169 MDXVII, DICEMBRE. 170 procurator. Et dito suo padre fo la reatina a li Cai di X, oferendosi, o donar a la Signoria ducali 2000, over prestar ducati 8000 per el lempo etc. con fide-jussion di altri ducati 8000 di pagar lui quello esso suo fìol havesse tolto, et che ’1 fusse assolto dii bando. Et cussi ozi fu lela la dita parte, posta per tulli tre Cai di X, sier Nicolò di Prioli, sier Bernardo Barbarigo, sier Luca Trun, et mandato fuora dii Consejo di X sier Zorzi Emo procurator predilo, loto la suplichation, et posto de acelar, con questo stagi 3 anni a venir qui. Sier Lorenzo Orio el dotor l’.Avogador di comun, che fo uno di quelli l’havia convenuto in Pregadi, andò in renga et parlò che non si doveva far questo; era contra le leze; che cussi come si apriva questa porta, cussi saria dir tutti ro-basse i danari de la Signoria, e poi con danari per il Consejo di X se conzeria ritornando in la patria, che è cossa contra le leze. Et venuto zoso, niun li rispose, e la cossa andò a monte, e se intrò in expe-dir certe supliche et gratie. Fu fati-li Cai di X per Zener: sier Zuan Ve-nier, sier Vetor Foscarini, et sier Alvise Gradenigo, stati altre fiale Cai. 96* Adì 31. La matina fo letere da Milan dii secretano Caroldo. Come havia dato li ducali. . . È da saper, in l’Arsenal, sier Stefano Contarini, sier Alvixe di Prioli provedadori, con li patroni sier Polo Contarini, sier Lorenzo Badoer et sier Ferigo Morexini, di ordene dii Colegio, volendo far lavorar le galie, et se ne habi al numero 50 e più in ordene presto, visto che a farle lavorar e luor maislranze di la terra sarà spesa grandissima, termiuono darle a lavorar sopra de sì con certe condizion fosseno viste prima etc. Tamen è contra le leze, che non voi si dagi galie in l’Arsenal a lavorar sora de si, perchè fanno mal lavoro. Et perchè ditte maislranze si tenevano suso incantando e calando a ducato, non mostrandola fede a la Signoria nostra dovevano, e alcuni joti dicevano si lavorerà et non saremo pagati; cossa de grandissima importanlia : unde parse a tutti loro non soportar tal cossa, e li Patroni che hanno au-clorilà di apichar in l’Arsenal per esser quel oficio rezimento, feno aferar Ire di loro, zoé di principali capi sedulori di lai desordene, et fato meler la corda per uno ; la qual cossa fo aptima provision, e tutti steteno bassi, et cussi fo dato a lavorar galie solil numero . . . sora de sì a diversi predi, et col nome de Dio doman comenzerano a lavorar. Da poi disnar, fo Pregadi per far il Colegio, et ctiam uno savio ai Ordeni in loco di sier Jacomo Simitecolo andò a studiar a Padoa, per do man di elelion et la bancha. Fo leto le letere di Hongaria et di Milan. Fono facti Ire savii dii Consejo, in luogo di sier Francesco Bragadin, sier Francesco Foscari el cavalier, procurator, sier Andrea Trivixan el cavalier, che compiono, et tolti n. 17, rimase sier Domenego Trivixan el cavalier, procurator, sier Lunardo Mo-zenigo, fo dii Serenissimo, sier Piero Capello, stali altre fiale. El qual sier Piero Capello era rimasto consier di Canarejo, e dia entrar questo Fevrer da basso, ave 110 ; soto sier Zacaria Dolfin, fo savio dii Consejo, 102 et 103 di no. Fo fati tre savii a Terra ferma in luogo di sier Antonio Condulmer, sier Be-neto Dolfin, sier Pandolfo Morexini clic compiono. Tolti numero 34, rimaseno sier Francesco da cha’ da Pexaro, fo di sier Marco, sier Francesco Donado cl cavalier, sier Nicolò Dolfin stati altre fiate; soto, ma non passono, sier Justinian Morexini, fo savio a terra ferma, sier Bortolo da Mosto, fo savio a terra ferma. Li altri andono mal, non fono tolti; sier Piero Trivixan, qual è fuora di la terra zà do mexi el non volse intrar, ni sier Andrea Foscolo, qual ha titolo, hessendo certo saria cazudo, nò è di Pregadi. Fu fato eletion dii savio ai Ordini. Tolti numero 21, solo do veneno dopii et niun passono. 11 meglio fu sier Fan-tin Zorzi, fo savio ai ordeni, di sier Nicolò che li manchò do balote a passar. Et sier Andrea Lore-dan, fo savio ai ordeni, qu. sier Bernardin, etiam fo lollo, ma niun non passò. Questo fu che li Censori non lassa si fazi alcuna piegeria ; cossa che zà molli anni non è intervenuto, non passar savio ai Ordeni, hessendo tolti tulli chi voleva esser tolti e di più, perchè adesso non si poi procurar. Fo publicati quelli fo cavati dal corpo di Pregadi justa la parie, a dover per 3 mexi andar acompagnar la Signoria solo pena di ducali 3, et admoniti tutti venisseno da malina acompagnar la Signoria a messa in chiexia di San Marco, justa il solito. Fo posto, per li Consieri, una taja per certo caso D7‘> sequìto a Roman, come per letere di quel Podestà e Provedador a par, risérvando poter confiscar i so’ beni etc. 158, 1, 4. Fu posto, per li diti, una taia per cerio homici-dio sequìto a Vicenza di uno pre’ Gregorio Bonzato di Comedo, qual fo morto, el il Podestà habbi libertà meterli in bando di terre e lochi, e di questa terra et confiscar i so’ beni. 109, 2. (1) La carta 97* è bianca.