661 UDXVIII, ACOSTO. 662 crealo, atendeva con gran diligenza a far cavar le fosse et reparar la terra con infinito numero de po-pulo che lavorava preparando bombarde, archibusi, et passavolanti, facendo pensier de sbarar tutte le artelarie quando lo e.xercito nostro se aproximava, et in un tempo li mila mamaluchi ben in ordine con 20 mila arabi assaltar esso nostro esercito et disiparlo acostandose al Cayro lo nostro esercito. Sono fuziti 6 mamaluchi et venuti a lo illustrissimo Signor, facendoli intender particolarmente tutti li ordeni sopradili; il quale, come prudentissimo, se voltò per altra via che era sicura, e quanto a lo aricordo de essi mamaluchi fu donalo molli presenti facendoli restar contenti. È necessario che in li signori sii gran sapienza, perchè senza quella niente se poi far, et quelli che a ogni ora et ponto non hanno maturo consiglio con bona discrelione, non possono conseguir vicloria, perchè se dice: guardale et sarai guardalo, o fratello, guardateve in questo mondo, et aprile li ocbi, aziò da poi non ve pentiti. Zornata terza. Li zercassi et lutto lo exercilo del Gran Soldan, vedendo venir lo ¡lustrissimo Signor et suo esercito per una altra via, con alta voce cridando et bajando come cani conira lo exercito di Grecia si intromesse con el Gazeli, et contra lo esercito de la Natòlia in- 396 vesti el visier nominalo Akani, et conira lo illustrissimo Gran Signor andava el Gran Soldan, et da la matina fino a mezo zorno fecero crudel bataglia, et combalendo, disgraziatamente è piazuto a Dio che Synan bassa è sta morto et fato sacrifizio a Io illustrissimo Gran Signor. El lutti li sui servitori et amici che mangiavano il suo pane et sale, i quali erano in gran numero el con le bele veste che li havea donate, diceano noi pel dito patron nostro vogliamo morire; se sono insieme adunali et con lacrime lo hanno levato, et poi lo hanno involto con uno drapo sulilissimo bianco el bagnalo con una aqua se trova a la Media nominata abzenzon, et cavando la terra negra lo hanno solerato. Non è da maravigliarsi che chi nasce in questo mondo convien morire. Poi Mustela bassa, parendoli che a lui locasse mostrar il valor, con gran crido et impeto, tirando la spada de la vagina, spironando il suo bon cavalo comenziò a ferire ; il che vedando lo esercito de Natòlia de lo quale esso Mustafà bassa era capo, talmente si inani-morono che tagliavano a pezi li zercassi come se fa a le biave quando sono mature; et esso Mustaphà bassa come valente et gaiardo, per tutto dove l’an- dava fracassava li nemici, per modo che tulli li davano gran laude. Contra lo esercito di Grecia et a la squadra del Gran Signor, lo Gran Soldan et el Ga-zeli con bono animo et da bon core talmente com-batevano che li spiriti grandemente fono spaventati, et parevano do gran mari quando se sono mescolati; sicliè ambe le parti sopra modo sono stancali, et a l’ora de compieta li eserciti si ritirorono, et li zercassi, mostrando di riposar, da per loro se messeno in fuga, et parte fuzileno in le contrade di lo Cayro et parte de fuora. Et avvedutosi de questo li valenti di Grecia li pcrseguitorono fina a la obscura nocle, parte amazando et parte fazendo presoni quali cou-duceano seco. Et lo Gran Signor per quella nocle se riposò sopra li corpi morti, et tutto lo resto de li so signori, secondo le loro consuetudine, da la destra a la sinistra mano si riposavano, et lo Gran Signor comandò che li presoni siano morti, el cussi fu fato. El in quel loco dimorarono tre giornale, el lo quarto giorno se partirono, el apresso el fiume Nilo in uno loco nominato Bichieri si riposorono et dimorano do zorni. Zornata quarta. Li zercassi che sono rimasti el salvati da la ba-faglia, adunandose con il soldan el con li citadini di lo Cayro al numero de nove milia, se acordorono de asaltar li nostri de nocle, et una altra fiata alcuni zercassi sono venuti a lo illustrissimo Signor facendoli intendere l’ordine dato de assaltar el nostro campo di nocte, a li quali mamaluchi fono dati ¡numerabili doni. Fu fato saper a tutto Io exercito che continuamente slesseno in arme et facesseno bona guardia, et li zercassi, non li reuscendo l’ordine de asallar il campo nostro, de note fecero novo consiglio de asallarlo de zorno, el cussi con cridori che sentivano fin al cielo, baiando come cani rabiati, de zorno ne hanno assaltati, el li nostri valenti janizari con li boni scioqeli, metandosi avanti, fecero una tal bataglia che non è lingua umana la potesse expri-mere. La banda di Grecia se mosse, tutti a cavalo, et combaterono vigorosamente; ma non possendo quel zorno vincer li nemici, quella nocle se sono ambi li exerciti ritirali el alogiali. Zornata quinta. 396* La matina scquente, al levar del sole lo illustrissimo Gran Signor si levò in piedi, et prima con gran reverentia ringraliaudo el Signor Dio, coraan-