73 MDXVII, NOVEMBRE. 74 ha fato le spexe e dimostra grande amor, et falogli gran honor. È homo sagaze, cativo, et dove el va la 38' olìcio da spion dii suo Signor. E a questo proposito voio scriver: come Sabato passato, a di ultimo Odo-hrio, volse andar in Campanie! per veder di lì la terra di S. Marco, dicendo è sta fato si hello, e fo mandato li Savii ai ordeni a compagnarlo, e preparatoli colazion di malvasia e confeli etc. e cussi andò. E come fu suso, dimandò, per mar dove si poteva ve-gnir. Li fo diio con legni grossi per li do Castelli, e che ’1 porlo, over fosa, non steva ferma, e si vegniva con li piloti pratici, sempre seandagiando, et tal liora pericolava nave e galie e altri legni grossi. Et lui disse, el mio Signor, si ’1 vegnisse con 300 galie sora questo porto e armasse li batelli-con bone artellarie, vegnaria dentro. Li Savii ai ordini disse: e poi che Siiria? ma quelli di la terra li saria a l’inconlro. Disse poi, per via di Chioza, non si poiria vegnir? Li fo deto solimi barche picole, per li sechi. Poi dimandò quanto era lontan di terra; li fo deto 5 mia di Liza Fusina e Mergera. Et domandò, i nemici non vene?e li fo dito de sì; e lui disse, perchè non vene di longocon zatre, con artellarie suso, dicendo: « 11 mio Signor, quando el va a una impresa, ha (anta zente con lui, che a una fassina per uno faria un ponte da venir in questa terra ». Li fo risposto « el quelli che fosse a la difesa non lasaria aproximarsi, et 10 basleria conira 100 ». Poi dimandò il Friul dove era, e da qual banda. Li fo mostrato. Disse: k Si poi cavalcar col so cavallo solo 5 mia lonfan ». E li Savii ai ordeni disse: « Signor ambassator, li aviso che in questa guerra crudel eh’ è sta di tutti i He dii mondo conira la Signoria, non è morto un homo di questa terra. Tulta è sta fata con danari e con morte di soldati forestieri, e sla terra è piena di zente come l’uovo, né si poi prender » con altre parole. Et poi veneno zoso. Queslo Ambasador, questa matina in Colegio, quando tolse liceutia, dimandò tregracie: che per amor suo fosse assolti dii ban lo (re banditi per il Conseio di X, videlicet uno raguseo........ il fradelo di Laura Griega nominato........ ......et Durasin teslor di panni, slava a San Jacomo di 1’ Orio, per aver straparlato dii Conseio di X. Et il Principe li disse desse in nota, perchè il primo Conseio di X si vederia di Iratar questo, e potendo se li compiacerla. Questi lui non cognosce; ma è sia pregato dimandi tal gratia con promission di darli danari. Ancora ricomandò sier....... Barbaro di sier Barbaro, dicendo è suo nipote, che li fosse dà qualche podcslaria che ’1 potesse viver. Ilor dito orator parti a dì U da mallina, che per avarili non potè partir con el suo gripo, e tornò a la volta di Ragusi. Da poi disnar fo Colegio di la Signoria et Savii. 39 Et alditeno il caso dii leslamenlo dii qu. sier Marco Coniarmi da s. Moisè, fato dii 1 i(i7, qual li Sopra ga-slaldi ha risposto, col conseio di Canzelieri inferiori, che el se dia levar dila cedula. El aldili li avocali per li Procuratoli a l’inconlro, a dì ... . a bosoli el balote terminono eh’ el sia relevà, et cussi li Cai di Quaranta. Bisogna mò li Avogadori el la Qua-rantia civH ... Fo spazà le lettera a Roma et in Pranza, prese nel Conseio di X. A dì 8. La malina. Vene in Colegio, et fo Do-menega, l’orator di Hongaria, qual torna in Honga-ria, et ave audienfia con li Cai di X. Da Milan, dii Caroldo secretario, di .... Zereha danari, etc. Di Franm, di sier Antonio Justinian do-tor, di 25 e 26, da Molines. Come il lì/, hessendo venuto lige . .. lonlan, non hessendo zonlo il suo precessor, ha deliberato andar a trovar Sua Maie-stà. Et cussi andato, e presentatosi a quella, li disse non era tempo di usar le cerimonie insiti la com-rnission datali per la Signoria nostra, solimi li presentava le lettere credenlial. 11 Re disse non aca-deva veder altre lettere, perchè tulli chi vegniva a parlarli per nome di hi Signoria Illustrissima li vedeva volenliera et li preslava fede; et poi si lirono a uno balcon insieme et parlono de occurrentiis ut in litteris. Etiam fo lettere dii diio Orator... di 27, dri-zate a li Gai di X, in zifra. Da poi disnar fo Gran Conseio. Fu leto, per Zuan Battista di Adriani secretario dii Conseio di X, alcune leze et ordeni dii Gran Conseio, admonendo lutti a non voler contravenirli, perchè inlention è di far le siano observate inviolabilmente. Questo fece lezerli do Censori, quali hanno il loco deputato apresso la renga, el vien chiamadi ogni Conseio a la Signoria a esserli dà sacramento drio li Cai di X, el sono molto intenti a far eseguir le leze; fanno ogni Gran Conseio da poi inquisition; non si prega più nè si procura, et mancho si da danari. Deteno ozi sacramento a li secretarli, non desse le balote a niuno et a li balolini lutli ; sichè si voleno far obedir. Fu falò Consolo a Damasco, in luogo di sier Bendo di Prioli ha refudado poi acetado, e sia tenuto partir con le presenti galie di Baruto, sier Jacomo Moro fo a le Cazude qu. sier Antonio. Suo padre