373	m dx vili.
      i libri scripture et partide de tulli quelli nobeli el pupillari che sono sta quovismodo senlentiali per l’oficio suo de aver tolto indebite i danari publici hessendo nei oficii, et simiUter de tulli quelli che havesseno tolto i danari publici hessendo nei ofiìcii ut supra, et quelli pagadi over restituidi de plano e senza sententia o per torma de composilion o per alcun modo che dir o imaginar se possi. Et aziò se liabi compila informalione de quanto è sopradilo, sia ex mine statuilo e preso, che per el Serenissimo Principe in pieno Colegio sia dà solenne jura-mento ad essi Avogadori, nodaro et rasonati che hanno manizo di li libri et scripture, che i mostrino parlicular el distintamente tutti quelli che sono sta quovismodo senlentiali over senza sententia hanno pagato ut supra, deehiarando la exborsalione over pagamento l'alo de uno in uno, et se i hanno pagado in contadi overo de altra sorte de danari, el cimi qual modo el forma; el ad majorem veritatis ex-pressionem, siano ubligati far uno extraio autentico de tulli i prenominadi, et presentarlo a Sua Serenità, acciò li annotadi in quello siano publicadi in questo Conseglio, et bisognando se possano far lo altre pro-vision slaluide per la forma di le leze nostre. Ulte-218* rius, sia preso: che se in alcun tempo se venirà in notitia che alcun di sopradiii nodaro et scrivani havesseno oecullado alcuno dei predilli, quelli tal che haverano comesso dito excesso incorino in pena de privation immediata de l’oficio, el de tutti i altri olici et benefici in perpetuo. El la execution di la presente parte sia eomessa a i Avogadori di Comun, et a cadaun dii Colegio nostro, senza altro Conseglio, e sia etiam publicà nel nostro Mazor Consejo.
f de parte 16G — de non 17 — non sinceri 1.
219	Sumario di letere di sier Pelegrin Vcnier qu.
        sier Domenejjo, date in Palermo a dì 7 Pe-
vrer 1516, ricevute a dì 15 Aprii 1518.
         A dì 15 dii passalo fu 1’ ultime mie. Da poi in Wesina zonse, a dì 29, il conte di Polenlia con tulli li homeni d’arme pasali da Kczo a num.° di 400. Li fanti spagnoli sono da 4500 in Melazo solo il capitano Arcom, Viceré di Calabria, come scrisse. Altri 1500 fanti si atrova esser partili da Napoli per Me-sina. 1 qual fanti e homeni d’arme son partiti per andar in Catania, el con lo illustrissimo Luogotenente anderano reformando quelle cita et castelli. Li baroni fezeno qualche resistentia a la juslicia, prima passas-sino tal exercilo sono absenladi, et molli de lutto el
aprile,	374
regno a la zornala fuzeno, et dicesi la Catholicha Maieslà vuol dominar questo regno come si mai lo havesse auto per ridurlo a la volontà sua il tulio, rompendo li privilegii el capitoli haveano con li an-lipasadi re di Aragona ; el se dubita non facia luor in la corona sua li stadi de li illustri conti di Goli-sana, di Camerata, e de altri baroni, i quali forno lassati in Fiandra, nè mai sono, partili. Venderono la mità di la doana di la seda in Mesina per ducati 13 milia, el;i le fantarie fu dato una paga. De qui son stà carzeradi alcuni nobeli et de ogni qualità, et molti son absenladi. Molti dicono queste lanlarie, terminato questo negotio, siano per passar in Zerbi over in Africha con lo illustrissimo domino Hugo di Monchada. Di Mesina, quanto habi operalo sier Vicenzo Striga non intende, per non haver sue di 17 Decembrio fin qui. Formenli a lari 13 e mezo: di sora, la saxon va bene. Idio in perlezion riducili il lutto.
Letera dii ditto, di 8 Marzo 1518, reeevuta a dì 15 Aprii.
    Lo illustrissimo Luogotenente con il regio exercilo, poi il partir suo di Mesina, fu a Grandazo dove fece squartar 7 et uno decapitar di quelli in-terveneno in la morte dii capitano de quella cita, et
3	case fece spianar per exemplo. latrò in Catania a dì 18 dii passalo, dove quella cita li ha dalo ogni obedienlia, et poste tulle le arlellarie nel castello, non lassò in terra le fanlarie nè le zen le d’arme.
Mia 8 lonlau in zereha stano, el volseno un ponte sopra el fiume per andar in Lenlini mollo forte. Spagnoli voleno stare conjunti, et per niente non si voleno divider. Fece cucina (sic) de 30 de princi-pal, et judica ne faria morir molli. Va reducendo il tutto a la pristina obedienlia, e questa cilà tutta sono per far quanto comanderà sua Maieslà Calho-liea. el molti renitenti a la juslicia et scandalosi sono absenladi et fugili. Alendesse di qui sua signoria con lai exercito ; dii successo aviserà. Formenli a lari 13 in zcrclia, di fora in Catania (ari 19, poco exito, la saxon va bene. A Tunis s’à dito era preste 20 fu-ste per ussir, in le qual alcune turchcsche ben a ordine per ussir, et è venuto il briganlin in Trapano. Non ha inteso altra parlicularità dii negozio 219* di Vicenzo Striga, ma ha dito il scrivan dii galion di
lo	illustrissimo don Hugo, come haveva lelere dii majordomo suo Joan Koys, per le qual li dava aviso averlo acordalo; ma altra fermeza non ha. Tutti li adherenli dì don Ilugo erano absentati, ritornali in