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MDXVIII, GIUGNO.
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    Fu posto per li sa vii di! Consejo, exceplo sier Alvise di Prioli, sier Nicolò Dolfin et sier Francesco da ca’ da Pexaro savii a Terra ferma, una lctera a sier Sebaslian Moro provedador di l’armada. Come, avendo inteso per più vie lo fuste turcliesclie venute in Golfo e dannizar nostri, però debbi subito venir con le galie l’ha in qua, e mandi uno soracomito a la Valona a dir a quel bassa, over sanzaco, di queste fuste che ne ha fato danno, eh’è contra li capitoli di la paxe e la intention dii Signor, et che usando questi termini, si difenderemo da loro. Et si dito sanzaco li dicesse non esser fuste dii Signor, ma di mal afar, debbi quelle investir e ruinarle. Con altre parole; ma questa è la sustantia di la letera.
    Et sier Alvise di Prioli savio dii Consejo, sier Antonio Condulmer, sier Bortolo da Mosto, sier Francesco Donado el cavalier savii a Terra ferma, sier Vicenzo di Garzoni, e sier Hironimo Querini, savii ai Ordeni, voi scriver al dito Provedador di l’armada non si movi da Corfù, ma che ’1 Baylo di Corl'ù mandi do citadini al sanzaco di la Valona a dolersi di danni fati per queste fuste é in Golfo; et che ’1 mandi do galie in qua esso Proveditor; et sia manda sovenziou dal diio Provedador a la galla Marcella, era a Zara, con ordine non si parla ; e si atendi ad armar sier Almorò Grlli e sier Nicolò Zorzi, quali zà hanno messo banco e poco li resta la soa expedilion. Le qual 5 galie sia a custodia di lochi nostri di Dalmatia; con altre clausole, ut in parte, e non digi al sanzaco si difenderemo eie.
    El sier Lunardo Contarmi, sier Zuan Dolfin, sier Carlo Capello savii ai Ordeni, voi la parie dii Prioli sopradila, ma scriver al Btiilo di Corfù mandi a dir al sanzaco in altra forma, ut in ea.
    Et andò in renga primo sier Alvise di Prioli per la sua opinion. Li rispose sier Andrea Griti procu-rator, savio dii Consejo. Poi parlò sier Bortolo da Mosto savio a terra ferma ; poi sier Cristofal Cijpelo savio ai Ordeni. Andò le parte : 2 non sinceri, 4 di no, di tre Savii ai Ordeni 33, e queste andò zoso, di Savii dii Consejo 55, di sier Alvise di Prioli e li altri 86. lterum balolà queste do parte, 2 non sinceri, 64 di Savii, 125 dii Prioli, e questa fu presa.
   Fu posto, per sier Doni Marzelo, sier Nicolò Trivixan, sier Nicolò Venier, sier Malio di Prioli provedadori sora la mercadanlia, una parte zerca i oficiali di le barche di Malamoco, Chloza e Contrade mollo longa, la copia di la qual sarà scrita qui avanti. Fu presa. Ave 143 di si, 33 di no. El cussi la malina sequente fu publicata su le scale di Rialto.
1518, die 11 Junii, in Eogatis. 277
    Sier Donatus Marcello, sier Nicolaus Trivixano, sier Nicolaus Venerio, sier Matheus de Priolis sa-pientes deputati super reformationem merchadan-tiae.
    Essendo redulo le mercadantie de questa ciltà in malissimi Termini, come a tutti è noto, per diverse cause, et potissimum per li grandi scruziamenli et manzerie che fanno li officiali di le barche nostre da Malamoco, Chioza et contrade, che ancor che le mer-cadantie siano Irate con le sue bollete, non restano però de aprirli le casse, ancor che siano bollate, et butargli il tutto solo sopra retardandoli del suo via-zo, ita che per necessità convengono darli quella manzaria che loro voleno; et credendo esser expedili poi ad altri passi trovano altre barche et pallade che li fanno il medesimo et li meteno in disperatione per tal male et pessime compagnie che li vengono fate, in modo che il forzo di loro restano più di venir in questa terra, et più presto vanno alla volta di Manloa, Ferara, Zenoa et altri lochi a far loro merchanlie, per li grandi piaceri che li vieno fatti sì etiarn per li minimi dacii che pagono. Et però, per obviar a tal inonesti desordeni :
    L’anderà parie: che per autorità de questo Consejo, de ccetero sia preso et statuido, che tutti quelli che Inizeranno le loro mercantie, non possino esser aperte per alcun modo le sue casse over altro, dove fusse dile mercantie bolade; nè tuorli alcuna manzaria nè regalia, nè per oficiali, nè per pallatieri, nè etiarn per quelli da Malamoco, Chioza, Cavarzere, Loredo, Bebe, et contrade ; nè li pallatieri, scrivani et oficiali sì fuora come dentro dile pallade li possino tuor cossa alguna de reveder et sotoscriver le bolele nè alguna altra regalia over manzaria, salvo che dili palatieri aver debino per el transito solum soldi 4 per burchio de zorno, et passando di note, soldi 8 ; et essendo barche de mercadanti, aver debino soldi due per barcha de zorno et de note soldi 4; et li scrivani per reveder et registrar dite bollele haver debino solum soldi 1 per ogni bolleta, sotto pena a chi conlrafacesse a tal ordene de esserli cavato uno ochio, et in perpetuo privo de l’oficio suo et de ogni stipendio di la Signoria nostra, non se li possendo far grafia alguna sotto le pone slaluide per le leze nostre: el i'acusador, per il qual se averà la verità, intri in luogo del delinquente, essendo idoneo, et non essendo idoneo abbi lire 200 di sui beni se ne