193 MDXVIII, GENNAIO, 194 condutor sier Marco Conlarini, di poter pagar il debito senza pena, la mità de presenti di tanto Monte Novissimo, l’altra mità di prò’de imprestedo, zoè fin uno mexe la mità, l’altra mità in termine di uno anno, e non pagando le rate, la gralia non varà. 163, 16, e fu presa. Fu posto, per li diti, iterimi la gralia di sicr Bernardo Contarmi qu. sier Lorenzo, e sier Marco so’ fradelo, sier Bernardin Justinian qu. sier Marco, sier Andrea da Molin qu. sier Bernardo, sier Zacharia Bembo qu. sier Francesco caradori e participi dii dazio di la Messetela, condutor sier Benelo da Leze dii 1507-1509, di pagar i so’ debili a le ltaxon nuove di tanti de imprestidi coreuti con li soi cavedali, ogni anno la rata a dì 19 Novembrio. Fu posto, ilerum 113, 38, 102, 39, 2. Non fu presa; voi i quatro terzi. Ozi mò : 124, 36, 4 fu presa. Fu posta la gratia di Piero Pulmaruol e fradelli qu. Alvise, qual paga per tansa ducali 100 et ducali 14 per decima, di pagar cerli soi debili a le Raxon nuove, debitor dii dazio di la carne 1512-1513, condutor sier llironimo Donado, stando ferma la fi- dcjussion di la......, di ducali 1»0, zoè pagar ducali 50 a l’arino. Fu presa. Ave 150, 11, 2. 112* Fu posto, per i Savii lutti di Colegio, dar licen-lia che sier Daniel Grego soracomito di Creta, qual è ancora qui, zonto ch’el sia in Candia debbi desar-mar, non obslante fusse preso darli sovenzion e lenirlo ancora in armada, ut in parte. Fu presa. Ave 183 di si, 8 di no. Fu posto, per sier Alexandro Michiel, sier Ale-xandro Bon, sier Piero Morexini savii ai Ordeni, una parte zercha li banchi di le galie di Baruto presente, e cussi de ccetero si observi a le galie di viazi, siano piè 3 et uno 4.° e non più ; sicliè possi star solum do barile di 6 sechii l’una in cortello, sotto pena eie. Item, le balestrane stia come le sono; ma sile sopra le poslize, sichè non possi esser alzate. Item, non possi esser poslo bote nè cavo alcun zer-chiato in coxta, ni etiam rodela alcuna sopra li capi di le balestriere, salvo una barila di sechii 6, sotto pena a li olìciali; et che zercha li scrigni, si observi la parte presa a dì 6 Zugno pasalo, et sia mandà la copia a l’Arsenal. Parlò conlra sier Vetor Michiel è di la Zonta, dicendo è oficio dii Capitano di le galie, et parlò sopra i desordini di le galie, però siegue la naufragazion perchè li Capitani non si fa obedir. Li rispose sier Piero Morexini savio ai Ordeni. Andò la parte, fu presa. Ave 106 di si, 60 di no, 4 non sinceri. Fu poslo, per i savii dii Consejo et savii di Terra I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XX V. ferma, una parte zercha l’acordo falò: il Papa è con-tenlo dar le possession a’ noslri zentilhomeni, di Ita-vena e Cervia, dando ducati 500 al presente e il resto fin ducati 3000 a l’arcolto con pallida di banco; et sier Alvise Pixani procurator dal Battello, è contento far la promessa per loro dunmodo sia per autorità di questo Consejo aprovà, perchè alcuni non hanno sotoscrito. Pertanto sia preso dito acordo sia valido non ostante tutti non habino sotloscrito, et cussi fu preso : 120, 8, 0. Questi sotoscrisseno : sicr llironimo Tajapiera dotor, sicr Nicolò Valier, sicr Francesco da Leze, sier Filipo Querini, sier Alvixc Diedo qu. sier Francesco dotor, sier Moro Camello, sier Piero Morexini qu. sier Francesco. Fu posto, per sier Benelo Conlarini, sier Alvise Loredan provedadori sora il colimo di Alexandria, come si ha inteso, per letere dii Consejo di Alexandria la miseria di quel colimo, unde per expedir la galìa ha convenuto luor specie a tempo* mexi 8 per ducati 7300, e quelle rivender per aver in contadi, per tanto si mandi tanti ogii. Per tanto sia preso, che el sia perlongà per do anni ancora il ducato per saco di gotoni e filladi si trazerano di Cypri ; comenzi la parte quando sarà compida l’altra, ch’è 1518 a dì 1. Aprii, di qual danari li Provedadori predili si servi in comprar ogii et mandarli in Alexandria, e chi darà in contadi o in bancho in termine di uno mexe, habi ducati 10 per 100 di don e siano fati creditori di P un e P altro colimo, possando scontar in diti gotoni soi e d’altri, cargi da primo Aprii proximo in là, ut in parte. 158, 12, 10. A dì 8. La matina in Colegio fo gran rumor di 1 Zudexi di palazo, quali per il comandamento falò in execulion di la'leze per sier Zuan Dolfin l’avogador, che li Avochali extraordinarii non parlino per le corte, il Palazo nulla feva tanti Avochali, extraordi-narii ne sono. Et mandato per dito Avogador; poi parlato assa’, fu terminalo e lui contentò : che per lutto questo mese potesseno parlar; in questo tempo si consutleria proveder; e questo perchè alcuni zentilhomeni che sono debitori di San Marco e l'ano l’o-ficio di avochalo, voriano che si potesse provar debitori, ch’è conira le leze, sichè volendo melcr parie, bisogna la sia presa in Gran Consejo de. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonla in maleria pecuniaria. Bisogna danari el non ne sono. Uor nulla se intese; Iralono far provision, nihil conclusimi. A dì 9. La malina, nula fu da conto. Solum non fu danari di pagar P Arsenale, sicome etiam non fo pagà la selimana passata, perchè lutti li danari vanno 13