•>'<> MCCCCCVI, non ora dignità di uno papa andarvi im persona ; e cussi all ri cardinali lo disuase, tamen lui voi. Li cardinali sono ili fuora di Roma, juxta il solilo; l’avosto. Jtem, pii’ el papa à comunichato con diio orator nostro di la venuta dii re di romani con /.ente; e che .’l non vieni amico di la Signoria. Di Napoli, dii consolo. Come il gran capitanio à inteso, che ’l re don Forando di Ragona vien li a Napoli ; mostra non creder. Item, sono in qualche discordia col castelan. Fu posto, per li consieri, che de ccetero non si possi pili comprar le scrivanie e massarie di officij, come fu preso, da quelli erano debitori di tanse, «tento le fraudo si Amo; fu presa. Fu posto, per li diti, certa parte di ladri, videlicet che sotto il dominio nostro sia observato, chc dove sono presi ditti ladri, e confessando il furto dove F harano facto, siano remandati, acciò di lhoro si fazi justicia, seguendo il processo primo etc., ut in parte; et fu presa. 182 Fu posto, per li savij, atento la venuta di Maximiano in Italia, di larcavalchar versso le Citadele et Udene il signor Bortolo d’ Alviano con la sua compagnia, cavalli.... Item, el signor Pandollo et il signor Carlo Malatcsla stanno a Citadela con la so condota, di cavali.... Jtem, far 2000 provisionati, solto quelli contestabeli che parerà al colegio. Jtem, diman si lazi uno provedador in la Patria di Frinì, con pena, et ducati 100 al mexe per spexe, meni 8 cavali, et diman si vegni a far provision di danari. Et fu disputatiom ; el fu presa. Item, fu posto, per li savij di colegio, videlicet parte di lhoro, atento videlicet le rechieste fato per il re ili romani, che vien in Italia, che si elezi uno orator, per il qual se li mandi la risposta. Et altri di colegio, videlicet sier Francesco Foscari, cl cavalier, consier, voleva fosseno electi do oratori con ditta risposta; sier Antonio Trun, consier, voi altramente etc. Or fo intrato in la materia : parlò sier Marco Antonio Morexini, el cavalier, procurator, savio dii consejo, per la sua opinion ; sier Francesco Foscari, cavalier, consier ; item sier Francesco Trum, fo consier, el qual non voi si fazi oratori, per non darli reputatimi, ma risponder per letere al nostro orator. Et è da saper, che za esso re scrisse a la Signoria, dimandando una letera di passo, per sue letere di !) di l’instante, et justa la diliberation alias facta nel senato, li fo data e mandata. Or ozi, disputato quid fiendum, fo termina d’acordo, perchè altri voleva parlar, indusiar a domani. Fu posto ancora parie, che de ccetero, per niun AGOSTO. 396 debito di la Signoria sia segna le tanse a restituir per li officij, acciò quelli pagano siano seguri al tempo rihaver i so danari ; fu presa. Di Ferara, si have letere dii vicedomino. Come la exccution di la sententia contra quelli ancora non era stà facta ; et aspetava jongesse uno Jam, cantor, qual di Roma par il papa lo mandava a Fo-rara, qual era etiam nel numero di complici dii see-lere ; et esso duca era stà al confìn dii mantoan a parlar al marchexe, per aver don Julio, suo fradelo; par esso marchese recusi. A dì 21. Fo pregadi. Leto una sola letera, di Udene, di sier Piero Capello, luogo tenente. Avisa relation abuie zercha la venuta di le zente alemanc, et provision fate, e il bon animo di quelli di la Patria etc., ut in iitteris. Fu posto, per li consieri, certa parte di omicidij, ut in ea, regulation per trovar li malfactori, per in-dicij si possi far corda etc., longa parte, a la qual mi riporto; fu presa, 159 et 9. Fu posto, per 4 consieri, videlicet sier Bortolo Minio, sier Nicolò Dandolo, sier Piero Duodo, sier Anzolo Trivixan, atento li brevi leti, videlicet A\ papa Alexandro et papa Julio presente, che prega la Signoria voi dar il possesso dii primo episcopato vacante, equalnente a F episcopato di Bui fu, al reverendo .la- 18 conio da cha’ da Pexaro, episcopo di Baffo, per esser stato legato dii papa in armada cte. ; el perhò li dili consieri, et li savii di colegio, videlicet dii consejo, messeno sia dato il possesso dii vescoado di Concordia, noviter vachado, al dito domino Jacomo da cha’ da Pexaro. A F incontro sier Francesco Foscari, el cavalier, consier, e li savij di lerra ferma, messeno che ’l fosse scrito a Roma, in nominalion dii predito domino Jacomo, per servar F hordine si usa, et il decoro di questa terra. Parlò sier Marco Antonio Morexini, el cavalier, procurator, savio dii consejo, per il Pexaro ; li rispose sier Marin Zustignan, savio a terra ferma. Andò la parte; fu preso quella di consieri e savij dii consejo, ma ad plenum la non potè aver loco, per le leze, che bisogna parte separada; et cussi, juxta il preso, fo posto, per li diti consieri, darli il possesso dii diio vescoado; et non fu preso. Et sier Antonio Trun, consier, che 0 havia messo, messe di scriver a Roma et darlo al Cardinal Vincula, qual per il papa ave il vescoa’ di Cremona, per parte dii ditto vescoado; e questa fu presa. Fu posto le tre opinion, zercha il re di romani, nolade di sopra, in risposta di le proposition. Parlò el ditlo sier Marco Antonio Morexini ; poi sier Antonio Trun, consier, qual messe quel fu preso; poi