4(J7 MDXVIII, GIUGNO. 468 presoni fuzili da Tunis; ora le lelere narano l’opo-silo. Sono pur fusle al solilo alorno el regno, el fanno danno a navilioli. Per Soria una grossa nave de Zenoa ben rica è passala, e cussi una per Syo. Del conle Pietro Navaro non è alcuna nova. 2 85" Sumario di lettere di sior Sebastian Moro prò-vedador di l’ armada, date in galia apresso Corphii, a dì li Mazo 1518. Come era zonto de lì circa a mezo di la galia Veniera di Candia, per la qual liavendo inteso alcune fuste occupar el passo dii Prodano et aver dannizato alcune naviliele, deliheroe lirarse a quele inseguire, e desidera trovarle, et subito expedito ritornerà a Corfù. Le galie che ultimate fo expedile, fin ora non son aparse ; dubita sia per non trovar li otneni de interzarsi. Scrive si provedi de biscoti. Et in quella ora 8 di note si parte con galie 5 per andar a la volta di le predite fusle. Di le cose di Pario per le aligaie dii rezimenlo cretcuse se in-lenderà il tutto. Dii dito Frovedador, date apresso la Farga a di 17 Mazo. Come eri sera a ore do di note in bonaza sopra San Nicolò de Civita inconlroe la galia Zena, una di quello couduseno il consier di Candia da ca’ Lion al governo de l’insula de Pario, sopra la qual è venuto uuo Nicolò Stivuli alias capitano dii signor dì Pario, qual vien a la Signoria per dechiarirli il lutto. Li ha dito, a dì 29 dii passato, per ordine dii rezimenlo di Candia, dito consier Lion insieme con le galie, sopracomiti e altri, de ca-stel de l’Augusta andono sotto la Parchia, e facto le debite admonition che venisseno a Pobedientia, non volseno, anzi veneno a le arme, e combaleno da zercha ore 7, et molli forno feriti e do morti ; e vedendo non poter far allro, se levoruo. Di che li duol assa’, e bisogna far che questo desubedienle duca de Nixia si penti di l’eror suo; il qual merita grande reprensione, per esser sta scripto per il re-zimento di Candia el lui Provedador con gran dol-ceza, exorlaudolo lasasse venir a l’obedientia di la Signoria dicli castelli, con afirmarli da la Signoria nostra li saria facto rason ; ma lui poco ha curalo et à facto ut supra. Dii dito, date apresso Liesna, a dì li Zu-gno. Come, per le fusle inlese erano al Prodano, si levò di Corlu, et scoperti tutti li lochi suspecli vene a Cao Matapan a dì 21 dillo a l’alba, e fu visto da (1) La, carta 281 * è bianca. la guardia di 4 fuste, qual se messeno a fuzer, e non poleno da nostre galie esser scoperte, che l’era da ore zerca 3 di zorno; pur se li messeno driedo. Le qual sperando meglio salvarse, Ire tolseno la volta di terra, et la mazor quella di mar, a la qual lui Provedador con 3 conserve si messeno driedo. E incalzata da ore zerca Ire, sopravene una piogia con una scurità sì tenebrosa che da pope non se diser-niva a prova, e cussi la perseno. Do altre per questa causa fo perse da le galie le seguitavano ; et una di banchi X fu presa, li omeni scapolali in terra. E si alcuni di sopracomiti lo seguitavano, che li aspetlò 285 * da ore zercha sie con Panzolo issato, la note, come era sua opinion, le prendeva tutte quante in porto. Pur lene la volta a ventura fino al Castri con speranza di trovarle, e per consolar quel popolo, inteso che al Damala altre 7 fuste erano andate, e dato l’ordine si conveniva, a ore 5 di notte circondoe quel porlo, che si erano dentro riportava la desiderata victoria. Ma dui giorni avanti erano levate, e non sapendo qual via avesseno preso, et mancandoli il pan, fono costrecli andar a Napoli per conforto etiarn di quella cita Alidissima, dove ave un poco di biscoto, che li fece fino al Zante. La reatina si le-voe, et gionlo a Cao Malio e per custodia di le galie di Barulo e altri navilij, lassoe a quelli contorni tre galie, la Greca, Polona el Veniera, tulle tre can-diote, ai qual dete l’ordine sì contra corsari come mostrar la vera amicilia con turchi, el vedeseno a-segurar le galie di Barulo, e quelle condur fuora di pericolo fino al Zante. Poi ritornato esso Provedi-tor nel porto di le Quaje, a dì 28 dii passato rece-vete nostre lettere di 29 Marzo per domino Nadal Marzello sopracomito, el fece consigliar li barilli 11 tornesi a sier Alvise da Riva sopracomilo, e lo man-doe in Candia a portar dicli barilli a quel rezimenlo justa i mandati di la Signoria. Et per le altre lelere di 10, 12, 15, et 23 Aprile per la galia Loredana, auto el inteso la deliberation zerca lo armar a Corfù, Zante, Napoli, Nixia et Candia, con li modi el dia lenir zercha l’armata turchese# se la ussisse, re-metendo a lui il carico di far armar ; di che scrive per li avisi ha di Constaulinopoli non li ha parso dar altra spesa eie. Per la seconda lettera zercha l’autorità datoli contra li sopracomiti e altri delinquenti, spera non li acaderà usarla. A la terza di 300 ar-zieri da esser faeli in Candia per Cypro, stando le cosse come le sono, non li ha parso dar questa altra spesa. Et quanto a domino Diego da Vera, se l’intenderà far danno a nostri subdili, farà eie. A l’altra di 10 mila stara formenlo da esser mandati di Cy-