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MDXV1I, NOVEMBRE.
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       Da poi disnar, fo Colegio di Savi ad consu-ìendum.
yO* A dì 24. La maiina, vene in Colegio l’orator di Pranza ; con el qual, mandali lutti fuora, fo parlato zerclia queste cose turchesche.
        Item, vene l’orator di llotigaria, con el qual etiam, mandali fuora quelli non entrano nel Consejo
    eli X, et con li Cai____li fo parlato in materia de le
    cose turchesche eie. È da saper, dito oralor non si parie ancora, et ha mandato al Ile suo a tuor comis-sion poter contar con la Signoria zercha el credilo hanno, e veder li dani falli in Histria e in Dalmalia per subditi di esso re de Ilongaria.
       Di Franga, fo Ictcrc dii Badoer e Zustinian oratori nostri, da Blcs di 9 et 10. Come lutti do Oratori si sono azonli, et di coloqui auti insieme, e visitation de la Reiua e di la madre. Il re Chrislianis-simo era fuora a la caza. Et venuto el sia il Badoer, torà licentia et verà a repalriar. Item, come monsignor di Lutrech et il signor Zuan .Jacomo va- in Pranza.
       Di sier Francesco Corner, orator nostro va
   al Catholico re, fo /etere date.....a dì... .
    Scrive el suo camino, el havia mandalo Zuan Cobo corier a la corte dove era il Re.
       Da Milan, dii Caroldo secretano. Come si aspetava monsignor di Lutrech qual ritornava al governo di Milan, e il signor Zuan Jacomo andava in Pranza. Item, come monsignor di Seul era partito di Roma, et veniva ben salisfalo dal Papa ; et altre parlicularilà.
       Noto. Fo fato cride in Palazo, el mandati da parte di sier Zuan Doliìn avogador di Comun, che, in execution de le leze, per le corte di Palazo non sia lassà parlar alcun avocható exlraordinario, sodo pena a li zudexi etc.
        Di Roma, fo ¡etere di 19, non in la Signoria ma particular. Et vidi di sier Hironimo Lipomano di 17, come il Papa era parlilo per la Magnana dove andò con cattivissimo tempo, et poi questa malina, a di 17, si partì per andar a Palo, e trovò le aque sì graude, che ’1 convene tornar indriedo a la Magnana. Voleva andar a Civitavecchia per Air cavar certo porlo de lì ; ma è grandissime pioze, e il tempo ca-tivo è dato a la pioza, e ogni dì li a Roma piove.
        Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonla.
        In questa matina, fu termenalo in Colejo per la Signoria, che li post prandii siano pagali di danari di l’A vogaria, justa la parte dii 1475, *22 Lujo.
Sumario di una 1etera di sicr Marco Minio orator nostro in corte, data in Roma a dì 21 Novcmbrio 1517, ricevuta a dì 26 dito.
   Come, non havendo potuto (in hora haver gli articoli conclusi nella ultima congregation, per esser di molta scriptura, ha convenuto diferir a mandarli et li manda. Il desegno è bello et grande; ma dubita non sia come quelli modeli che non vengono poi a perfeclione. Il Papa andò a la Magnana, come scrive, dove è stalo alcuni zorni per causa de li mali tempi che hanno usato; poi ha seguito el suo camino, et è andato a Civitavecchia, si dice con mazor desiderio che prima, per veder de recuperar el suo galione, el qual l’altro zorno, per la gran fortuna è stala, parse sia aperto e andato a fondi in quel porlo, e alcuni credono el sia irrecuperabile. El Pontefice dii caso ne ha reccputo grandissimo dispiacer, et in verità era uno bello navilio.
    Il conte Piero Navaro è venuto qui a Roma, mandalo dal Pontifice, non credendo Soa Beatitudine, per li mali tempi, poter andar al suo camino, e avea deliberato de ritornar a Roma; ma bonazalo il tempo, à seguilo el suo viazo, et à mandalo a chiamar el prefato conte Piero, el qual eri malina parli con domino Zuan Batista da l’Aquila camerier dii Papa. El dito conte è venuto a ritrovar cl Pontefice per haver qualche quantità de danaro, come già li promise de qui. Ila dillo li basta l’animo de far gran fati con sua armata contra el Turcho, et molle altre sue imagination, come fanno quelli che cercano partiti et danari da li principi. Scrive, l’orator dii re Christia-nissimo avergli ditto, come cl zorno seguente, da poi la parlita de monsignor de Leseun, el reverendo episcopo di Gaeta è parlilo per andar in Spagna a la Catholica Maestà; el qual fu nepole dii gran capitano Consalvo Ferandez, e che ’I judicha sia andato per tratar le noze di la Cola dii dito gran capitano, sua cuzina, nel ducha di Urbino nepole dii Papa. Etiam li ha dito che monsignor de Lescun è andato con tale intenlion che ’1 spera ad ogni modo guadagnerano el Papa. Scrive esser letere di Ilhodi in questo orator dii Gran maestro, di 9 dii passato, et manda la copia : dice haver etiam letere di 17, ma non contengono più avisi di quelle.
Copia di una ¡ctem di Rhodi, di 9 Octubrio 1517.
    Pochi zorni sono, vi havemo scripto che l’arma-da lurchesca, capitan di quella lo eunucho che ne