141 MDXVH, DICEMBRE. 145 per forza una clona di la chioxin di Sanfa Maria di Treviso, questo Zuan Antonio di Zoli ciladin trivi-xan, insieme con sier Francesco Zustignan qu. sier Piero da le cha’ nuove, i quali si hanno absentadi, et uno Julio Scorza trivixan è retenuto et è in preson. Fi cargo di tre Consicri meteva la parte per amicitin, e non era di comportar che i stesseno in questa terra e fosseno banditi di lerre et luogi ; con altre parole molto gajarde, dicendo il parenlà Phavia con cha’ Zustignan, tamen amava più la juslitia, con parole persuasive a voler la parte posta per Soa Serenità et li tre Consieri. Et sier Christofal Moro el consier li rispose scusando lui e li do compagni melevano per con-scientia la parte, perchè, havendo questo Zuan Antonio di Zoti uno barba a Trento, non voria l’andasse li a far mal officio, ma meglio era el stesse in questa terra. Et andò le do opinion, et fu presa di largo la parte dii Doxe. Ave 147, e dii Moro e compagni 34, 3 di no, 4 non sincere. 8 Di Hongaria, di sier Alvixe Don el dotor orator nostro, fo letere date a Buda, a dì 27 Octubrio. Come era nova di Polonia che poloni erano stati a le man con moscoviti, morti di moscoviti da 20 mila e di poloni 2000, et poi un’ altra fiata è stati a le man e poloni è sta vincitori, tamen cruenta pugna, e di poloni assa’ ne è sta morti. Scrive, come è venuto lì a Buda il Vayvoda transalpino, qual era sta incolpato havia danaro in le man di raxon dii re di Hongaria, 'et par si babbi justificato con gran colora, erano danari di cruciata e non spelanti al Re. Item, volendo un’altra volta andar iircastelo dal Re, et le porle non essendoli aperte cussi toslo, par a li soi le facesse butar zoso, et poi si parli, nè vi volse andar, et quelli regnicoli et il Re li mandò drio a exortarlo che ’1 tornasse etc. Item, la dieta si dovea far lì in Hongaria, par sia stà rimessa a farla questo Aprii, et aziò con più verità la nova di moscovili si liabia. Per sue lettere di 13 Octubrio. Scrive aver ricevuto letere col Senato di 21 Avoslo ' zcrcha li ducali 10 mila ricevuti per il Ban di Croa-tia, et la luterà responsiva al Re sopra di questo : exequirà eie. Et ha ricevuto li sumari di Cypro di 21 Septembrio; qual à comunicato dite nove tirrchc-sche al Re et quelli altri. Ringratiano inolio. Avisa el Serenissimo polono ha due fiate con el duca di Mo-scovia conflito et sempre è stalo superiore, et ne la prima pugna furono tagliati a pezi 20 mila musco-vili et de li poloni non morirono 200. Ne l’ultima, Ira 1’ una parte el l’altra assa’ ne sono morii, et pur el Re ha auto vitoria ma cruentissima, per es- serli manchati molti de li principali, et grandissima parte de In zoventude polona. El duca di Moscovia se ha rcliralo. Fu posto, in questo Pregadi, per i Consieri, dar libertà al Podestà et capitano de Bassan per certo caso seguilo ut in litteris di 17 dii presente : de . bandir alcuni di terre e lochi e di Venexia per assassinamento fato utinlitteris, con laja; etiamdar libertà al dito Podestà di altro caso seguilo de bandirli ut supra, con laja, ut in litteris, 153, 3, 6. Copia di una letera dii Signor turcho mandata 79f> a la Signoria per la expcdition di nostri ambasadori. Sultan Selim Sach, filius Sultani Baiasit Cham, imperator imperatorum, Dei gratia im-perator maximus Asia, Europa, Persarum, Siria, Arabum et Aegypti, dominus invictis-simus etc. Al Serenissimo Doxe de Veniexia missier Leonardo Lauredano et Signoria de Veniexia. Sapiale come i vostri degni ambasadori, missier Bortolo Contarini et missier Alvise Mocenigo cavalier, electi dal numero de li vostri sapienti zenlilhomeni, che havete mandalo a la mia altissima et gloriosa corte, hanno demonstralo el bon cuor et animo che havete di conservar la bona amicitia et reai pace che è stata et è in fra imi, et sono venuti in tempo bono et bora benedela, et hanno fatla la ainbasata sua compita et degnamente, et sono sta da nui visti et aceptati con bon et aiegro core, vedendo che havete faclo come fano i sapientissimi signori che voleno conservar la bona et reai pace el amicitia. Et cussi nui volemo conservarla et perseverar in quella, et la habiamo confirmala et coroborala, et expedili li diti virtuosi ambasadori gratiosamenle, el datoli grata licenlia perche hanno facto la ainbasata con quel degno et savio modo che si doveva ; dechiarandovi che per haver fiducia de le cose vostre, havemo voluto per contento nostro che missier Alvise Mocenigo cavalier, uno de li antedili ambasadori, vadi con parie de l’armata nostra fino in Constantinopoli, dove el sarà ben visto e carezato, et ritornerà a la patria a piacer suo. Però ne sarà grato che monslrale verso lui esser stà contenti di tal sua fatica. Data nel Cayro a 24 di la luna, ne l’anno 923, al modo cristiani 1517, a 10 di Sepleinbrio. (1) La carta 78* è bianca.