia biancha in testa, con una coperta di brochato d’argento, la qual sosteneva el duca de Albania, qual slava accanto al duella de Urbino a la inano drila, el poi l’altra coda per esser mollo longa sosteneva lo signor Federigo lìolo dii marchese di Manloa, con molli altri principi et monsignor di Vendomc. Poi vene madama con lo duca di Lorena a brazo, el monsignor di Lanson, poi vene monsignor di Mo-morensì vechio, et monsignor di la Trimoja con una Boia per una del re in brazo, poi vene la madona de Lanson qual è sorella dii Re con molte principesse, et poi infinite gentildonne a due a due. In vero è stata una belletissima festa. Et era coperta la prima piaza dii Castello, qual è la più grande, di tela, et poi fu bategiato fu levala quella tela, el fu ricoperta di tela turchina tulta pinta con gigli, e solo se li ballò quasi tutta la note, e solo se li farà lo hia-ridazo dii duella di Urbino, qual se dia far giobia proxima, el poi se li farà banchetto, atomo atorno se li serano tulli li gcntilliomeni e genlil done a uno Irato a magnare, et sarà uno bello veder tutta la corte a uno Irato a magnare. Ogni giorno questi signori principi giostrano; ma la vera giostra se principierà lo primo di Mazo, et durerà circa due giorni, computato lo lornia-inenlo. El quando se andava a bategiare, lo Ite slava a veder el luto, et con Sua Majeslà li era li soi mignon qual son soi favoriti, videlicet monsignor de Biroii et monsignor Momorensì con l’Armiraio, el per suo piacere gita va di l’aqua a le spale ad alcune damizele. El monsignor Gran maestro el monsignor di la Paliza erano quelli che facevano andar ognun per ordine. El fu compare il prelato duca di Urbino per nome dii Papa, come apare per una lettera el bolla portala, et fu compare lo ducha di Lorena, e per comare fu la Madama consorte di monsignor di Lanson, la qual è sorella dii He. Altro non è, salvo se dize publichamente clic la trieva si farà tra lo Imperator e la nostra Illustrissima Signoria, e così qua è il suo ambasalore, el qual continuamente magna coir lo ambasadore dii re Catholico,; i quali doi ambasadori con quello del Santo Padre, di Ferara, di Fiorentini e di Luca erano a fare compagnia a lo prefalo Delfino al sanlo balesimo. El nostro amba-sador, non obstanle che era anialato, el vene, et lo Re proprio lo fece ritornare a caxa vedendolo cosi