603 MDXV1II, valle, nionle et piano, quei poveri sacerdoti et se-culari, fati infideli parte di la Maestà Divina, et de loro più senza baptesimo che baptizali, el con-sequenter dediti ad opere diaboliche, dodi da fascinar homeni, strigar fantolini. Donde, o sia processo de qualche bon cristiano et agente publico di quella valle che la vedeva andare tutta in pre-cipitio, chi non li provedeva in sradicar tante enormità et obviar a tante maledizione, ossia ctiam per Divina Providentia, tandem è andato zà qualche zor-no lo inquisitore di Santo Domenico ad tale impresa con altri sacerdoti rapresentanli la persona dii nostro reverendissimo Episcopo, et avendo inquisito per quella valle et luogi per sanarla, hanno trovato tanto numero de slrioni che l’è incredibile, più diabolici che cristiani, però che certi preti, a li quali doveria incumbere la cura de le anime, non bapti-zavano con effecto le creature a lo baptesmo, licei mostrasseno de baptizarli, che più de duemila in tale grado s’è dicto trovarse lì. Alcuni, pur sacerdoti de 36'2 * dita valle, celebrando messa, come Dio voleva od il suo adversario, non consacravano la hoslia, et cussi qualche tempo sono vivesti ; i quali sacerdoti erano loro li principalissimi strioni, et come lupi sopra pecore, servendo secretamente al demonio non al vero Dio, in fare tulti li mali, havendo quello dice il poeta deAlecio mille nocendi artes. A che modo questa sorte de zente sia rebelle del suo Idio vìvo e vero, et fate del demonio in anima et in corpo, et a che modo inultiplicata più che la cativa erba, per diversi modi se parla: alcuni per non essere veramente baptizali da li sacerdoti come ho predito; alcuni come poveri per esserli promesse richeze assai da trium-phar senza stentarsi per viver ; alcuni vechi lascivi per aver piacer, non lo avendo cussi altramente; alcune femene gozute, che altri che il demonio non le lavoraria, per farsi ben ficar, el è con tra masculi cum femene. Alcuni slrioni principali, comunicando con qualche allro suo amico tali piaceri de cibi delicatissimi a piaceri carnali, sono slà causa de fare che simili se li sono andati ancora loro, et intrati in questo ginnasio et sic de alio in alimi, maxime cui è cupido de le preditle cose. Alcuni, e questa è opinione più recepta et comune, che qualche, imo cadauno strion protomaistro, vedendosi avesse promessa dal re suo, cioè il demonio, da essere apresso de lui tanto più gran maistro quanto più male el fa et anime li aquista, vedendo qualche persona che se despera, con bone parole et artificiose, mostrando di consolarlo come amico aut persona mossa a compassione, propone ad tale desperato de farli avere il agosto. 604 summo bene et paradiso de le delicie et felicità se lui vuole fare tulio quello che li dirà per ben suo. Non è dubio che li desperati, vedendosi prometere dii bene, assai richeze et a piaceri bontempo, prometo-no di fare lutto; el cussi questo vecliio strion, overo protomaistro, persuadendo il male ad ignorante over disperato, conduce quello a la foresta in qualche loco remoto aut abitation secreta ad fare li acti per li quali se intra in la scola strionesca. Et lui, facto uno circulo con la croce dentro, scomenza, data fide di non palesarlo, come bon maistro, instruiré tale persona nova come discípulo: el prima li fa dare di pedi si! la croce in disprecio di tanto misterio, et subse-quenter rinegare il baplismo cum tulti li sacramenti ecclesiastici proficui a la salute de 1’ anima, promettendo di essere in anima et in corpo tutto di quello signor suo cioè il demonio ; et his peraetis, per dare eseculione a le promesse cum efetto, fa coire carnalmente se l’è masculo con femena, se l’è fernetta cum masculo de beleza più che non era Paris nè Helena, ivi immediate rapresentala come moroso et morosa. Apelles, primo pictore de li antiqui non li baria più belle figure de la imagine che ad questi tali si apresentano al suo tempo; li quali vieneno con li corsieri che nel campo del Sopiti non sono ni più politi, nè cussi apparenti in tutte le mandre ueapoli-tane, todesche, ungaresche, nè turchesche. Et cussi tollo il suo amante aut morosa in groppa, vanno in slriozo di compagnia ad uno loco, il quale li pare il paradiso lereslre, pieno di tutte le delizie dii mundo, 363 in lo quale viazo li pare cavalcar secundo che dicono per luogi el vie come fetno ancora noi, overo gran maestri in qualche suo degno viazo. Arrivati che sono a ditto loco dove vanno in striozo, li pare intra re in luogi signorili, dove vedeno abitatione et pa-lazi regali ornati de tutte le pompe del mondo, ta-pezarie damaschine, spaliere e razi lavorali ad oro et arzenlo, dove se fa continua festa, soni, melodie et balli cum delicie de ogni sorte regalissime ; al quale loco cum gran majestà regale li senta pro tribunali uno pomposissimo re, con quanta majestà se poi mai immaginare, al quale in summitate capitis appareno do conteseti che sono inditio de la verità, zoè che l’è il demonio. Àncora che se lasseno sedur et pilgiar questi tali conte pesce a lo amo, et le mosche al mele, i! rato a la zucca. Avanti dii quale gran maistro et signore, lo strione protomaistro li apre-senta quelle persone che lui li condusse che mai più non li sono state; et comparsi avanti al tribunale de questo gran signore et re, inclinandosi cum ogni debita reverentia ut sii apud majestates regias, 1/