129 MDXVII, DICEMBRE. 130 slrissiraa sua sorella nominata madama Lionora, venuta de Fiandra, vestila de raso cremesin et bro-cadello, accompagnala da l’illustrissimo fradelo, che era qui, el qual era vestito de veludo negro. Venivano poi 16 damiselle assae belle et ben vestite, poi 100 arcieri borgognoni venuti bora cum la Majeslà Catholica ben a cavallo, et cum sui saglioni a la divisa de Sua Majeslà recamali de arzenlaria. Poi tulio il vulgo de qui e una grandissima copia de bellissimi cavalli et mule ben et ricamenle fornite. Item, una numerosissima luminaria de torze. Per non lassar quello mi par imporli, lo illustrissimo monsignor de Chievers era in ordente, subito dopo la illustrissima sorella et el fratello del re Gatbolico; el qual monsignor continua più che mai in la solila autorità. In Vagliadolid, a dì 19 Novembrio 1517. Franciscus Cornelius orator. A tergo: Clarissimo domino Bernardo Laure-dano, Serenissimi Principis Venetiarum filio dignis-simo, majori plurìmum honorando. A dì 11. La malina nulla fo di uovo, ni lelere da conto. Da poi disnar fo Consejo di X con Zonta, el nulla fu fato. Si siete assae sopra una gralia, domanda uno Aguslin Cataben scrivan, ai tre Savii sora il regno de Gypri, qual ha trovato dacieri di sali ha ingannato la Signoria nostra per più di ducati 30 mila, e calerà di altri, voi la protetion dii Consejo di X e uno oficio primo vacante a uno suo Col. Et si stete assae sopra questa materia, et nulla concluso nè preso. A dì 12. La malina etiam nulla fu di novo. Si alende a far lavorar in PArsenal galie solil con gran furia. Da poi disnar, fo Consejo di X etiam con Zonta. Fu presa la gratia di quel Agustin Cataben, e terminato scuoder li danari. Item, feno altre cosse. Et sopra monede forestiere, che la terra è piena, et altro. E nota: el Consejo di X di eri preseno dar ducati 300 a la setimana, di danari de l’impresiedo, a li Patroni a l’Arsenal per bisogno de la caxa. Item, preseno desfar quelle bombarde grosse è in l’Arsenal, zoè la bombarda grossa chiamata Non più parole, et far altre artellarie menute da poter operar su galie. A dì 13 Domenega. Fo Santa Lucia. Fola ma-bna gran pioza, et reduto il Colegio, non fo nulla di 7 Diarii di M Sanuto. — Tom. XXV. novo; e li Consieri terminò, per non esser voxe, non far ozi Gran Consejo. Da poi disnar, si reduse el Principe con la Signoria e Savii per dar audientia, el consultar a quel- lo achade. A dì 14. Luni. La malina nulla. Da poi disnar, fo Pregadi, et lelo le lelere di Cypro, con li avisi di Rodi, di Roma, di Pranza et Spagna, Iute cose vechie. Dii Caroldo, in le letere date in Aste. Scrive coloqui auli con monsignor di Lulrech zerca la dieta si dice voler far a Mantoa. Li agenti cesarei, ch’è lì, à dito la Signoria è ben contenla tralar queslo, ma non a Mantoa, ni con agenti dii Papa, e si aspetava l’exilo di monsignor Philinger, sicome se conlien in le lelere di Franza. Item, scrive diio Lutrech vien a Milan per meler uno lajon per mandar danari a’ sguizari. Fu posto, per li Savii, una lelera a li reclori di Bergamo, che atento hanno ducati 2000 in Camera per conto de la limitazioo, quali debano mandar a Milan, insieme con altri scoderano, in man dii Secretano per far la terza paga a l’imperador. Fu presa. Fu posto, per li Savii, havendo richiesto lo illustrissimo governador nostro signor Thodaro Triulzi si risponda de Tanno di rispelo qual compie, li sia risposto semo contenti recondurlo per questo allro anno, con li capitoli eie. Fu presa. Fu posto per li Savii, atento domino Piero Antonio Balaja colateral nostro, liabi di salario ducati 40 al mese, e in tempo di questa guera, per le spese li conveniva far li fo azonti altri ducali 30, sichò havea 70 ducali, sia preso che li diti ducali 30 non cori più, come voi il dover: 171, 7, 1. Fu posto, per li Savi, deccetero, a requisition di 71 ' alcun oralor over nonlio di signori non si possi concieder poter trar robe di questa terra senza pagar i loro daci ut in parte, et cussi per Colegio non si possi dar sai per elimosina a monasteri come se suol far. Et a l’incontro, sier Christofal Moro el consier, messe voler la parte, con questo si dagi li sali a li monasteri come parerà al Colegio. Andò le parte: 5 non sincere, 4 de no, di Savi 01, dii Moro 109 e fu presa. Fu posto, per li diti, che alcun sanser non possi vender ni comprar danari a l’oficio di Camerlengi in so’ nome, soto pena di esser privà de la sansaria exercitano, et non se li possi far gratia in pena de ducati 500: 171, 11, 1. Fu posto, per li dili, che li Avogadori exlraorde-nari habino facullà di poter acordar li debitori de 9