4(11 MDXVII, DICEMBRE. 16-2 A dì 24. Fo lelere di Franza, Spagna et Milan, il sumario de le qual scriverò di solo. Di Milan. Di coloqui aulì con lo illustrissimo Lulrech, qual ha parlato a quel agente cesareo zer-cha far la dieta a Mantoa, che non par a la Signoria farla là eie. Et si aspeterà quello averà facto domino Philinger, qual, per via dii Christianissimo re, ha la pratica con la Cesarea Majestà in le man. Item, scrive zercha i danari se dia dar per la paga etc. Li aspela. El zercha sguizari ha alcuni avisi. Et come monsignor di Lulrech voleva mandar a fuor cerio locho nominato in le lettere, chiamato....... Da Lion, di sier Zuan Badoer dotor et ca-vaìier, orator nostro, di .. . Come era zonlo li, et veniva di longo per repatriar. Da Molines, di sier Antonio Justinian dotor, orator nostro. Di coloqui auli col Christianissimo re, zercha ultimar la paxe, over trieve per longo tempo con la Cesarea Majestà et la Signoria nostra, 91 ' aziò si possi atender con el cuor in reposo a melersi in ordene per potersi difender in ogni tempo de la potentia dii Turcho. Soa Majestà disse havia molto a cuor questa cossa, e lasasse far a lui, e non bisognava solecitar cussi la cossa per tirar l’Imperador a la paxe, e si lasasse questo cargo a lui che faria ben. Scrive coloqui auli con altri signori e gran maestri etc. Di Spagna, di sier Francesco Corner orator nostro, date in Valadolid, a dì 21, 24 e 29 Novenibrio. Il sumario de le qual lelere è : come havia auto do audientie dal re ’Catholico. La prima publicha et poi in secreto; qual expose al Re, presente monsignor di Clevers et altri soi e grandi, ut in litteris. Il Re li fe’ bona ciera, facendoli risponder per ditto Clevers, fusse ben venuto. Poi in la secreta aula a di. .. expose le 5 cosse dateli in co-mission. Et quanto a ralegrarsi de la paxe fata con el Christianissimo re, a questa parte nulla li fo resposo. Poi parlò per la suspencion de le represaje el prolongation dii salvoconduto a le galie nostre de Fiandra e Barbaria. A questo li rispose il Re l’havea fato volentieri, et si vederia eie. Scrive come si tra-tava matrimonio di una dola dii re di Portogallo in esso re Calholico, qual però havia capitolato luor la iìa dii re Christianissimo; sichè si lien si mariderà in questa di Portogallo, et con Franza non starano in pace. El erano oratori di ’Portogaio lì per questo elfecto venuti, et per congratularsi de la suajvenuta nel regno. Item, scrive come si aspetava la Raina di Ragona venisse lì a la corte, e il Re la voleva hono-rar. Era stà dato per uno nonlio dii Papa il capello 1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXV. al Cardinal di Toriosa, che ivi ora. F, che quelli de la corte erano occupali per mandar zente a la defen-sion di Oran, che su la Barharia si lien per Soa Ma-jeslà, dubitando che uno Barbarossa, corsaro turco, havia otenuto el regno di Tremissen, et quello leniva a nome dii Turco. Sono in Barbaria tre regni, Tunis, Fez et Tremissen. Item, scrive di certo tratalo scoperto dii fratello dii Re infante Ferando con alcuni altri, qual lo voleano far Re ; per il che Soa Calholica Alleza lo voleva levar di la Spagna et mandarlo in Borgogna. Scrive altre parlicularilà, sicome^in le ditte lettere se contien. In litteris Verona,''21 Decembris 1517. 92 Illustrissimo Signor mio et patrone honora-lissimo. Vedendo in questa malina clic il conle Giovanni Francesco stava in suspeso del socorso che veniva, et che andava vanazando, sono montato a cavallo cum cento boni cavalli che erano qua, et sono saltato fora cum venti fanti de scorta, che per la gralia de Dio ho roto el suo campo e morto meglio de fanti quattrocento, preso più di cento cavalli et tulta l’ar-tellaria, el acompagnato el conte Giovanni Francesco da uno de la Mirandola, qual a gran falicha si è salvato per forza di uno bono cavallo. El lutto ho voluto notificar a la signoria vostra, per debito mio, perchè sono certo la ne haverà singular piacer. Io scrivo a li cavali de vostra signoria che passino Po da matina, perchè io voglio andar a alogiar a . .. . ......per corer (ulto el paese del conte Giovanni Francesco, et'serar la terra, finché habm altra nova da l’Illustrissimo signor mio. E a la signoria vostra di continuo me recomando. Alla Concordia, dì 3 Dezembrio 1517. D. V. S. Andreas Lurago. Sollo: Allo Illustrissimo Signor Teodoro Trinisi gubernator generai de la Illustrissima Signoria di Venetia. Da poi disnar, la Signoria, vicedoxe sier Chri- 93(> stofal Moro, andò a l’oficio et messa in chiexia de San Marco, con li oratori Spagna, Franza, Hongaria et Ferara e altri palrici, invidati al pasto dii Doxe si (1) La carta 92 * è bianca, 11