231 UDXVIII, FEBBRAIO. 232 fo parlalo c manciù li conli; c che quel Ile resla aver grossamente; con altre parole ut in litteris. F. queste parole li disse il reverendo Varadinense, nomine regio et di quelli governano quel regno eie.. Di Verona, di rectori. Mandano relalione aule per via di Nicolò Barbaro capitano dii Lago. Come di sopra non è alcuna movesla di zelile alemane, solimi per quelli rebelli e foraussili stano a Riva et Trento. Veronesi el altri diceano l’Imperador mandava boti numero di fanti a requisitoli dii Papa, qual voi luor P impresa conira Ferara. Item, che a Riva si armava do barche per butarle in Lago. 13G A dì do. Fo la Madona, fo grandissima pinzi», pur la Signoria, justa il solito, andò a messa in chiesi;! con li oratori, vice doxe il predilo sier Lorenzo Gorer, e altri patricii ubligati andarvi. In questa malina messe bancho, jusla la parte presa, do soracomili di galie sotil, sier Alvise Lore-dan qu. sier Malio e sier Alvise Loredan qu. sier Luca, stali altre fiate, e per la leze potcno ritornar, e cussi voleno ritornar. Da llagusi fo lettere, nel suo orator, di 17 Zener. Come era nova il Signor lurcho era parlilo di Damasco col suo esercito, et zonlo al Cayro; sichè vieti verso Constantinopoli. Questo gripo di Ragusi portò etiam lettere di Constantinopoli dii Baylo nostro e di l’orator Mozenigo, vechie. Da poi disnar fu grandissima pioza. Il Colegio deputado ordinario per il caso dii Molili, si reduse per saper dove fusse questo sier Marco Micltiel mal-falor. Et fo esaminata una femena era in caxa di sier Marco Querini; etiam esso sier Marco, e remandono iterum a zerchar in la dita caxa ; etiam in la caxa di sier Marco Querini qu. sier Alvixe, sta di sopra, e non fu trovato, a molti si duo] la captura di quel zovene quarto fradelo sier Hironimo Michiel, ch’è bellissimo, et per la parte dia star uno anno in prexon et rimanda al bando; il qual fu posto in caxa di Bernardin di Muschij scrivati di le prexon. Li altri do fradelli fu posti in Camera nuova di Signori di note. Fo diio il predilo sier Marco vestito da un vende cape ussite di la caxa dii zavaler, andò in Canarejo e si fè butar verso Margera, sichè è andà via. Altri lieti sia ascoso in questa terra in caxa di alcuno; ma più presto in qualche moneslier, che frati non porla pena, lieet fusse scrilo per la Signoria e Cai di X per tutte le terre, capitando de lì, lo dovesseno prender, etiam si fusse in chiexia. A dì 3. La matina fo lelo le lettere di Con-stantinopoli di l'orator Moccnigo, date a dì 8 Novenario in galia. Come a dì G scrisse, doveva levarsi, ma non potè per fortuna e tempi conlrarii. Manda le lettere repliebate di 6, et di più come si solecita con gran furia l’armata, et usano la dili-gentia sicome scrisse per le altre. El Signor è pur in la Soria e si invernerà de lì; el come era cerlitì-cltalo, che si nova bavea aver el Signor licenlialo li do bilarbei che ritornaseno a i so’ lochi, e quelli di la Morea veniva al governo di Constanlinopoli in loco di Peri bassà va visier a la Porta et per compir le noze di la sorela dii Signor vedoa, fo mogier di Constanzi bassà, in lui maridata. Item, esser venuto uno homo dii Signor, di Damasco, in zorni 16, a dir al dito Orator che dovesse levarsi con le trombe; ma che è bon rimediar a li clamori fati contra nostri per danni a’soi subdili, aziò non segui qualche disordine. Item, che ussiria alcune fuste Inora a danno di corsari. Item, il Baylo nulla scrive ; la lettera è scrita qui avanti. Da poi disnar fo Colegio di Savi, lieet fusse mer-core. A dì 4. La matina fo etiam gran pioza. Et se 136* intese, come era venuto uno zovene di sier Tomaxo Venier fo consolo in Alexandria, vien di Candia con una naveta, dice è zorni venti si ritrovoe a la Valona dove smontoe di nave, li fo fato bona compagnia da quelli turchi, et ditole bone parole et cussi a tulli li nostri : et come l’ha visto tutti che poi portar arme e menar spada esserli dato danari et mandali a Constantinopoli. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonta, el tre dii Consejo di X sono anialati : sier Anzolo Trvixan, sier Nicolò di Prioli et sier Hironimo Contarmi. Fono su expedilion di alcune cosse dii fisco, di alcuni ha-veauo auto più campi di quello era la comprida : lerminà siano remesurali. Item, sopra gralie e altre parte di danari, zoè la'parte di fisco, e che el sia comesso la revision di diti beni e risposte fate per quelli sora il fisco eie., a li Avogadori exlraordinari ut in parte. A dì 5. La matina nulla fu da conio. Vene l’o-ralor di Ilongaria solicitando la sua expeditione. Da poi disnar fo Pregadi, et fo grandissima pioza. Fo leto le lettere sopra notade, ma non quella di Ragusi di Alì bei, perchè è drizata a sier Andrea Grili procurator. Iti le lettere dì Roma è una particularità, qual non l’ho notada al suo loco: come il Papa ha condotto uno homo da Gonzaga......#. Item, di le cose dii Turclio più non si parla. Et che quel don Piero D’Urea orator yspano, è lì.