139 UDXVII, 1) [CEMBRI;. 140 croio, el l’ullra mila de la cassa tic dito Illustrissimo Consejo. 70” Item, sia specifice comesso a tulli i ofìciali elio scodeno denari di la Signoria nostra, clic solo pena do immediata privalion non ardiscono luor o dispensar alcuna moneda baluda da uovo, e simditer caranlani nuovi, et olirà dieta pena siano ctiam ob-bligadi pagar del suo do tanti boni danari el prelio de lo niouede i baverano tolto di le sorte prodicle, e i pesadori elio tonino over l'arano luor ai sui signori do dite monede et caranlani, incorino ad immediata privalion do li oficii, et do luli i altri olicii et bc-nelìcii. 77 Da poi disnar, fa Progadi, per lczer le lotere di Constantinopoli, et fo loto le lettere di Pranza et do di Milan, di Roma, Napoli, di Verona, el Cayro, Constantinopoli et avisi di Ragusi, sicome in queste di mar, il sumano sarà facto qui avanti, et una lelera dii Signor turebo a la Signoria et li capitoli di la paxe. Di Verona, di llectori, di 17. Come il signor Governador nostro, qual stanzia de li, da poi diteli la confirmation fata nel Senato per uno allro anno, qual restò contento. Et perchè la fia dii signor Zuan Jacomo, qual ha il dominio di la Concordia, havendo fato conlracambio con uno castello et loco in par- inesana chiamato.....qual è di suo padre siguor Zuan .lacomo Triulzi, et il conio Zuan Francesco suo cugnalo par non voy siegua questo contracambio, per il che li manda zente a opugnar dita Concordia, dove è fanti 300 dentro el 100 cavalli: tamen el signor Zuan Jacomo vi manda certa zente, et cussi ha fatto osso nostro Governador, li ha mandà 100 cavali li-zieri el -20 soi zenlilhomcni. Et disse a li reclori sapeva la Signoria di questo resteria salisfala, nè acadeva dimandar altra licentia. Al che sier Daniel di Renier capitano di Verona, li disse saria slà pur bou avanti l’avesse mandalo dite zente la Signoria l’ha-ves.se saputo. Rispose non bisognava. Da Milan, dii Garoldo secretano, dì 15. Come lo illustrissimo monsignor di Lutrecb, venuto di Pranza, fece ozi la mirata lì in Milano, e dice voler venir a Venecia; ha invitato il marchexe de Saluzo. De Spagna, per leterc di 19 dii pasato, si ha come el giorno precedente el re de Casliglia fece la intrata in Valadolit mollo honorevole. Morite 8 zorni avanti el reverendissimo Cardinal de Toledo. Ila lassato una grande summa de danari. Se dice che ’1 Re ha messo la mano su 300 milia ducati. Lo episcopato che vale 60 milia ducali, è slà partilo in Ire parte. El libilo con 30 milia ducati è slà dato a uno fiamengo; l’altra mila a dui spagnoli. Està discoperto uno Iractato che havea lo arziepiscopo di Sa-ragosa, fiol bastardo dii lio morto, con li grandi di Chasliglia, di farei principe don Ferrando fradello dii re Carlo sopradilo, Re ; el qual don Ferrando è nato e nutrito lì in Casliglia, et vi è al presente. Item, el ducha di Savoia è slato a Berna, et ha convocala la dieta di luti li Cantoni di sguizari. Ha prima renovata et stabilita la confederation stia con quei di Berna, et ha fatto una nova confederation 77* con lutti li Cantoni prediti, et questo par habi falò per non esser ben contento di Pranza. Si ha eh’ el contado de Tirol è risolto a non voler dar danari a l’Imperador, et meno far guera, et se intende per via certa che esso Imperador è inclinalo a la pace. Fu posto, per i Savii, una lelera ai rectorijjdi Verona, che debauo dar ducati 400 di ogni danar al conte Mercurio a compimento di ducali 1000 di so-venzion per metersi in bordine e far la compagnia di homeni d’arme. Fu presa. Ave : 192, 7. Fu posto, per li diti, che a l’Ofizio di 3 Savii sora il regno di Cypro, il signor è a la cassa non possi far parlida in zornal senza scontro di uno scrivali, ut in parte, solo pena eie. Ave: 1G3 di si, G di no. Fu posto, per i Consieri, atento, per letere di Crema, una duna, hessendo suo marito ilo fuora, uno intrò per la fanestra et amazò la dieta dona zoè la strangolò hessendo in leto dormendo : che chi acu-serà il delinquente sia assolto, e eh’ el Podeslà possi meterlo in bando di terre et lochi e di Veniexia con taia L. 1000. Ave: 170, 2. Fu posto, per il Serenissimo, sier Hironimo Barbarlo, sier Polo Trivixan el sier Nicolò Bernardo consieri, dar libertà a sier Polo Nani podestà et capitano di Treviso, come per sue letere di 13 No-vembrio scrive, che la vizilia di la Madona di Avosto Zuan Antonio fio ili Alvise di Zoti citadin de lì, Tu- lio Scorza et sier Francesco Justinian qu. sier Piero trasse de chiesia per forza Marieta coltrerà moicr di Piero Salala, liabita in Venexia, conoscendola carnalmente e dandoli di le bote, sia et possi bandirli di Veniexia e terre e lochi, taia, vivi li do, L. 1000, morti, L. 500. Et a l’incontro, sier Chrislofal Moro, sier Lorenzo Corer e sier Hironimo da cha’ da Pexaro, messe darli licentia ut supra, e autorità di bandirli di terra et luogi ma non di Veniexia, ut in parte. Et il Dose con gran colora levò suso, el parlò non era da tolerar tal cosse per il caso bruto di aver viola