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MDXVI1I, MARZO.
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Valadolit, a dì 25 et 27 Fevrer. Scrive di quelle occorentie. Et come la Cruciata e jubileo auto dal Papa era sii publicliata, et il Re l’ha venduta, parte, e zà lochalo ducati CO mila; si tien trarà tra questo et sussidio da le tere ducali G00 mila, et ha auto uno indulto dii Papa di poter la quaresima dispensar a manzar ove e laticini; dii qual ara assa’ danaro, chi vorà licentia. Item, l’Imperador à scrilo il fratello dii Ile, don Forando, li sia mandato; par voy farlo Ilo di romani. Il Re va scorendo di mandarlo. Coloqui di Porator dii Papa zercha aiuto dii Re in maleria cristiana. Soa Majostà ha dito averà 1400 homeni d’arme, 1000 cavali lizleri et 10 mila fanti, et zà manda in Sicilia 400 homeni d’arme, 300 cavali lizieri et 4000 fanti. E l’oralor di Franza etiam parlò al Re in materia cristiana. Si trova ben disposto, Soa Majestà dicendo aversi risolto col Papa.
    Fu posto, per li Consieri, una permutazion di uno bando de uno Toniti di Uderzo, ut in parte, in visentina; et, balolà do volte, non fu preso: 1)4, 22, 15 — 104, 12, 15.
    Fu posto, per li Consieri, Cai ili XI, e Savi, conceder a sier Marco Antonio Morexini qu. sier lliro-nimo debitor a le Raxon nuove di ducati . . . per il dazio .... poter pagar di prò’ de imprestedo e ca-vedal, come in la dita gratia apar. Ave 139, 9, ite-rum balolata 131,43, 1 : nihil captum, a uno altro Consejo.
    Fu fato il scurtinio di tre savii dii Consejo, in luogo di sier Antonio!!rimani procuralo!-, sier Zorzi Corner cavalicr procuralor e sier Piero Landò, che compiono. Tolti 10, rimaseno : sier Andrea Uriti procuralor 1G5, sier Alvise da Moliti procuralor 148, sier Polo Capello el cavalier 132, stati altre fiale; solo sier Antonio Trun procuralor 114, qual non voi esser ni voi venir in Pregadi. Item do savii di terra ferma, in luogo di sier Zuan Trivixan e sier Marin Siinudo che compiono; tolti 32, rimase solo sier Bortolo da Mosto fo savio a Terra ferma, qual passò di batolo; soto sier Nicolò Salamon fo avogador; cazele con titolo sior Justinian Morexini e sier Filippo Bernardo. lo Marin Sanudo fui nominato, che non ini curava, non essendo in Pregadi.
    Fo publichati quelli dieno venir per li (re mexi verano, qual comenza a dì primo Aprii, acompagnar il Doxe et Signorìa, con pena.
    Fu posto, por li Savii : che, havendo richiesto la comunità di Civìdal di Bellun, che compito il tempo dì zudeì habitano lì non possìno più star ni prestar, cussi sia preso e scriplo a quel Capitano e Podestà exequisdii ut in parte, acciò il Monte di la pietà
de lì sì agumenli. Ave 120 de sì, 27 dì no, 9 non sinceri.
    Fu posto, per li savii ai Ordeni, corta parte di arsìlìi vano a Corfù.
    Fu posto, per li Savii diti, aleuto a Dulcigno siano 20 provìsionati forieri i qual non atendeno, però sìa a bosolì e balote lato uno caporal, per Co-legio, con 8 valenti fanti, nel numero di qual sia uno dii caporal, il qual vadi con sier Francesco Corner, va conte e capitano de lì; c lì sia dà una paga, al caporal ducali 5, a li fanti ducati 3 por uno; e de cce-tero si pagino de lì de tariti sali; et zonlo el sia, siano cassi quelli 20 sono al presente, e al suo compir siano eleclì <Ji altri, si che ’I rolor nuovo meni con sì nuovi fatili e caporal, e cussi sì observi. 120, 23, 2. E rimase Alexandro Bonifazio veneto.
    Fu posto, per li diti, che li fanti 300 vano iti Cy-pro soto Toso da Bagnacavallo e Marian Corso, pos-sino portar cara 20 viti per suo uso in nave senza pagar dacio ; la qual parte fu posta per i Consieri, Cai di XL. e lutti Savii di Colegìo. 155,12.
    A dì 27, Sabado. La matina nulla fo di novo.
    Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta; sle-lono fin bore una di note, fono cosse parlìcular e di danaro etc.
   Di Franza, Spagna, Anglia, e Milan fono letere. 11 stimano di lo qual scriverò di soto.
    In questo zorno comenzò ¡1 perdono a la Pietà et a San Zuan Laterali, etiam di colpa el pena, dura per lutto domati.
   A dì 28, Domenega di V Olivo. La. Signoria fo in chiesia a la messa, con li oratori Franza e Ferara, perchè ’I Legato andò a Padoa per star sti zorni, vice doxe sier Stefano Contarmi el consìer.
    So	intese, per uno navilìo vieti di Candia, varie cosse: chi dice che Parmada dìi Turclio sì lavora, chi dice che è stà leva man.
    A dì 29. La matina nulla fu da conto. Fo ordinato far Pregadi ozi per far uno savio di Terra ferma clic manca, et fo lete questo letere :
   Di Candia, di sier Marco Orio duca e sier Marco Dandolo dotor, cavalier, capitano, di 15 Fevrer. Con avisi di Syo, di.... Dezembrio, che dicono aver che uno bassà dii Turcho era stà roto dal Soffi, el bona parte di janizari andar dal Soffi ; ma dio per le neve non potrano li sofiani venir di longo. Item, elio a Constantinopolì sariano presle
200	galie et ussìrano di Slreto eie. Tutte nove ve-chìe e non de importanti.
   Di sier Alvise Moccnigo el cavalier orator nostro al Signor turco, da Napoli di Romania,