51 MDXVII, ( 20 Relationa fata a la Signoria per Francesco Cacna scrivavi di la nave Faliera e Duoda, vicn da Constantinopoli, patron Tìiodarin da Corpliù. Como la dila nave parti da Constantinopoli a di 14 Avoslo, dove vele con li soi ochi 40 galie grosse cl 10 sotil ingaritade et fornide, del tutto conze da levar cavali suso. Item, zonzevano con navili assa’ numero di remi per nieler su dite galie, et sartre et altre in gran quantità. Et che partita la dita nave e venula al chargador a Palarmo, eh’è per mezo Galipoli, dii qual locho è zorni 15 partì la dita nave, dice aver visto lì a Galipoli 23 galie grosse in acqua et 10 iu terra che si lavoravano, vechie, et con gran furia dita armada si conzava: e questo fo a dì 9 Oclubrio. Et dita nave scontrò a l’ussir di bocha di Strelo una galia di l’armada dii Signor turcho, qual intrava, et li dele lengua dicendo Parmada dii Signor era partita di Alexandria et era sora Tenedo et subito saria in Streto; et che Ire galie grosse de dita armada erano pe-ride, una de le qual era carga con robe de gran valuta. Questa relation fo leta a dì 20 nel Consejo ■ di X con la Zonta. A dì 28, fo San Simeon. Fo leto in Colegio, prima letere di Damasco di sier Andrea Arimondo consolo, di 12 Zugno, poi molle di Cy-pro, di... Lujo et Avosto. E de l’intrar di sier Fantin Michiel luogotenente nel so’ rezimenlo, el come era manchilo sier Alvise Corner qu. sier Do-nado, consier in Cypro, a dì 3 Avosto. Item, sier Francesco Morexini di sier Antonio qu. sier Michiel, stato zà 4 anni in Cypro, zenlilissimo zovene. Item, dii partir di Oratori nostri vanno al Signor turco a dì 27 Lujo, insieme con l’orator dii Signor turcho, con 4 tributi in robe, utpatet, zambeloti eie. ben salisfato, carezalo et apresentalo. Et insieme con diti Oratori nostri parlino, scriveno, formenti et orzi mandano de qui; e altre partìcularìtà ut patet. Et sier Donà Marzelo, era luogotenente, è sopra queste nave. Di sier Bortolo Contarmi e sier Alvise Mo-cenigo cl cavalier amba sadori vanno al Signor turco, fo letere di Cypro vechie et di Damiata, di 3 Avosto et 7 dito le ultime. Dii suo zonzer lì, venuti in zorni 2 di Cypro, et zonsenolì in Damiata a di primo, ben visti et carezati da quelli representanti el Signor lurcho, et spazono al Cajaro per ottobre. 52 aver licenlia de andar suso a trovar el Signor. Et come l’orator stato in Cyprio era smontato prima et andato al Cajaro di longo. Il sumario de le qual letere tulle noterò avanti. Vene l’ambasador dii Signor turcho Alì Bei dra- 20 * goman, vestilo di veludo allo e basso fodrà di martori ; la qual vesta, quando el fo qui. la Signoria gè la donoe con ducali 500. È zorni 40 partì di Ànder-nopoli. Acompagnato da alcuni patrici, zercha 15, di lanli fo chiamati, vestili di scarlulo, i qual fono questi per ordene notali qui sotto: Sier Piero Sagredo. Sier Vetor Michiel. Sier Antonio da Canal qu. sier Nicolò. Sier Francesco da Pesaro qu. sier Ilironimo. Sier Alvise Zen. Sier Jaeomo Badoer. Sier Marco Loredan qu. sier Domenego. Sier Zuan Minoto. Sier Donado da Leze. Sier Bendo Gabriel. Sier Vicenzo Valier. Sier Priamo da Leze. Sier Tonta Michiel qu. sier Zuan Matio. Et nitrato in Colegio el Principe, si levò facendo careze clic ’I fusse el benvenuto; el qual apresentò la letera dii Gran signor turcho, scrila in greco, et poi parlò, per interprete, qual fu Ilironimo Zivran cìi’è a la Canzelaria, dicendoci Signor suo il mandava a saludar cl Dose e la Signoria, e che lui Alì Bei fo col Signora la rota dii Soldan, e lospazoe, mandandolo in Polona, e si amalo, et fo lì quando era guerra tra Polani e Moscoviti, et che Moscoviti è pi-coli homeni su cavali pieoli et gajardi, et Polani su gran cavali. Di Oratori nostri vanno al Signor turcho, fo 27 letere date in Famagosta, a dì 14 Lujo. Come erano zonli lì, et per 8 zorni avanti era zonto Sellili-zoda Aladin prolojero de li selitarj, orator dii Signor turcho, con 4 fuste e molli homeni di consiglio e di capo : e lutti in Cypro si alegrono a veder essi Oratori e lacrimavano. Smontati, subito visilono diclo orator, qual era a uno solennissimo convito dal ma' gnifico capitano sier Vicenzo Capelo con parte de li soi; el qual se levò di la mensa e li vene incontra. Fo usato per loro brevi parole e lo feno ritornar a tavola, replicale le vivande, dele principio a mostrar volto jocondo, dicendo el suo cuor era contento poi che erano zonli essi Oratori designati al suo Gran signor. Steva prima pensoroso molto, et per far sira-