222* 223 485 mcccccvi, Et zonti che fbsseino a Margera, lo elector, qual era zonlo a Mestre, vene con barella, insieme con sier Marco Antonio Marzelo, podestà, et per esser 1’ hora tarda, et li a Margera sier Jaeomo Boldù, savio ai ordeni, li doveva far una oratione, tamen sier Antonio Surian, dotor, più zovene, la voleva far lui. Or fo terminato venir di longo a San Segondo, dove smontato, et aceptato da quelli patricij, venuto in chiesia, sier Antonio Surian prillilo fece lui la ora-tione, elegante et curia. Eravi etiam lo arziepiscopo • di Spalato, da cha’ Zane, et lo episcopo di Torzello, et lo episcopo di Cila Nuova, Foscarini. Et compita P oratione, esso elector disse, versso quelli episcopi, non achadeva risposta, et ringraliava la illustrissima Signoria ; et cussi montono in li piali, numero 3, et veneno fino al Corpus Domini, et in el piato sier Jacopo Boldù recitò etiam la sua oralione. Or al Corpus Domini smontalo, el |>rincipe vene fuora di chiesia, e sul campo si receveteno; e lo eleclor si cavò la bareta, e cussi il principe. Et fo posto di sora, juxta il solito di li electori; e non fo posto ehariega in bucintoro, ma messo panno d’oro. El principe era con uno manto di restagno d’oro con bavaro di armcliiii. Eravi do oratori, zoè Franza e Ferara, che altri al presente non vi sono; et oltra quelli tre episcopi nominati, etiam l’abate Mozenigo el l’abate Diedo ; et 4 procuratori : sier Domenego Morexini, sier Pullo Barbo, sier Nicolò Michiel, sier Dome-nego Trivixan, et sollo sier Francesco Foscari, el ca-cavalier, consier, vestilo d’oro, et assa’ allri patricij, Ira i qual molti vechij. Et venuti per il canal grando a la caxa di sier Vicenzo Grimani, a San Vido, su quella teraza era posto uno soler, dove stava sentato Tangavardin, oralor dii signor soldan, in mezo di 6 mamaluchi e altri mori, che era bel veder, el qual salutò il principe. Et cussi, venuti per il canal grando, si andò fino a San Zorzi, poi a la Zuecha, dove smontò a cha’ Morexini. Era bore una di noie, quando el principe tornò a palazo, che lo acompagnoe fino in camera. Questo elector, nome domino Jaeomo de Bada, fiol dii marchexe di Bada, è zovene di anni. . ., è solum tre anni eh’ è eletor, ha 6 fra-delli, ha studiato a Padoa, non va vestito da episcopo, ma damaschin negro, fodrà de martori, e una bareta in testa, perchè poi portar qual habito li piace, à de inlrada fiorini di Rens .... a l’anno, suo padre è zerman dii re di romani zoè.......... A dì 12 novembrio. La matina in Rialto fonno incantade le 3 galie di Fiandra : la prima, sier Jaeomo Michiel, quondam sier Hironimo, per lire 51 ; la 2.a, sier Madalin Contarini, quondam sier Lorenzo, per novembri-;. 480 lire 57, ducati li; la 3.*, sier Zuan Panila, quondam sier Alvise, per ducali 1. Da poi disnar fo consejo di X con zonla. Eri da malina fo in colegio sier Piero Balbi, vernilo gover-nador di Otranto, et referì zercha quelle cosse. Item, si ave aviso, per via di Candia, come da Constanlioopoli par il signor turco manda uno suo a donar la galia Mora presa, el il soracomito Moro, tamen non fu vero. A dì 13. La matina, hessendo stà mandali zercha 25 patricij, la più piirte di pregadi, qualli andono con li piati a levar il reverendissimo Cardinal bra-xenonense et lo elector di l’imperio, archiepiscopo treverense, eh’ è canzelier per la Franza, oratori dii re di romani, et condurli in colegio a la audienlia. Et smontati, il doxe col colegio li vene contra fino a la riva dii ponte di la Paja, e li aceptoe, cavandossi la bareta tutti ; e li messeno di sopra, il Cardinal e 10 elector, e andono per piaza in chiesia di S. Marco, dove, dito certe oralione, de more, de’ cardinali, e andati a l’aitar grando, poi veneno di suso in colegio a l’audientia. Era sier Pollo Barbo, el procura-lor, et mandati tulli fuora, el Cardinal presentò la letera di credenza, qual lecta, expose la imbasata, la qual scriverò di soto. Poi compita, et rispostoli per 11 principe, che si consulteria col senato, veneno zoso tutti, e il principe li acompagnono fino im piaza, et lhoro ritornono con li piati a San Zorzi. El Cardinal è vecliio, à gote, camina mal, rosso ne la faza ; li} elector havia una vesla di veludo negro fodrà di marlori. Or è da saper, che andando li dicti oratori su per la scala col principe, si ave aviso di l’intrar dii papa in Bologna, el dì di San Martin, a bore 21, con grandissimo triumpho; et si ave per letere par-tieular, non in la Signoria.. El principe comunichò queslo col cardilnal etc. In questa malina,, per diliberation fata nel conscio di X, con la zonta, fo publjcato in Rialto, che più li bezi non si spendesseno, soto pena di soldo uno per beza, sì a chi spende, come chi li tuoi; et quelli li hanno li porti a la zeclia, e sarano satisfati, a raxon di 3 al soldo, con altre clausule, ut in ea; et licet molle fiale siano stà banditi, ma’ non è stà observato, si tien questa si observerà, tolendoli a la zecha, tamen gran quantità ne era in li» terra, per esser moueda comoda. Da poi disnar fo colegio di la Signoria et savij, per consultar. A dì 14. La malina in colegio vene domino 223 * Zuan Laschari, orator dii re di Franza, el siete assa’, dicendo di la bona lianza dii suo re e la Signoria