237 MDXV1II, FEBBRAIO. 238 Non. Sier Zumi Francesco Badoer, fo provedador sora i Oficii, di sier Jacomo qti. sier Salvador cavalier. Et niun non passoe. Fo grandissima pioza lutto ozi. 138* A dì 6. La rmlina fo uno aviso da Conslanlino-poli, per la nave di salumi zonla, et uno homo di sier llironimo Falier qu. sier Tornii, qual partì di Con-stanlinopoli a di 9 Dezembrio, non porla letere con nuove, ma a bocha li ordenò dicesse a’ soi fradelli come rannata era in ordene tutta e in aqua galie sotil e grosse, a Constantinopoli 180 et a Galipoli 40, qual lui tutte ha viste, et saria presto fuora; et che ’l Signor liavia manda comandamento dita armata andasse a una lerra dove lui saria con l’esercito, ma ditto messo non si ricorda la terra. Item, che Peri bassa, era al governo di Constantinopoli, hessendo partilo per andar dal Signor a Damasco, qual l’liavia falò Bassa, ma in camino si pensò overo avesse notizia el Signor io voleva far morir, unde lui medesimo se atosegò et morite. Item, come sier Alvise Mozenigo el cavalier, oralor nostro, parli di Constantinopoli con la so’ galia a di.., Novembrio. Doveva andar in l’Arzipielago, per far alcune facen-de. Dice che le galie di Baruto, per opinion sua, non si doveria mandar, maxime mandando l’armata fuora. È da saper, dite galie ancora non è partile. 11 capitano sier Toma Moro è confimi in galia zà zorni, et la galia è in ordene, ma per el tempo non se poi levar. Item, se intese per letere di Corfù, portò la dita nave: come hanno avisi per letere di Malvasia di sier Troian Bon podestà, che fuste 3G di turchi in quelli mari erano, et ha via preso do nave zenoesi venivano di ponente, andavano a Syo, mollo riche, sopra le qual erano da peze 30 mila di charisee et stagni. Item, una nave ragusea. Le qual nove dete mollo che dir per la terra, per esser cose de grandissima importante queste lurchesche, e tamen la cristianità non si pensa, nè fa alcun pensier. Da pui disnar, fo Consejo di X con la Zonla un podio. Di Roma, fo letere questa matina di l’Ora-tor nostro, di primo. Come de lì non si a tende più a cose turehesche, ma a piaceri et mascherarsi. El a concistorio, il Papa havia dato el vescoado di Bimano, vacado noviter per la morte di quel episcopo, a uno fradello dii signor Renzo, e questo per saldar la parlila che ’1 dicea dover aver dii Papa per servito a suo modo. Item, che le diferenlie dii Cardinal Sedunensc e domino Jacomo Soprasaxo fu poste no 10 agente dii Papa è lì a’ sguizari, el qual à senlentià in favor dii Cardenal; sicliè dito Soprasaxo à perso molto de la sua reputazion. Scrive, clic il Papa si ha conlentà de la partida di ducali 3000 dii bancho di Pixani per le possession di Ravena e Zervia, et rior- 139 denato li brevi al Bembo che dite possession siano reslituide a li patroni de chi erano. Item, è nova de lì de uno per di noze si Irata dii marchese di Bran-diburg elector de lo Imperio, in la iìa di re Alvise di Franza cugnata di questo Re, chiamata madama Zenevre, e il Papa li ha dito aver letere di esso Marchese. Item, comunichandoli nove lurchesche, il Papa li disse aspelava la risposta di principi cristiani, quali par non credevano le cosse dii Turcho, e che ’1 re di Franza havia mandato la comissione. In questa matina morite sier Chrislofal Moro el consier, di età di anni 75, da ponla, in zorni 8, et è stà mollo operato in varie legatione in queste guere passade. Homo mollo aceptoa soldati: ha auto assa’ dignità de la terra dentro et fuora: fo dito dover dar ducati 7000, et suo fiol sier Lorenzo stà in caxa per debito. In questo Consejo di X simplice, fu expedito il caso di sier Marco Miehiel qu. sier Alvise, qu. sier Maflo, qtial amazò sier Vicenzo da Molili, la cui con-danason se dia publjchar doman a Gran Consejo et su le scale di San Marco e di Rialto, e per le terre nostre dove parerà ai Cai di X. Et li altri do’ soi fradeli sier Mariti e sier Nicolò Miehiel retenuli, non hessendo in colpa, fono relassali et mandati a caxa. il quarto fradelo nominato llironimo, resta in presoli per uno anno justa la sua condanason, « poi se manderà a comenzar el suo bando; qual è in casa di Bernardin di Muschi scrivan de le prexon, come ho scriplo di sopra. La copia de la condanason noterò qui solo. Item, uno frate di Servi, qual eri fo spazà di Colegio per sier Nicolò Bernardo consier, sier Bernardo Barbarigo cao di X, sier Lorenzo Orio dolor avogador, sier Alvise Gradenigo inquisitor, el qual sforzò uno puto zerchava per l’amor di Dio, et 11 rompete il c ... ; el qual puto l’acusò, et preso, col vicario dii Patriarcha eri confessò lutto, et fo mandalo in l’Orba, dicendo questo suol usar tulli i frali, nè se impazano con done per non vergognar il monasterio. Hor ozi fo rimesso a expedirlo al Pa-triarcha. Fo per li Cai di X terminalo: che doman a San Thomado sul campo si voleva far una bella festa e caza e fato li soleri, che non si dovesse far. Et cussi